Quali sono le migliori ciclovie d’Italia?

L’Oscar del cicloturismo premia le infrastrutture che dimostrano di possedere criteri di eccellenza per accogliere chi viaggia in bici. Un settore che ha avuto lo scorso anno un impatto economico diretto di 4,1 miliardi di euro, con 33 milioni di presenze generate. Ecco chi ha “vinto” nel 2023

Quali sono le migliori ciclovie d’Italia?
di Davide L. Bertagna

Il 2022 è stato senza ombra di dubbio l’anno del boom del cicloturismo in Italia. Lo ha certificato la terza edizione del Rapporto “Viaggiare con la bici 2023”, realizzato da Isnart per l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio promosso con Legambiente e presentato al Forum del Cicloturismo.
L’importanza del comparto è facilmente riassumibile in pochi dati: 33 milioni di presenze generate nel 2022, pari al 4,3% di quelle totali registrate in Italia, per un impatto economico diretto di 4,1 miliardi di euro. Non è quindi un caso che questo Terzo Rapporto fotografi un mercato consolidato, caratterizzato da una domanda andata sviluppandosi verso forme di cicloturismo sempre più “pure” che, a propria volta, hanno innescato un’offerta ad alto valore aggiunto e posizionata nella fascia alta di mercato. Nel complesso, appare evidente che quando si parla di cicloturismo in Italia non si parte certo da zero, ma da quella che in molte aree del Paese già oggi è un’eccellenza nel panorama turistico. Tuttavia, molto resta da fare, in termini di crescita culturale, di consolidamento di un’offerta di servizi specifici e, naturalmente, di ulteriore integrazione di nuove ciclovie nei sistemi di offerta locali del turismo, tanto in ambiente urbano che extraurbano.

Un settore ancora troppo polarizzato
Analizzando più approfonditamente come è andato evolvendo il cicloturismo nel nostro Paese, si osserva che l’Italia ha visto esplodere più di recente il fenomeno rispetto alle regioni europee settentrionali, dove la cultura della bicicletta, duole dirlo, è molto più diffusa. L’offerta si è concentrata e consolidata prima in alcune regioni rispetto ad altre e larga parte del sud d’Italia rappresenta ancora una novità come destinazione da vivere in sella. Come è intuibile, il mercato è ancora piuttosto polarizzato: tre regioni, Veneto (19,0% di cicloturisti), Trentino-Alto Adige (16,5%) e Toscana (11,4%) hanno da sole attratto il 47% del flusso totale nel 2022. Tuttavia, se andiamo a confrontare le macroaree geografiche di destinazione dei cicloturisti, prendendo a riferimento il dato del 2019 (primo anno del Report), appare evidente il trend di crescita che fanno segnare tanto le regioni del centro (che passano dal 10,9% al 15,8%), quanto quelle del sud Italia (che addirittura crescono più del doppio, passando dal 7,0% al 17,4%). Non a caso, se passiamo a calcolare questi stessi dati in termini di specializzazione turistica regionale (ossia rapportando la percentuale di cicloturisti sul totale dei turisti attratti), emerge una fotografia del fenomeno più frastagliata e per certi aspetti sorprendente, in termini di diffusione oltre le rotte classiche del cicloturismo italiano. Infatti, Abruzzo, Piemonte e Sardegna attraggono una quota di cicloturisti percentualmente maggiore sul totale dei turisti per regione, seguite da Liguria, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia e Lombardia.

Gli Oscar delle ciclovie
In occasione della Giornata mondiale della Bicicletta del 3 giugno c’è stata a Cesena l’ottava edizione dell’Oscar del cicloturismo, evento che premia in Italia le ciclovie che dimostrano di possedere criteri di eccellenza per accogliere chi sceglie la bicicletta per viaggiare. Non si valuta quindi solo la bellezza del territorio perché vengono esaminati anche parametri come progettazione, costruzione, promozione, attrezzature, segnaletica e servizi che si incontrano strada facendo. L’obiettivo del premio è quello di stimolare le amministrazioni a valorizzare i propri percorsi eccellenti, promuovendo gli investimenti nel settore. Nel podio del 2023 troviamo la Toscana, la Sicilia e il Veneto a dimostrazione che l’Italia è ricca di itinerari meravigliosi lungo tutto lo Stivale: spetta ora alle pubbliche amministrazioni saperli valorizzare nel migliore dei modi.

