Luca Schiera nasce ad Erba (CO) il 25 novembre 1990, inizia ad arrampicare sul granito della Val di Mello da bambino e oggi continua a farlo in giro per il pianeta.
Attualmente vive tra la Val Masino ed Erba, dove esercita anche la professione di tecnico ortopedico.
Ha arrampicato principalmente nelle Alpi centrali ma anche in Svizzera, Francia, Sardegna, Sicilia, Spagna, Africa, India, sulle Ande, in Oman, Karakorum e Himalaya.
Fa parte del gruppo Ragni di Lecco e del Club Alpino Accademico Italiano.
Il 3 marzo 2013 Luca Schiera e Matteo Della Bordella concludono le doppie dalla Torre Egger, parete ovest, dopo aver terminato la via tentata nei due anni precedenti da Della Bordella e Matteo Bernasconi e aver raggiunto la cima. È la prima salita della difficilissima e molto pericolosa parete, un’impresa all’altezza delle più grandi del gruppo dei Ragni di Lecco.
A luglio 2013 Schiera, sempre con Della Bordella, parte in una spedizione di cinque alpinisti per aprire una nuova via sulla Uli Biaho Tower, Pakistan. I due riescono nell’impresa in perfetto stile alpino, in due giorni, insieme allo svizzero Silvan Schuepbach. Nei giorni successivi Schiera riuscirà a salire insieme a Schuepbach la via degli Sloveni alla Nameless Tower e la normale alla Grande Torre di Trango, così a chiudere un tris mai riuscito prima di allora.
Nel novembre 2013 con Andrea Migliano, Schiera apre onsight Physical Graffiti, una via nuova di 900 m sul pilastro sud dello Jebel Misht, Oman.
Il 6 e 7 giugno 2014 Schiera e Schuepbach aprono El Gordo, una via in stile tradizionale di 450 m (6c/7a), a vista, in un settore ancora inesplorato del Wendenstöcke.
Nell’estate 2014 Schiera e Matteo De Zaiacomo vanno nella Aksu Valley in Kirghizistan, una piccola “spedizione” ricca di successi. Tra tutti spicca naturalmente la nuova via Atlantide (700 m, 6c/7a max) aperta dai due il 26 giugno 2014, sulla parete sud dell’Ortotyubek 3895 m (o Central Pyramid), in 22 ore complessive dalla partenza al ritorno al campo base. A questa si aggiunge l’apertura da parte di Schiera in solitaria dei 300 m de La Bolla sull’Avancorpo della Central Pyramid 3400 m. Ma anche la ripetizione della bellissima e difficile Perestroicrack (7a/b, 800 m) sul Pik Slesova (Russian Tower, 4240 m), della French route sulla Petit Tour 3500 m e di una via “sconosciuta” sullo spigolo sud-ovest dell’Ortotyubek.
Nell’autunno del 2014 con Paolo Marazzi e De Zaiacomo apre King of the Bongo, una nuova via d’arrampicata che, dopo i primi due tiri in comune con Passi di Bimbo, sale per oltre 700 m una difficile e a tratti pericolosa linea indipendente sul Qualido, in Val di Mello.
A fine febbraio 2015, con Della Bordella e Schuepbach, ripete il Pilastro Goretta al Fitz Roy, aprendovi una nuova variante diretta.
Dell’estate 2015 è la spedizione dei Ragni di Lecco (composta da Della Bordella, Schiera e De Zaiacomo) all’inviolata, difficile ed ambita parete ovest del Bhagirathi IV 6193 m, Garhwal, Himalaya indiano: il racconto della videomaker e alpinista Arianna Colliard è uno sguardo diverso su un’esperienza che va ben oltre il risultato di un bel tentativo, finito a soli 200 m dalla cima, su uno dei più interessanti problemi alpinistici himalayani.
Nel marzo 2016 scala in Etiopia, in estate fa parte della spedizione internazionale sull’isola di Baffin, assieme agli alpinisti Nicolas Favresse, Sean Villanueva, Della Bordella e De Zaiacomo: aprono in otto giorni una nuova via di 1000 m sulla Great Sail Peak, Stewart Valley.
Il 15 e 16 marzo 2017 Schiera e Marazzi aprono la nuova via d’arrampicata Produci, consuma e crepa sulla parete nord-est del Cerro Mariposa in Patagonia.
Nel gennaio 2018, sulla parete nord-ovest del Cerro Pollone in Patagonia Della Bordella e Schiera aprono Maracaibo, una nuova via d’arrampicata di 300 metri gradata 7a/C1. Nel maggio va a scalare in Giordania, dove apre altre vie nuove in Wadi Rum.
Per concludere, nel gennaio 2019, ancora in Patagonia con Marazzi sale l’inviolato Cerro Mangiafuoco, chiamando la loro nuova via L’appel du vide (6c, M4, 400 m).
