Matteo De Zaiacomo – Live!

Matteo De Zaiacomo conversa con Achille Mauri

Matteo De Zaiacomo
(biografia)

Matteo de Zaiacomo è nato a Sondalo il 26 gennaio del 1993. Quando ancora era nella pancia di sua mamma Mariella ha salito la sua prima via in val di Mello, Luna nascente, non ancora consapevole che una volta là fuori questa passione che univa mamma e papá Silvano sarebbe stata anche per lui motivo di condivisione.

I primi consapevoli passi sulla roccia sono stati mossi in tenera età sul granito della val Masino. La val Masino è stata per Matteo un enorme laboratorio di ricerca e continuo miglioramento, ha potuto sperimentare tutte le varie discipline legate all’arrampicata libera e trovare così il modo per rappresentare al meglio la propria arte verticale anche sulle pareti di tutto il mondo.

Matteo non è né un boulderista né un falesista né un alpinista, è semplicemente un arrampicatore e ama esprimersi in funzione alle motivazioni che sente in quel momento. Ha salito boulder fino all’8b e vie in falesia fino all’8c, negli ultimi anni si è dedicato all’arrampicata trad salendo per la prima volta tanti nuovi itinerari difficili in val Nalenco e in val Chiavenna. Ajou (8b) è un monotiro trad che conclude questa fase di esplorazione.

Matteo è entrato a far parte del prestigioso gruppo alpinistico dei Ragni di Lecco nel 2014 e nel Club Alpino Accademico Italiano nel 2019. Entrambi i riconoscimenti son stati motivo di orgoglio e stimolo per ampliare i propri orizzonti.

Nel 2014 partecipa alla sua prima spedizione extraeuropea in Kirghizistan con Luca Schiera. Nell’AK-su Valley aprono una nuova via, Antartide, 700 m, e ripetono la famosa Perestroika crack.

Nel 2015 si confronta assieme a Matteo Della Bordella e Luca Schiera con il difficile ambiente himalayano assestando un tentativo all’inviolato Bhāgīrathī IV. Dopo il tanto freddo himalayano si concede un viaggio in Etiopia dove insieme ad Andrea Migliano, Matteo Colico e Luca Schiera apre una serie di vie sulla morbida arenaria africana.

Nel 2016 assieme a Nicolas Favresse, Sean Villanueva, Della bordella e Schiera fa rotta verso l’artico canadese all’isola di Baffin. Il Sam Ford Fiord e la Stewart Valley con le loro impressionanti pareti di granito offrono terreno per un avventura indimenticabile. Salgono una serie di nuove vie. Su tutte Coconut connection, 7c, 1100 m sulla parete del Great Sail Peak.

Nel 2017 insieme con Marco Maggiori e Dimitri Anghileri apre una nuova via sulla parete dello Tsaranoro, in Madagascar, Rivotra mahery, 8a+, 700 m.

Nel 2018 nella Yosemite Valley tenta la seconda libera di Lurking Fear ma fallisce.

Nel 2019 torna in Himalaya con Matteo Della Bordella e Luca Schiera per chiudere i conti con la perete che li ha respinti quattro anni prima. Riescono ad aprire in stile alpino una nuova via sulla inviolata big wall del Bhāgīrathī IV 6192 m nel Garwhal indiano. Una settimana dopo è sulla cima dello Shivling assieme a Luca Schiera.

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