Ciclopedonale Puccini (Toscana)
(58 km da Lucca a Torre del Lago)
Ha colpito la giuria non solo per la bellezza dei percorsi ma anche per l’originalità la Ciclopedonale Puccini, ciclovia musicata che, raccontando la vita e i luoghi del compositore toscano, valorizza il patrimonio culturale e naturale tra Lucca e la Versilia. La segnaletica consente di accedere, tramite QR Code, a un accompagnamento musicale per ascoltare le sinfonie suggerite durante la pedalata. Si estende per 58 chilometri da Lucca a Torre del Lago, un percorso pianeggiante e adatto a tutti, dotato di servizi di noleggio bici, aree ristoro, guide e punti di assistenza e di ricarica per le eBike. Ottima l’intermodalità con le stazioni ferroviarie e la possibilità di percorrere tratti in bici e ritornare in treno. La ciclovia attraversa uno scenario naturale che corre sull’argine del fiume Serchio, con i rilievi pre-appenninici sulla sinistra e vigne, oliveti e boschi sulla destra, arrivando alla riserva naturale dell’Oasi Lipu.

Sicily Divide (Sicilia)
(457 km da Trapani a Catania)
Di tutt’altro tipo è l’itinerario della Sicily Divide, un percorso ciclabile di 457 chilometri che va da Trapani a Catania lungo strade secondarie ma anche ex ferrovie, sterrati sugli argini di fiumi e canali, passando per ben 48 centri abitati fra borghi e città. Un itinerario che attraversa orizzontalmente la Sicilia centrale più nascosta, con paesaggi mozzafiato che offrono la giusta dimensione per chi ama l’avventura. Sull’intero percorso si trovano bike hotel, fontane, punti di ristoro, assistenza, noleggio e ricarica bici e i check point, dove i viaggiatori possono farsi timbrare il Divider’s pass, un “passaporto” che permette di usufruire di condizione agevolate negli hotel convenzionati. Sicily Divide è un progetto nato nel 2020 durante il Covid grazie a un gruppo di giovani dell’Associazione ciclabili siciliane, che si sono autofinanziati per generare nella loro terra nuove economie con l’obiettivo di aiutare le realtà delle aree interne dell’isola tramite la diffusione di buone pratiche nell’accoglienza dei turisti su due ruote e di invertire la tendenza all’emigrazione dei giovani.)

Ciclabile Treviso-Ostiglia (Veneto)
(70 km da Treviso a Ostiglia)
La Ciclabile Treviso-Ostiglia è ricavata da una ex ferrovia realizzata negli anni Trenta per ragioni militari e commerciali: sono 70 chilometri di facile percorrenza lungo una fascia boschiva che attraversa campi, paesi di campagna, oasi naturalistiche, corsi d’acqua e ville venete, nelle province di Treviso, Padova e Vicenza, dal Sile al Po. Realizzata a partire dal 2009, è oggi tra le maggiori arterie del cicloturismo in Veneto e facilita i collegamenti con altre piste ciclabili come la ciclovia GiraSile, la ciclovia della Riviera Berica, l’Anello dei Colli Euganei e la ciclovia del Brenta, oltre a intercettare i grandi itinerari come la Dolomiti-Venezia, la Lago di Garda-Venezia e la Aida (alta Italia da attraversare). Interamente dotato di segnaletica, il percorso recupera anche i vecchi caselli come punti di ristoro e officine.

More from Outdoormagazine
Il giro del mondo in 58 giorni. L’inchiesta sui resi moda di Greenpeace e Report
Se ne era già parlato qualche mese fa sul numero di settembre (05-23)...
Read More
Join the Conversation

2 Comments

  1. says: Carlo Crovella

    Ben vengano le ciclovie, sono un modo per stimolare una forma di turismo light e slow, quello che a me piace (rispetto a quella forma di turismo che io chiamo “alla Briatore”).

    Però trovo un po’ patetico che la gente abbiam bisogno di essere imboccata come i bambini sul seggiolone. E’ masi possibile che non si sappia cercare su una cartina o consultando libri e guide? Vale per la bivi come per andar in montagna, per l’arrampicata come per gli itinerari in sci.

    Ciò premesso, piuttosto che vedere accumuli umani agli apericena con cubiste, viva le ciclovie! Avercene…

Leave a comment
Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *