Estate 2025 a record per porcini & Co. Ma la febbre da raccolta fa perdere la testa (e a volte la bussola). Cinque morti per la ricerca in pochi giorni.
Funghi disputati
(Valtellina: nei boschi risse, corse notturne e colpi di bastone)
a cura della Redazione di ticinolibero.ch
(pubblicato su ticinolibero.ch il 15 agosto 2025)
In Valtellina quest’anno i funghi non si cercano: ti saltano quasi in braccio. Talmente tanti che, secondo qualcuno, “persino i bambini li raccolgono ai bordi della strada” — ma evidentemente non è abbastanza per certi fungaioli, che preferiscono infilarsi da soli in boschi scoscesi, magari nel cuore della notte, armati di torcia e segreto inconfessabile: il posto preciso dove “l’anno scorso ho trovato il porcino più grosso della mia vita”.
Peccato che il 2024 fosse un anno magro, quindi quest’anno la concorrenza è spietata. E capita che, mentre ti chini a raccogliere un porcino appena avvistato, qualcuno sbuchi alle tue spalle in modalità “ladro di Natale” e ti soffi la preda. È successo a un turista di 64 anni, che si è visto premiato con una testata e una bastonata in testa. Risultato: corsa al pronto soccorso in codice giallo e carabinieri alla ricerca dell’aggressore.
Nel frattempo, il bollettino non ufficiale della stagione recita: cinque morti in pochi giorni. Non per funghi velenosi, ma per cadute, scivolate, infarti. “È assodato che si muore più per la ricerca che per il consumo”, ricorda con una calma olimpica Duilio Tagliaferri, micologo di Ats Montagna.
E dire che l’offerta non manca: porcini, mazze di tamburo, laricini, russule, lattari… gli unici che latitano sono gli ovuli, e non è poi un gran male: da chiusi possono sembrare i gemelli cattivi, tipo amanita falloide o cortinarius rubellus, roba da salutare fegato e reni. Il segreto, dicono gli esperti, è semplice: scarponi, pantaloni lunghi, bastone, cesto in vimini per far cadere le spore, mai in solitaria. Ma ogni anno le stesse raccomandazioni vengono ignorate, perché “la mia zona buona non la dico a nessuno” e “se parto alle tre di notte, arrivo prima io”.
Morale: i funghi non scappano, ma certi fungaioli sì. Di notte, tra i boschi, con la torcia in mano, per un bottino che vale più di una vincita alla lotteria — almeno a giudicare da come se lo contendono.
Articolo che rappresenta la realtà del mondo e dei comportamenti dei moderni fungaioli. Con una dose di ironia, pur se non si dimentica di citare le numerose vittime stagionali. Ci si domanda: ma ne valeva la pena? Ne conosco qualcuno. Ingordigia e avidità prendono il sopravvento sulla ragione. Una sorta di ‘scimmia’ che si impossessa di chi fa uso di droghe. La crisi da astensione forse anima questo popolo della notte nei boschi. Poi i racconti vanno a kili 3-5-10, ma cosa se ne fanno? Congelati, essiccati … regalati mai. Da quando si dà via gratis il bottino di guerra? Tuttavia va loro dato atto che nei boschi ci vanno con adeguati abbigliamento e calzature. E non ci sono notizie di dispersi o infreddoliti o esausti che chiamano i soccorsi come fossero taxi. Almeno questo va loro riconosciuto.
P.S. e forse anche per la bastonata non è stato necessario il pronto soccorso!