Piogge intense e inondazioni, siccità e ondate di calore: il caos climatico è in atto. Quali conseguenze per la progettazione edile e urbanistica? Una risposta è riportare la natura nelle città. Lo slogan “Città verdi” riassume il diritto di vivere in aree urbane sane, portando nelle città alberi, orti e giardini, argilla e legno e persino l’agricoltura. Un’altra risposta è quella di fermare l’espansione urbana e il consumo del suolo e di accontentarsi delle abitazioni e degli edifici esistenti. Entrambe le risposte suggeriscono di smettere di costruire, soprattutto perché nuove infrastrutture, edifici per abitazioni e terziario consumano molto cemento e acciaio ed emettono grandi quantità di gas serra.
D’altra parte, l’Istituto tedesco di ricerca Pestel lamenta “una carenza di alloggi record per la Germania: con più di 700.000 appartamenti mancanti, è il più grande deficit di abitazioni in più di vent’anni”. Gli “Architects for Future” controbattono che “Il nuovo costruire significa non costruire più”. Dove vivrà la gente allora? Come potranno vivere meglio senza nuovo cemento? Quali alternative ci sono? Che risultati ha ottenuto la ridensificazione degli edifici esistenti? È forse più una questione di come? Per esempio, piccole case di legno, paglia e argilla al posto di quartieri industriali, centri commerciali e complessi residenziali su aree verdi? E prima o poi l’ultima generazione lascerà la casa dei genitori. Vogliamo vietare loro la casa unifamiliare in campagna? E invece?
È necessaria una svolta edilizia. Costruire come dopo la Seconda guerra mondiale è fuori discussione per molti motivi. Ricostruzione, conversione e rinaturalizzazione sono all’ordine del giorno. Come possono le nostre città diventare più resilienti, abitabili e rigenerative?
Programma Colloqui di Dobbiaco 2023 | Programm Toblacher Gespräche 2023
Dal 29 settembre 2023 al 1° ottobre 2023
Stop al cemento!
Della resilienza e rigenerazione delle nostre città in tempi di caos climatico
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29. September – 1. Oktober
Genug gebaut!
Von der Resilienz und Regeneration unserer Städte in Zeiten des Klimachaos
L’Ecovillaggio di Hannover – un progetto ambizioso di lungo respiro
Come costruire e come abitare in tempi di cambiamenti climatici? Il messaggio del titolo dei Colloqui di Dobbiaco è radicale: Basta Cemento! Ma è realistico? Domenico Finiguerra, sindaco di Cassinetta di Lugagnano, propone di costruire nel costruito e la proposta dell’urbanista tedesca Simone Linke va nella stessa direzione. Difficilmente le nuove costruzioni finiranno dall’oggi al domani.
Un progetto altrettanto radicale, in netta contraddizione con il tema dei Colloqui di Dobbiaco 2023, è l’Ecovillaggio di Hannover: un progetto di 500 nuove abitazioni che sarà presentato da Hans Mönninghoff, un visionario con i piedi fermamente per terra, per 16 anni assessore all’ambiente e all’economia nonché vicesindaco del Comune di Hannover. “Vorrei mostrare come un quartiere di nuova costruzione, sotto diversi punti di vista, può rappresentare un’ottima soluzione, se si decide di costruire ex novo nonostante tutti gli argomenti contrari. Una vita in comunità, minimizzando l’impronta ecologica con un alto standard sociale e uno stile di vita all’insegna della sufficienza. L’obiettivo è quello di creare allo stesso tempo alloggi sostenibili ed economici”. Il ‘Tiny Living Quarter’ combina i vantaggi di una grande città con quelli di una struttura di villaggio/quartiere – un Ecovillaggio in un ambiente urbano.
Il progetto viene realizzato attraverso un processo partecipativo dei futuri residenti mai visto prima in Europa. Dalla sua fondazione nel 2019, la cooperativa edilizia conta ora oltre novecento soci, il terreno edificabile è stato acquistato per i primi 160 appartamenti e i lavori di costruzione, interamente realizzati in legno, dovrebbero iniziare quest’anno.
La composizione dei membri della cooperativa “Ecovillaggio Hannover eG” riflette bene i vari motivi sociali ed ecologici per cui hanno aderito al progetto. I “giovani radicali” mettono in discussione la crescita come valore e cercano di ridurre notevolmente il proprio peso sulla biosfera, gli anziani che spesso vivono soli con una bassa pensione cercano una forma di abitare che li protegga dalla povertà nella vecchiaia, coloro che sono abituati a vivere in socialità cercano da un lato uno spazio individuale, dall’altro comunità e vicinanza. Nella misura in cui l’Ecovillaggio di Hannover riuscirà a mettere insieme criteri ecologici (autonomia energetica, ciclo chiuso dell’acqua, costruzioni in legno, etc.), sociali per affitti abbordabili (ca. € 7/mq per le case popolari, € 11/mq per le altre) e una vita sociale variegata e auto-determinata, sarà una pratica rivoluzionaria nell’offrire condizioni strutturali favorevoli per portare uno stile di vita sostenibile nella quotidianità.
Hans Mönninghoff presenterà l’Ecovillaggio di Hannover – il lungo respiro di un progetto ambizioso, sabato 30 settembre nell’ambito dei Colloqui di Dobbiaco 2023.