L’Alta Via dei Monti Liguri
(a cavallo tra Liguria e Lunigiana)
di Clara Lena
Foto di Clara Lena
(pubblicato su camoscibianchi.wordpress.com il 31 dicembre 2023. Il post rientra nella rubrica “Il movimento delle donne solitarie”, curata da Emanuela Provera. Qui il link alla rubrica per coloro che fossero interessati a leggere ulteriori contributi)
Maggio 2023 a Ceparana, paese della bassa Val di Vara, al confine tra la Liguria e la Toscana, è stato un mese particolarmente piovoso. Il primo giorno di sole sono partita all’avventura con la mia compagna di scorribande Blizzy (Blizzard). Girare a cavallo è tutt’altro che semplice perché bisogna considerare le sue esigenze, spesso molto diverse dalle nostre, oltre a conoscere il suo modo di interagire con il mondo circostante.
Trovo difficile definire la mia scelta di partire, muovermi, camminare sola; non è una solitudine escludente. Amo la compagnia, ma spesso scelgo percorsi lunghi decidendo in autonomia orari e mete. Poi ci sono momenti di particolare stress o quando la stagione cambia e lì nasce il desiderio di isolarmi dal frastuono. Stare e camminare da sola mi permette di fare ordine, di stabilire una priorità dei pensieri.
Il mio viaggio inizia sempre la sera prima, quando mi metto a sistemare le bisacce e il pranzo. La sveglia è all’alba perché le cose da fare sono tante: controllare di aver preso tutto, arrivare in maneggio, prendere e pulire bene il cavallo perché non si fiacchi e stare attentissima a mettere la sella e i finimenti. Quando si fanno tanti chilometri, come facciamo noi, è facilissimo che il cavallo si piaghi, soprattutto se ha una pelle delicata come quella di Blizzy. Quando lei vede le bisacce, come sempre, mi tira un’occhiata di disappunto. Le passerà presto.
Da Ceparana inizia l’Alta Via dei Monti Liguri, un sentiero di 440 km che attraversa tutta la Liguria fino ad arrivare a Ventimiglia. Dopo una bella salita raggiungiamo il borgo di Bolano e proseguiamo verso Bagatello.
Dirette verso il comune di Podenzana attraversiamo un bosco e tratti in discesa con rocce esposte, decido quindi di proseguire a piedi, perché non è un percorso facile da attraversare a cavallo; poco dopo inizia la nostra esplorazione attraverso un sentiero non molto conosciuto: la Via Marchigiana. Questo sentiero ci introduce al silenzio totale; solo il cinguettio degli uccelli, le fronde degli alberi scosse dal vento, lo scorrere costante dell’acqua e il rumore degli zoccoli di Blizzard. Il mondo è lontano e la prospettiva diventa più accettabile.
La strada sterrata è larga, il sentiero pulitissimo ci invita a galoppare per alcuni tratti. Sono a mio agio e serena come in una magia che ci accompagna fino a Canala, una frazione di Tresana. Da qui il sentiero si stringe, inizia la discesa e la vegetazione si fa più incolta; raggiungiamo il percorso fluviale.
Il sentiero si fa sempre più sporco, la vegetazione sempre più soffocante; arriviamo al più serio ostacolo della giornata: un enorme albero è caduto e blocca la strada. Non ci sono altre vie e non si può aggirare in nessun modo, troppo rischioso. Tornare indietro, dopo aver fatto tanta strada, sarebbe un peccato e una vera sconfitta. C’è voluto tanto tempo e molta fatica ma, grazie al mio fedele seghetto e un po’ di ingegno, riusciamo a passare.
Iniziamo una salita nel bosco. L’aria è carica di umidità e pesante, il terreno scavato dall’acqua è molto scivoloso. La situazione diventa difficile. Blizzy inizia a smaniare, aumenta il passo e a guardare meno dove mette i piedi. Sicuramente avverte la mia insicurezza. Meglio scendere nel primo punto sicuro e proseguire a piedi; dopo un tempo che sembra interminabile finalmente scorgiamo una strada migliore. Ci fermiamo qualche minuto per riprendere fiato e ne approfitto per controllare che ci siano ancora tutti i ferri: questa volta siamo state veramente fortunate, non devo tirare fuori la scarpetta d’emergenza.
Riprendiamo il cammino. Blizzy aumenta il passo con la testa alta e le orecchie dritte. Mentre io consulto la mappa sul telefono, lei riconosce la strada di casa. Dopo tutta questa fatica raggiungiamo il Santuario della Madonna della Neve al Gaggio e i luoghi diventano familiari.
Il luogo è splendido, la vista sulla val di Magra magnifica. Oggi non c’è nessuno, solo noi e il paesaggio. Poco più in là ci sono dei tavolini e una fontana, è arrivato il momento del riposo. L’acqua è fondamentale. Soprattutto in estate quando è più alto il rischio di disidratazione per i cavalli. Io sono veramente sfinita, lei un po’ meno; incredibile quanto in fretta riprenda le energie. Sono sempre io a preoccuparmi troppo per lei. Il tempo passa veloce ed è ora di rimetterci in marcia. Continuiamo per questo tranquillo sterrato, circondati dai castagni. Finalmente chiudiamo l’anello di oggi. Decido di proseguire per la strada evitando il sentiero di questa mattina. Ci avviamo quindi verso casa e anche se percorriamo posti attraversati mille volte ancora mi stupisce la vista incantevole della val di Vara e del Golfo dei Poeti.
Arrivo stanca ma come sempre soddisfatta e arricchita da questa nuova esperienza e dalla bellezza di questo territorio troppo spesso sottovalutato.
Clara Lena
Vive tra Liguria e Toscana, si chiama Clara, ha 30 anni e va a cavallo da quando ne aveva 7: ha iniziato con qualche breve passeggiata e poi via via con trekking sempre più impegnativi. La sua compagna di avventure si chiama Blizzard, ha 14 anni e anche se non ha un carattere facile, come la padrona del resto, le due hanno imparato a volersi bene e a capirsi. Ama il contatto con la natura, adora le piante e gli animali (tutti, compresi gli insetti e altre creaturine che possono sembrare sgradevoli), le piace studiare e comprendere la loro modalità di vita.
Soffre di ansia patologica e di un disturbo chiamato mutismo selettivo. Sta imparando a conviverci e a non farsi condizionare, ma la più grande tranquillità la raggiunge al maneggio e in sella al suo cavallo.
E’ sempre bello sapere che altri individui amano muoversi da soli come me, godendo del silenzio e della compagnia di innumerevoli entità diverse dagli umani.
Mi stupisce che si sia voluto sottolineare il mutismo selettivo che, a mio avviso, è qualcosa di personale e intimo che non va necessariamente fatto presente, come si usa ora.
Conosco abbastanza bene l’Alta Via specialmente il tratto li levante, ed è proprio vero che vi si possono trovare luoghi molto suggestivi!
L’ AV non è comunque molto battuta ma non è difficile incontrarvi camminatori o pellegrini, specialmente stranieri, che la percorrono in direzione ovest-est per andare poi a prendere la Via Francigena in zona Aulla.
Ci può stare che una persona oltre le proprie impressioni, voglia condividere pure i propri problemi.