Downstream è un progetto avviato da Protect Our Winters in collaborazione con il marchio Icebreaker per sensibilizzare il grande pubblico sulle conseguenze del ritiro dei ghiacciai.
di Sara Canali

La fusione dei ghiacciai, lo sappiamo, rappresenta da diversi anni un problema fondamentale per le nostre montagne. Quello che forse ancora non percepiamo però è quanto ciò che accade ad alte quote possa impattare in pianura, sui fiumi e, di conseguenza, su coltivazioni, sull’acqua potabile e sul nostro stesso stile di vita. Una riflessione questa che è stata portata a Skimofestival dalla proiezione del film Downstream, film documentario nato da una collaborazione tra il brand Icebreaker e la ONG Protect Our Winters (POW). L’obiettivo di questa produzione è quello di finanziareun progetto di ricerca scientifica che mette in evidenza gli impatti di vasta portata della perdita di ghiacciai destinata a un pubblico più generalista per mostrare le più ampie implicazioni per il pianeta e la società. Dal kayak all’irrigazione, dalla produzione di energia idroelettrica alla vita acquatica, il progetto illustra la varietà di sfide che affrontano le comunità e gli ecosistemi a valleed esplora le azioni concrete che possiamo intraprendere per ridurre il nostro impatto e adattarci ai cambiamenti climatici. In un viaggio attraverso i tre continenti, la volontà è quella di esplorare l’impatto della perdita dei ghiacciai in tre grandi sistemi fluviali. Il progetto è accompagnato da un dettagliato whitepaper e un sito web interattivo che approfondisce la scienza alla base del film, offrendo agli spettatori una comprensione più approfondita dei temi.
Il documentario
Protagonista del film è l’idro geologa francese Juliette Becquet, ma soprattutto i ghiacciai che, coprendo circa il 10% della terra della Terra, immagazzinano il 75% dell’acqua dolce del mondo e sono essenziali per le risorse idriche globali. Quelli montani sostengono la vita ben oltre le loro aree immediate alimentando fiumi che scorrono dalle montagne agli oceani.e che nutrono gli ecosistemi, sostengono migliaia di specie, trasportano i nutrienti e impattano la vita marina, influenzando intere catene alimentari. Per questo il documentario ci accompagna lungo tre fumi: il Rodano (Europa), il Waitaki (Nuova Zelanda) e il Columbia (USA). In Francia la ricerca si concentra principalmente sull’impatto sulle comunità. La fusione dei ghiacciai, infatti, sta diminuendo il flusso d’acqua del fiume Rodano, con ripercussioni sulle imprese locali: a valle la gestione delle risorse idriche sta diventando una questione cruciale per i viticoltori, mentre la crescente salinizzazione del suolo influisce sulla produzione di riso e sulle forniture di acqua potabile. In Nord America invece si è voluto indagare l’impatto sulla biodiversità facendo riferimento al bacino superiore del fiume Columbia e alla sue numerose dighe. La riduzione della portata d’acqua, soprattutto durante l’estate, si ripercuote produzione di energia idroelettrica ma anche sugli ecosistemi locali e sulla fauna selvatica come per esempio la riproduzione dei salmoni che faticano a risalire le correnti. Infine, quello che succede ai coltivatori è stato motivo di studio in Nuova Zelanda dove il prosciugamento del fiume Waitaki colpisce gli allevatori, ostacolando la crescita delle piante e influenzando il pascolo delle pecore da lana Merino.

Pow
Alla serata dell’8 febbraio erano presenti anche due volontari di POW Italy che hanno voluto raccontare in prima persona cosa fa la ONG e perché è fondamentale sostenerla per assicurare un futuro alle prossime generazioni. Nato nel 2007 da un gruppo di snowboarder preoccupati per i cambiamenti climatici, Protect Our Winters (POW) è diventato la principale voce della comunità outdoor per l’azione climatica. La missione è coinvolgere la comunità outdoor nella leadership per il clima attraverso educazione, collaborazione e advocacy. Trasformando la passione in azione, POW aiuta marchi, organizzazioni e individui a diventare efficaci sostenitori del clima. Oggi, la rete globale di POW conta oltre 150.000 sostenitori e più di 200 atleti ambasciatori negli Stati Uniti, in Europa, Canada, Australia, Nuova Zelanda e Giappone.
Capsule Pow x Icebreaker
Alla base della partnership tra il brand e POW c’è una visione condivisa: il cambiamento passa attraverso le azioni. Fondato in Nuova Zelanda, il marchio è alla guida di un movimento che va oltre l’abbigliamento in fibre naturali e questa collaborazione è una testimonianza della dedizione alla tutela dell’ambiente e della fiducia nel potere dell’azione collettiva. Icebreaker ha collaborato con POW per lanciare una capsule di prodotti in edizione limitata ispirata alla bellezza e alla fragilità dei ghiacciai di tutto il mondo. Presenta una stampa aerea del ghiacciaio Gorner in Svizzera che si è ritirato di quasi due miglia dal 1859, simbolo dei cambiamenti climatici. Disponibile in modelli da uomo e da donna.
