Salendo dal mare – Gianni Calcagno

Questa galleria è stralciata dalla mostra in memoria di Gianni Calcagno (1943-1992), in pratica la sintesi della sua vita. Sono oltre 250 le fotografie della mostra, documentazione di un’esistenza dedicata alla montagna e all’esplorazione. Immagini di cime che perforano il cielo, di scalate, di pareti vertiginose, di ghiaccio e di neve, ma non solo.
C’è una sintesi del mondo che vive: genti, paesi, opere d’arte, civiltà, bambini, uomini e donne dei paesi visitati dallo scalatore.
I realizzatori della mostra, con queste immagini, hanno voluto raccontare la visione del mondo nell’ottica di un grande alpinista che era anche esploratore, studioso, scrittore e poeta.
La mostra offre al visitatore anche l’occasione per interpretare la complessa personalità di Gianni, la sua visione del mondo, la sua vocazione per la montagna, il suo amore per tutto quello che c’è di bello, grande, degno di essere visto, compreso, vissuto. 

Per ulteriori informazioni su Salendo dal mare, vedi https://gognablog.sherpa-gate.com/salendo-dal-mare/.

Principale attività alpinistica di Gianni Calcagno
Alpi
La prima ascensione invernale alla Nord-est del Pizzo Badile, via Cassin nel 1967-1968 con Alessandro Gogna, Camille Bournissen, Paolo Armando, Daniel Troillet e Michel Darbellay. Si trovano alla base della parete due forti cordate: Gianni Calcagno, Paolo Armando e Alessandro Gogna e gli svizzeri Michel Darbellay, Camille Bournissen e Daniel Troillet. Ben presto gli scalatori decidono di unire le forze per vincere il formidabile ostacolo. Dopo aver piazzato circa 700 metri di corde fisse, la cordata italo-elvetica arriva in cima il 2 gennaio 1968.
Gennaio 1970, 1° invernale della via Crétier alla Grivola con Guido Machetto, Alessandro Gogna, Carmelo Di Pietro e Leo Cerruti.
Cervino: Picco Muzio, pilastro Sud-est (1a ascensione).
Monte Bianco: via della Pera; via Major; Sentinella Rossa; parete nord dell’dell’Aiguille Blanche + Cresta di Peutérey.
Grand Pilier d’Angle: Integrale di Peutérey fino al Pilier d’Angle (invernale); Parete nord, via Bonatti con variante.
Aiguille Verte, couloir Cordier.
Les Courtes: parete nord-est ; parete nord-ovest (via degli Svizzeri).
Aiguille de Triolet, parete nord.
Tour des Jorasses, diedro Sud (1a ascensione).
Crozzon di Brenta: via dei Francesi.
Punta Civetta: via Andrich.
Cima Su Alto: via Ratti e via Piussi (1a ripetizione).
Torre Trieste: via Carlesso; via Cassin.
Busazza: via Gilberti-Castiglioni.
Cima Scotoni: via Lacedelli.

Himalaya e Karakorum
Tirich Mir 7708 m., via dei Cecoslovacchi e via degli Italiani (1a ascensione).
Tirich Mir Ovest IV 7338 m., parete sud-ovest (1a ascensione).
Catena dei Tirich Ovest (prima traversata completa).
Dir Gol Zom 6780 m, cresta est.
Paju Peak 6200 m, via degli Italiani.
Zanskar: Punta Bifida 5875 m; Gemello Z2 6085 m.
Menthosa 6433 m, due vie nuove.
Broad Peak 8047 m, via Buhl (due volte).
Gasherbrum I 8068 m, variante alla via Messner.
Gasherbrum II 8035 m, via Seigneur.
K2, 8611 m, sperone Abruzzi.
Nanga Parbat 8125 m, versante Diamir, via Kinshofer.
Aquila di Ghiaccio (Sinkiang) 6700 m, via nuova “Tullio Vidoni”.

Ande
Perù, Cordillera Blanca
Tocllaraju 6035 m, parete sud-ovest (1a ascensione) e parete ovest (2a ascensione).
Nevado Pisco 5757 m.
Huascaran Sud 6661 m.
Ranrapalca 6162 m, parete ovest.
Huandoy Nord 6070 m.
Artesonraju 6025 m, parete sud.
Nevado Cayesh 5721 m, parete ovest (via nuova).
Aguja Nevada 5793 m, via nuova.
Vallunsraju 5686 m, parete sud, via nuova.
Ocshapalca 5888 m, parete sud, via nuova.
Alpamayo 5947 m, via Ferrari.    

Colombia, Sierra Nevada de Santa Marta
Cristobal Colon 5775 m, parete nord, via del 5° Centenario.
Pico Simon Bolivar 5684 m.     

Bolivia
Condoriri 5622 m, parete est, via dei Francesi.
Condoriri Ala Nord, versante est (via nuova).
Aguja Negra, parete nord (via nuova Chily Gully).
Huayna Potosi 6000 m, parete ovest; parete Est (via dei Francesi).
Illampu 5960 m, via degli Jugoslavi; via normale.

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1 Comments

  1. says: Alberto Benassi

    Spesso nella vita abbiamo degli esempi da seguire, che ci indicano un cammino, che ci fanno aprire gli occhi, che fanno da innesco a un qualcosa che senti dentro ma non risci a farlo uscire . Ecco per me (ma credo non solo per me), amante dell’alpinismo invernale apuano, tutto questo è stato Gianni Calcagno. Non abbiamo mai scalato insieme, ma le nostre strade si sono comunque incrociate, il suo esempio mi/ci ha fatto capire che bastava guardare con occhi diversi pareti e cime che a prima vista, o con superficialità, sembravano insignificanti o da evitare perchè erbose e di roccia rotta. Cime e pareti che invece avevano tanto da dare, che nascondevano dei veri gioielli.

    Sua è stata la prima ripetizione di DOCCIA FREDDA, il cascatone che nel 1985 aprimmo sull’anonimo e negletto versante ovest del monte Fiocca.

    Calcagno in Apuane ha dato una bella smossa all’alpinismo invernale su misto: nord del Sumbra, Nord del Pizzo delle Saette, Nord del Cavallo , Pisanino, ect. ect.

    Ma ha lasciato il segno anche sulla nord del Bardaiano con la Piotti-Calcagno una via di roccia difficile e poco ripetuta.

    Insomma un caposcuola.

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