Enzo Maiorca e il delfino

A cura del WWF Taranto
(pubblicato sull’omonima pagina facebook il 12 luglio 2024)

Il famoso subacqueo italiano Enzo Maiorca stava facendo immersioni nel mare vicino a Siracusa con sua figlia Rossana, che si trovava sulla barca. Mentre scendeva, sentì qualcosa toccarlo leggermente sulla schiena. Si girò e vide un delfino. Capì subito che non voleva giocare, ma stava cercando di comunicare qualcosa.

L’animale si tuffò e Enzo lo seguì. A una profondità di circa 12 piedi, c’era un altro delfino intrappolato in una rete abbandonata. Maiorca chiese rapidamente a sua figlia di passargli un coltello da sub. In pochi minuti, riuscirono a liberare il delfino che, con le ultime forze, emise un “grido quasi umano” (come lo descrisse lo stesso Maiorca).

Enzo e Rossana Maiorca

Un delfino può sopravvivere sott’acqua fino a 10 minuti, poi affonda. Il delfino liberato, ancora stordito, insieme a Enzo, Rossana e un altro delfino, fu portato in superficie. E poi si scoprì improvvisamente: il delfino liberato era una femmina, che presto diede alla luce un cucciolo.

Il delfino maschio fece un giro, nuotò verso Enzo, toccò la sua guancia (come un bacio) – un gesto di gratitudine… e nuotò via.

Dopo tutto ciò che era accaduto, Enzo disse: “finché l’uomo non imparerà a rispettare la natura e a dialogare con il mondo animale, non conoscerà mai il suo vero ruolo sulla Terra“.

I danni e le atroci sofferenze provocate dalle reti “fantasma” sono indicibili. Un invito a tutti i sub: quando possiamo non limitiamoci a fotografare… rimuoviamo e portiamo via le reti fantasma… quelle, per vari motivi, abbandonate… in balia di correnti… normalmente diventano siti di morte per anni.

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