Torri di San Pantaleo liberate

Sardegna, il Comune di Olbia ha stabilito che le installazioni alpinistiche per “Scrambling & Abseiling” sulle Torri di San Pantaleo sono abusive e da rimuovere.

Torri di San Pantaleo liberate
a cura di MW Italia 
(pubblicato su mountainwilderness.it il 22 marzo 2023)

In seguito alla nostra di richiesta di informazioni ambientali, i percorsi di “Scrambling & Abseiling”, costruiti senza autorizzazioni da appassionati sulle pareti delle Torri di San Pantaleo tra il 2019 e il 2020, sono stati riconosciuti abusivi e da rimuovere secondo la normativa vigente. A comunicarlo è stato con una nota già nel 2021 il Comune di Olbia, spiegando che tutta l’area è sottoposta a vincolo paesaggistico e idrogeologico e che le opere necessitavano anche di autorizzazione e studio di compatibilità geologica e geotecnica. Come non essere d’accordo anche con quanto scritto dall’Ufficio di Tutela del Paesaggio, che ha definito le installazioni come un “danno deprecabile ed evidente irreversibile del sistema roccioso naturale”? Per tali motivi, il Comune si è impegnato a procedere all’attivazione delle procedure sanzionatorie ed alla rimozione di quanto installato.

Le Torri di San Pantaleo. Foto: orsettoclimber.blogspot.com

I percorsi hanno inciso su un sistema naturale di notevole bellezza costituito da una serie di torri di granito da sempre rispettate dagli arrampicatori che la definivano Area Clean, dove potere andare ad arrampicare solo utilizzando ancoraggi removibili. Si tratta di un luogo che fa parte della storia dell’arrampicata della Sardegna, dove si sono succeduti nel tempo numerosi scalatori famosi come Manolo, Mozzanica, Bernardi, Gogna e tanti altri, sin dagli anni ‘70. Tutti scalando rigorosamente senza forare o danneggiare la roccia. Scrambling & Abseiling non ha niente a che fare con l’alpinismo e l’arrampicata, se non con alcune tecniche alpinistiche che si utilizzano.


Secondo le definizioni della Legge Regionale 16/2017 (agg. DGR 23-80 del 22.06.2021 All-A), il nome dell’attività Scrambling & Abseiling è “data dall’unione delle parole inglesi che indicano le parole italiane “arrampicarsi usando mani e piedi” e la tecnica di calata alpinistica “discesa in corda”; definito anche percorso avventura è un percorso alpinistico di medio-facile difficoltà a carattere ludico-ricreativo che richiede la progressione verticale lungo strutture rocciose situate in ambiente naturale e prevede tecniche di arrampicata e discesa di balze rocciose utilizzando la corda. Utilizza tecniche alpinistiche come la progressione di conserva (dal I al III grado di difficoltà UIAA) e le tecniche di arrampicata classica / sportiva (dal II e al IV grado di difficoltà UIAA), talvolta può necessitare la posa di installazioni permanenti e/o connettersi per alcuni tratti con percorsi di difficoltà EEA (Via Ferrata/Percorso attrezzato).
Si tratta di uno dei “Nuovi Alpinismi”, dettati dalla ricerca dell’adrenalina, che in Sardegna va molto di moda e prevede la costruzione di impianti con l’installazione di ancoraggi da parte di appassionati senza richiedere alcuna autorizzazione né ai Comuni né spesso agli stessi proprietari dei terreni, che si trovano così inconsapevolmente di fronte a responsabilità civili e penali per le opere abusive. Si tratta, in pratica, di parchi avventura dove agli attacchi per le calate con corda vengono aggiunti ulteriori tratti ludici come teleferiche, tirolesi e vere e proprie vie ferrate.

Nel caso di San Pantaleo gli autori avevano installato nelle torri rocciose Scala Finosa, Balbacana, Lu Lurisincu, Scala M’Predada appigli in resina sulla parete, per aiutare dove era più difficoltoso, ma anche passerelle, catene, traversi di fune metallica e tanto altro, in modo da rendere il luogo un vero e proprio parco giochi. L’affollamento dei percorsi era successivamente aumentato a causa di pubblicazioni che hanno incautamente promosso nei loro libri questi percorsi, senza sincerarsi se fossero legali o meno, e a causa di accompagnatori senza titolo di guida alpina che portavano lungo questi percorsi gruppi sempre più numerosi.

Non si può definire “promuovere il turismo attivo” il costringere le amministrazioni comunali a caricarsi le responsabilità di costruzioni fai-da-te, eseguite da persone quasi sempre con poche basi tecniche e senza conoscenza culturale. La possibilità di danneggiare i fruitori e il mettere in cattiva luce amministratori con costruzioni abusive non aiutano certo il turismo, così come anche il semplice fatto di divulgarle.
Ormai i percorsi abusivi di questa tipologia in Sardegna, tra vie ferrate abusive, sentieri attrezzati e itinerari di Scrambling & Abseiling, superano i 60… Grazie al Comune di Olbia e a Mountain Wilderness oggi sono, per fortuna, un po’ di meno.

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4 Comments

  1. says: Carlo Crovella

    #PIUMONTAGNAPERPOCHI: rendere la montagna scomoda, togliendo anche gli “aiuti” artificiali, screma l’orda dei cannibali. Se si inizia a definire questo concetto anche a livello di decisioni ufficiali (leggi, ordinanze, delibere, ecc), potrà essere l’inizio di una ripulitura delle montagne

  2. says: Emanuele

    Non sono sardo, non faccio la guida, non pratico abselling… ma mi sembra che il fastidio di questa installazioni non sia per salvaguardare la sicurezza, bensì il portafoglio delle guide continentali che vorrebbero portarci i loro clienti

  3. L’abseiling (o caling, come viene soprannominato scherzosamente ma non troppo) è un vero cancro delle rocce! In Sardegna, dove si è incredibilmente sviluppato, e ovunque esista.
    È un giocare facile sia per le “guide” (perlopiù abusive) che per l’utenza, che va estirpato ovunque nasca se vogliamo tenerci dei luoghi naturali che riservano emozioni vere e frequentazione onesta.

  4. Non sei sardo non pratichi queste attività, non sei guida ma sicuramente parli a vanvera come ormai la moda dei tempi…
    Per disinstallazione si intende togliere tutto quindi le “guide continentali” come porterebbero i loro clienti? Calando a braccia con corde da 200etri? ( Guide continentali… bel termine, dove te lo hai trovato? Questo dimostra una volta di più la tua totale ignoranza in materia ma non perdo tempo a spiegarti. Non amo perdere tempo).
    Inoltre la faccenda è molto più complicata di quanto riferito nell’articolo, il quale riporta ciò che ha decretato il Comune di Olbia ma non i retroscena.
    Un bel tacere non fu mai scritto e tu caro Emanuele rappresenti al meglio questa massima.
    Piace and love

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