Italia sempre più preoccupata per l’ambiente

Sei italiani su dieci sono sempre più preoccupati per i cambiamenti climatici e per le altre questioni ambientali in genere. Questo dice l’Istat, in riferimento all’analisi dei dati del 2023, e in questo contesto, l’ecoansia è una risposta psicologica crescente ai problemi ambientali, ma può anche rivelarsi una soluzione.

Italia sempre più preoccupata per l’ambiente
di Arianna Melanie Bodo
pubblicato su piemonteparchi.it il 26 settembre 2024

Quasi il 60% della popolazione italiana sopra i 14 anni esprime timore per i cambiamenti climatici in atto: una percentuale in crescita rispetto al 2022. Più stabili, invece, la preoccupazione per lo smaltimento dei rifiuti e l’inquinamento dell’acqua che riguarda circa il 40% della popolazione e la qualità dell’aria che rimane una costante fonte di ansia, mentre cresce l’attenzione nei confronti del dissesto idrogeologico.

Preoccupano un po’ meno l’inquinamento elettromagnetico, il rumore e il deterioramento del paesaggio (solo il 10% della popolazione li annovera tra le principali preoccupazioni), mentre cresce l’apprensione per la conservazione delle risorse naturali.

Immagine generata su Canva

Crescono i comportamenti ecosostenibili
Dalle paure discendono comportamenti responsabili: aumenta, infatti, l’attenzione alla conservazione delle risorse naturali. Nel 2023, quasi il 73% degli italiani ha dichiarato sprecare meno energia, mentre circa il 70% si impegna a consumare meno acqua: un comportamento a metà strada tra la responsabilità individuale e i costi in bolletta in netto aumento.

Altri comportamenti virtuosi includono evitare la guida rumorosa (50%) per contenere l’inquinamento acustico e l’uso di mezzi di trasporto alternativi (20,3% nel Nord Italia) per essere meno inquinanti. L’acquisto di prodotti a chilometro zero è poi una pratica comune nel Mezzogiorno (28,8%), mentre la lettura delle etichette degli ingredienti interessa il 35,8% della popolazione impegnato a un consumo più consapevole.

Il Piemonte tra criticità e virtù
A livello nazionale, il Piemonte è secondo solo a Lombardia ed Emilia-Romagna per i valori più alti di inquinamento dell’aria e dell’acqua, mentre si distingue positivamente per l’efficienza nella gestione dei rifiuti, risultando la prima regione in Italia per efficienza nella produzione e nello smaltimento.

In termini di inquinamento acustico, catastrofi antropiche e inquinamento elettromagnetico, la nostra Regione si posiziona bene rispetto ad altre e i piemontesi non hanno preoccupazioni ambientali particolarmente accentuate, tuttavia sono tra i più attenti nel ridurre la rumorosità della guida.

Ecoansia, una nuova realtà
Con l’aumento delle preoccupazioni ambientali in generale, emerge un nuovo fenomeno psicologico: l’ecoansia. Questa condizione, caratterizzata dall’ansietà nei confronti dell’emergenza climatica e della distruzione ambientale, è sempre più diffusa ma può anche trasformarsi in una forza positiva che spinge le persone a intraprendere azioni per la protezione dell’ambiente. Canalizzare questi timori in attività costruttive, non solo aiuta a proteggere l’ambiente ma offre anche un modo per affrontare e ridurre l’ansia stessa.

L’analisi dei dati Istat (riferiti al 2023) evidenzia quindi un’Italia sempre più consapevole delle questioni ambientali, con differenze regionali significative. La crescente attenzione ai comportamenti ecocompatibili e l’emergere dell’ecoansia indicano una società sicuramente in evoluzione, pronta a confrontarsi con le sfide ambientali che ci attendono.

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3 Comments

  1. says: Guido

    Tutti i processi della civiltà industriale sono insostenibili, per loro stessa natura: infatti sono incompatibili con il funzionamento (o la Vita) del Sistema Terrestre. A livello filosofico-profondo, è necessaria una consapevolezza che siamo parte della Natura, un Organismo molto più grande, ad elevato livello di complessità. Purtroppo siamo arrivati ad un punto in cui sarà difficile una modifica così profonda, senza traumi; ma ci proviamo.

  2. says: Fame mac parie

    Sono tutti così preoccupati che subito acquistano il suv più grande, non rinunciano al viaggetto in aereo e vanno ad abitare lontano dal posto di lavoro per fare i pendolari in auto e intasare la viabilità dei paesi che attraversano.

  3. says: Grazia

    Se anche l’articolo sottolinea che due importanti regioni produttive del nord registrano i più alti tassi di inquinamento, non vedo come possa essere vero che si è più attenti all’ambiente.

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