Il dispositivo creato da Société de L’Eau Aérienne Suisse, è in grado di produrre acqua di alta qualità dall’umidità. La società svizzera propone attualmente una serie di soluzioni alimentabili anche direttamente tramite le rinnovabili. Il sistema “cattura” l’umidità ambientale condensandola. L’acqua così ottenuta viene filtrata, sottoposta a un trattamento antibatterico e successivamente mineralizzata per ottenere un prodotto finale di alta elevata qualità. Ma l’impianto permette anche di “customizzare” l’acqua su richieste specifiche di applicazione ad uso umano, agricolo ed industriale.
Acqua potabile dall’aria
(a che punto siamo?)
di Nadia Ferrigo
(pubblicato su lastampa.it il 18 aprile 2015)
Produrre acqua potabile dall’aria non è più solo un esperimento di laboratorio: e utilizzando energia pulita. La start-up Seas SA (Société de L’Eau Aérienne Suisse), con sede nel Canton Ticino, ha messo a punto un innovativo sistema per ottenere acqua potabile di qualità superiore ricavata dal vapore umido nell’aria, da integrare con macchinari per la produzione di aria calda e fredda e impianti di imbottigliamento alimentati con energie alternative. A sviluppare il progetto con un pool di investitori internazionale sono stati Flavio e Graziano Giacomini, presidente di Seas, nata a gennaio del 2014 dopo quattro anni dedicati alla ricerca: il progetto, elaborato con l’Università di Pavia, si avvale della collaborazione della Ivr di Boca, provincia di Novara. Partner industriale produttivo, la Ivr è da oltre 40 anni leader nel settore idro-termo-sanitario con linee di prodotti per il riscaldamento, l’efficienza energetica, l’acqua, il gas e l’industria. Dal 2002 l’azienda è proprietà della famiglia Giacomini, che ha ampliato le linee produttive del 400% e ora esporta in oltre 60 Paesi del mondo.
«La scelta è caduta sulla Svizzera perché Seas si vuole proporre al mercato mondiale in modo assolutamente neutrale, essendo l’acqua un bene fondamentale per l’uomo – spiega il presidente Giacomini – Il nostro macchinario, che cattura l’aria, la raffredda e crea acqua potabile, può fare la differenza in tutte le situazioni di emergenza». Ingegneri, scienziati e tecnici altamente specializzati: a meno di un anno dalla sua fondazione la Seas ha già 14 dipendenti, che diventeranno presto 40. Una tecnologia che ha sedi operative negli Stati Uniti, Canada, Messico, Perù, Ecuador, Emirati Arabi, mentre sono in corso trattative per inaugurarne altre in Russia, Cina e Sud Africa.
Il segreto del successo? Un sistema di produzione efficiente sia dal punto di vista energetico che ambientale, pensato per rispondere al fabbisogno in qualsiasi parte del mondo: 880 milioni di persone non hanno accesso all’acqua potabile pulita, e l’85% della popolazione vive nelle aree secche del pianeta. Una sfida ambiziosa che la start-up è pronta a cogliere. «Saremo presenti nel padiglione svizzero di Expo – conclude Giacomini – Un’ottima opportunità per far conoscere in tutto il mondo la nostra tecnologia innovativa, e made in Italy».
“Le soluzioni ed i sistemi Seas – spiega la società in una nota stampa – sono progettati per consentire ai clienti di beneficiare di una notevole quantità di energia termica da utilizzare non solo per la produzione di acqua di qualità dall’aria ma anche per la produzione di acqua calda da rete, aria fredda primaria e acqua fredda da rete. Ciò si traduce in elevati risparmi energetici che compensano il costo di energia richiesta per produrre acqua e quindi, in costi molto competitivi o addirittura nulli per litro di acqua con un ritorno economico importante”.
Aggiornamento 2023
La Seas SA, attraverso la sua consociata Trooss Seas Engineering, ha portato la propria innovazione “Air To Water” in Arabia Saudita.
Nel dettaglio l’azienda ha firmato a febbraio del 2021 un accordo strategico con il Consiglio economico di Tawazun, società dell’industria della difesa e della sicurezza operante negli Emirati Arabi Uniti. L’obiettivo? Sviluppare a Abu Dhabi impianti aria-acqua per usi sia militari sia civili, sfruttando la tecnologia SEAS SA. La prima fase del progetto include la produzione – entro i prossimi cinque anni – di 3.000 dispositivi per la generazione di acqua potabile dall’aria. Ciascuno con una capacità di 30 litri al giorno.