Libera

di Cristina Rolfini
(pubblicato in camoscibianchi.wordpress.com l’11 agosto 2024. Il post rientra nella rubrica “Il movimento delle donne solitarie”, curata da Emanuela Provera. Qui il link alla rubrica per coloro che fossero interessati a leggere ulteriori contributi)
Foto di Cristina Rolfini

Mi chiamo Cristina. Ho cinquant’anni e decido che è arrivato il momento di cambiare vita. Ci ho riflettuto a lungo, lascio la casa editrice in cui sono impiegata da venti anni. Sono curiosa di una vita diversa: adesso o mai più, mi dico. Faccio libri per la scuola, mi piace. Smetto il posto fisso ma non il lavoro. Voglio essere libera, viaggiare, e lui verrà con me.

Non ho mai viaggiato da sola, butto il cuore oltre l’ostacolo e scelgo di partire. Il passaggio di vita è delicato e ho bisogno di movimento, solitudine, intimità. La Svezia in invernale mi sembra il posto giusto e fuori stagione non sarà troppo cara.

È ottobre. Ho paura di non farcela, in questo periodo le scadenze editoriali sono pressanti, ma la voglia di provarmi è tanta. Compro un computer più piccolo, lo infilo nello zaino e prendo un biglietto di sola andata per Stoccolma.

Cristina Rolfini, oggi

Il bagaglio è leggero, adatto alla mia schiena, deve starci tutto in otto chili. L’abbigliamento caldo pesa ma riduco all’essenziale. Posso permettermi un solo paio di scarpe: decido per gli scarponi da montagna. Non perché salirò in montagna, sono piuttosto una camminatrice di pianura, è che con quelli vado dappertutto, mi danno sicurezza.

A Stoccolma mi aspetta Anne, soggiorno in una camera nel suo appartamento. Fuori fa abbastanza freddo, all’interno si sta in maglietta. Sono ricchi da queste parti, si sente dai riscaldamenti.

In quella stanza stile Ikea mi sento felice, di una felicità euforica, diversa. Mangio il salmone, cammino per la città, lavoro in biblioteche modernissime o in eleganti caffè dell’Ottocento. Scopro un mondo: qui un sacco di gente lavora nei bar e sono piuttosto soddisfatta di poterlo fare anch’io.

I luoghi tutto intorno sono bellissimi: foreste, paesi, fiumi, arte. Cammino e cammino, e benedico il giorno in cui ho dato le dimissioni.

Visby: cittadella medievale nell’isola di Gotland, la seconda isola più grande del Mar Baltico

Non sono ancora soddisfatta di freddo e di nord e mi sposto in traghetto a Gotland, nella antica città anseatica di Visby. È un piccolo villaggio medievale affacciato sul mar Baltico, in questa stagione in ostello ci sono soltanto io. Alterno passeggiate nel vento a sessioni di lavoro nella biblioteca a vetri. Una vera perla. Le mamme coi bambini ci passano i pomeriggi a leggere su morbidi cuscini colorati, le tute termiche appese all’attaccapanni.

Cristina Rolfini, isola di Fårö

Non posso non andare a Fårö, l’isola di Bergman. Il mare grigio è pieno di cigni bianchi e punteggiato di rocce. Le spiagge sono bianche, con le barche in rimessa. Non c’è un rumore estraneo alla natura. È incantevole: mi accompagna con la sua macchina una signora che abita in questo posto sperduto. Chiacchieriamo, due donne sconosciute in questo nulla.

L’isola di Fårö, a nordest di Gotland

Non mi sento mai sola, capisco che la solitudine, scelta e non subita, è una dimensione preziosa a cui non potrò più rinunciare. Mi fa comunicare con le cose, i luoghi e le persone in un modo speciale, diretto, senza filtri. È il punto di contatto più profondo che posso stabilire con me stessa e il resto del mondo.

Vado ancora più su. Mille chilometri, seicento di alberi. Il treno notturno mi porta ad Abisko, nella Lapponia svedese. Scendo in un paesaggio surreale di neve, slitte e cielo giallo.

È novembre, il sole è sparito e il terreno è ghiacciato. L’ostello è una casetta rossa in mezzo al bianco. Posso lavorare in cucina; ho tutto il tempo, cammino fin verso le due sul “Sentiero del re” che parte da qui, poi diventa scuro e freddo. La sera insieme agli altri aspettiamo qualche segnale dell’aurora boreale. Un ragazzo cinese mi avvisa che sta arrivando: uno squarcio verde proprio davanti alla mia finestra.


Biografia
Oggi ho 58 anni e sono una nomade digitale, otto anni fa non sapevo nemmeno che esistesse questa parola. Non ho più smesso di viaggiare e di lavorare viaggiando, pc nello zaino. Viaggio spesso da sola, quando è possibile con il mio compagno marinaio e quando sono fortunata con una amica speciale. Dopo la pandemia, ho lasciato anche la casa e per segnare quella svolta, mia e del mondo insieme, da allora non mi taglio più i capelli.

Vivo in movimento, un movimento che dai piedi risale verso la testa e mi rende leggera. Racconto la mia vita in viaggio nei Pensieri Nomadi www.pensierinomadi.it. Se ti fa piacere rimanere in contatto puoi iscriverti qui alla newsletter che riceverai ogni settimana via mail, oppure puoi scrivermi a cris.rolfini@gmail.com. Sono sempre felice di condividere e scambiare esperienze, visioni e sentimenti.

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