Dopo i Water Days, in Val di Sole parte ufficialmente la stagione degli sport outdoor acquatici: cinque scuole, tanti istruttori e un torrente, il Noce, inserito nella top ten.
Il divertimentificio
di Carlo Crovella
Avvezzo al sudore che fornisce la Montagna in tutte le sue versioni (dalle Calanques marsigliesi fino alla vetta del Bianco), non immaginavo che potesse esistere un altro ambiente capace di stregarmi in pari intensità, seppur con modalità completamente differenti. Si tratta dei torrenti, in particolare quelli alpini (ma non solo), specie se gonfi d’acqua (ma non solo: i Bacu sardi, sassosi e apri, sono ugualmente coinvolgenti). Ho scoperto i torrenti durante gli Anni Ottanta, quando ho provato a trascorrere una settimana di kayak d’acqua mossa organizzata presso la Scuola di Maurizio Bernasconi in Val Sesia.
La Scuola era in realtà costituita da una semplicissima struttura in legno (reception e bar) con spartanissimi spogliatoi a lato. Tutto intorno un gran pratone che culminava nel greto del torrente. Si dormiva in tenda, cullati dal rumore della corrente e dalla stelle. Spesso si cenava intorno ad un falò comune e i “cadaveri etilici” di vetro si ammonticchiavano uno sull’altro, fra risate, canti goliardici e battutacce da osteria.
Bernasconi, milanese di origine, era il prototipo del cittadino che molla tutto per vivere nel verde e nella tranquillità, lontano dalla stress. Gran kayak-man, in realtà quando l’ho conosciuto io si dedicava alla fase organizzativa e aveva creato una discreta squadra di istruttori.

Nella sua Scuola conobbi le altre attività del torrente: rafting, hydrospeed e canyoning (che allora si chiamava ancora torrentismo). Il canyoning mi coinvolse particolarmente: fra gli istruttori di canyoning operava Roberto Bonelli (che al tempo tutti chiamavano Crazy Horse), uno dei reduci del Nuovo Mattino degli anni Settanta-inizio Ottanta. Abbiamo condiviso diverse discese in zona, alcune semplici altre più impegnative, oltre alle affollate grigliate notturne sul greto del torrente. Lì ho preso gusto all’attività che poi ho portato avanti per diversi anni, sua tornando in Val Sesia, sia praticandola dalle “mie” parti, in un altro importante polo torrentistico che è la zona intorno a Briançon.
Rispetto agli altri allievi dei corsi di canoa, io partivo un po’ avvantaggiato, perché sapevo già manovrare con i kayak in acque tranquille, visto che da tempo mi allenavo sul Po come divertimento cittadino. Questo mi permise, terminata la lezione mattutina, di dedicare tutti i pomeriggi alle attività alternative, che ho provato indistintamente.
Quello che già allora meno mi “prendeva” era il rafting. Lo giudicavo troppo consumistico, un gioco da Gardaland. Torme di turisti arrivano senza uno straccio di attrezzatura né di preparazione tecnica e teorica. Li vestono di tutto punto (muta, casco, calzari, ecc.), li caricano su un furgone, li portano alla partenza superiore. Tutti salgono sui gommoni credendo di “condurli” (mentre invece è la guida-istruttore, seduto a poppa, che manovra adeguatamente), tutti urlano come ossessi per una felicità che appare costruita e forzata.
Arrivano a valle, restituiscono muta, casco e altro, pagano e… chi si è visto si è visto. Lo sviluppo successivo mi ha confermato la prima impressione: l’attività commerciale del rafting è un “divertimentificio” elevato a massima potenza, un luna park sul torrente. Peccato, perché il torrente ha un suo fascino che, con un approccio del genere, non si percepisce minimamente.
Le altre attività, essendo più selettive come presupposti e soprattutto come impegno, registrano numeri molto più contenuti: meno business, ma più amore per l’ambiente. Gli appassionati della montagna dovrebbero provarle
Rafting, Kayak, canoa: quando in mezzo scorre il fiume
di Chiara Todesco
(pubblicato su lastampa.it/montagna il 15 giugno 2022, attualizzato)
Parliamo degli Outdoor Days, percorsi in bici, discese sui fiumi ed escursioni sui sentieri più belli. Siamo in Val di Sole che di queste discipline ne sa qualcosa, visto che ogni anno organizza questo lungo festival ad hoc (cominciato il 3 giugno 2022).
L’ultimo weekend in programma (16-19 giugno 2022) è stato dedicato ai Trek Days: passeggiate e trekking più o meno impegnativi ma non solo. In calendario ci sono anche workshop, presentazioni di libri, mostre fotografiche e appuntamenti musicali.
Ma il vero tesoro di questa valle trentina è l’acqua. Non a caso il festival ha previsto anche i Water Days (10-12 giugno 2022): giornate sull’acqua che si prolungano poi per tutta l’estate con tantissime possibilità, dal rafting al kayak alla canoa. Tutto concentrato lungo il torrente Noce, l’impetuoso corso d’acqua che taglia la valle e che si è guadagnato tanta attenzione.
Secondo il National Geographic, il Noce, con i suoi 28 km navigabili, è l’unico fiume europeo degno di essere inserito nella top ten dei migliori luoghi al mondo per praticare il rafting. Stesse conclusioni della guida Lonely Planet che conferma il fiume della Val di Sole come “il migliore d’Europa per chi vuole praticare rafting”. E il portale specializzato “Kayaking Holidays” lo ha inoltre inserito tra i primi dieci mondiali anche per canoa e kayak.
D’altra parte l’intento in questi ultimi tre anni è stato quello di sviluppare il progetto europeo “Be Water”, per dare valore agli sport acquatici, anche come mezzo di educazione e sensibilizzazione ambientale.
Sono cinque i centri rafting lungo i vari tratti del fiume, da Ossana fino a Caldes, con decine di istruttori: fondamentali per apprendere tutti i concetti della disciplina e praticarla in sicurezza. «Il merito della popolarità del rafting è che si tratta di un’attività adatta a tutti, per la quale non sono necessarie particolari abilità – spiega Alessandro Fantelli, vicepresidente della Federazione Italiana Rafting – L’unico presupposto indispensabile è saper nuotare. A capo della spedizione c’è sempre una guida professionista, che prima di iniziare la discesa offre consigli teorici e indicazioni tecniche essenziali. Contattando i centri rafting, si viene indirizzati nei punti migliori per praticare questa disciplina in base alla preparazione atletica e tecnica di ognuno».