#Iocamminodasola

(pubblicato su elbec.it il 2 ottobre 2020)

Iocamminodasola è un progetto al femminile, avviato in coincidenza del’equinozio d’autunno – il 22 settembre 2020 – e che durerà sino al 21 settembre 2021. E’ la decisione di fare una cosa semplice, naturale, che uomini e donne hanno compiuto da sempre per necessità e sopravvivenza: camminare. Scegliendo di farlo da soli e dandosi un obiettivo.

Flavia Cellerino, 57 anni, si definisce “anarchica e ribelle”, una persona che “preferisce prima fare e poi parlare, prima studiare e poi esprimersi”. E se ama una cosa, vuole condividerla.

Così accade con questo progetto di camminata in solitaria lungo i 1290 km che uniscono idealmente il punto più a nord e il punto più a sud d’Italia. Una sommatoria di esperienze di cammino, anche ripetute e inserite settimana dopo settimana nel poco tempo libero che il lavoro e gli impegni familiari consentono, non potendosi permettere di lasciare tutto e dedicarsi solo al cammino.

Io voglio rivendicare la libertà di camminare e basta. E di farlo da sola, come ho sempre fatto, perché considero la solitudine un privilegio, o semplicemente perché non ho mai avuto paura”.

Una specie di percorso intimo.
“Sì, per me la componente speculativa e contemplativa sono essenziali. Si possono anche ripetere i percorsi, esattamente come Monet dipingeva più volte la facciata della cattedrale di Reims, o Cezanne che ha costruito il suo universo pittorico intorno alla Sainte-Victoire, studiandola ogni volta.
Ma anche riappropriandosi di un tempo lento e ciclico, che la vita in città ha denaturato.
In termini poetici, recuperando una tradizione antica, lo “spaesamento” è la capacità di vedere sempre con occhi nuovi (perché noi cambiamo ogni giorno) quanto ci circonda che cambia con noi, e quindi rende nuovo anche ciò che conosciamo bene
”.

Un’occasione per riconsiderare il concetto stesso di escursionismo.
L’escursionismo in Italia ha vissuto una stagione felice sino agli anni ‘70 del secolo trascorso, poi ha avuto una caduta libera verticale ed è recentemente ri-esploso, spesso caricato di sovrastrutture culturali, tecniche, gastronomiche, sportive… E Iocamminodasola è anche un gesto di ribellione contro certe performance machiste che disegnano il cammino come un’esperienza estrema o eroica, contro l’esasperazione delle campagne mediatiche che costruiscono eventi sul nulla”.

Flavia Cellerino non è la sola ad amare questo tipo di escursionismo, e da dodici anni condivide la strada con “Artesulcammino”, una comunità di persone aperta, pronta ad accogliere chiunque arrivi e voglia rimanere con loro, senza pregiudizi, condividendo esperienze, trasformandole in cemento.

E’ un gruppo di persone che come me ama conoscere il territorio e le microstorie delle aree interne e montane – quello che Revelli aveva definito, mutuando le definizioni verghiane, il mondo dei vinti. Nei piccoli centri si nascondono bellezze straordinarie, saperi che rischiano di perdersi, architetture minori che dialogano con quelle dei grandi centri. Camminare consente di (ri)connettere i fili della storia, rileggere i collegamenti culturali e umani che si sono costruiti lungo i secoli, riscoprire, appunto, la storia degli ultimi e dei vinti che spesso, in realtà, hanno vinto con grande dignità la battaglia dell’esistenza”.

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