Si è avviata una stagione ricca di iniziative volte a far conoscere le peculiarità naturalistiche, archeologiche, storiche e culturali del Vallone delle Cime Bianche.
Europa, Valle d’Aosta e Cime Bianche
di Marcello Dondeynaz
Lo vediamo in questa campagna elettorale per le europee: ci sono componenti politiche che si esprimono unicamente per slogan, spesso mendaci, pur di non approfondire e affrontare la complessità della realtà.
Lo stesso è avvenuto, e avviene, per sostenere la realizzazione di una linea funiviaria nel Vallone delle Cime Bianche che sarebbe “strategica” per la Valle d’Aosta, che attirerebbe i ricchi del mondo, che sarebbe una sorta di nuova “Skyway” del Monte Rosa.
I dati parlano da soli: la Skyway nel 2015 (primo anno di esercizio) segnò oltre 40.000 passaggi a luglio e ad agosto, mediamente 240.000 annui.
La nuova funivia Plateau Rosà/Piccolo Cervino, che pure completa il collegamento funiviario internazionale Breuil/Cervinia – Zermatt e offre panorami paragonabili alla Skyway, nel 2023, anno di apertura, ha segnato poche centinaia di passaggi durante i primi 5 mesi di esercizio, compresi luglio ed agosto: un vero “FLOP” e lo hanno evidenziato gli stessi organi d’informazione svizzeri. E vorremmo paragonare una linea funiviaria incassata nel Vallone delle Cime Bianche alla Skyway?
Pura ideologia, pura propaganda senza fondamenta.
Per rimanere al solo settore delle infrastrutture turistiche, non mancano progetti davvero strategici per la Valle d’Aosta:
- Realizzazione della connessione su ferro Aosta/Pré-Saint-Didier/stazione di partenza della Skyway, in modo sinergico con lo studio di fattibilità deciso dal comune di Courmayeur per il collegamento con le Valli. In tal modo si potrebbe lanciare una grande campagna promozionale per scoprire il Monte Bianco in treno, con biglietto integrato treno + Skyway dalle diverse Regioni d’Italia;
- Messa in sicurezza della strada romana fra Donnas e Bard (chiusa da ben 18 anni!), nonostante rappresenti la porta d’ingresso alla Valle d’Aosta, lungo la Via Francigena, sempre più frequentata;
- Il completamento della Ciclovia Baltea da Pont-Saint-Martin a Courmayeur, da connettersi con la Ciclovia VenTo (ttps://www.cicloviavento.it), e di cui non esiste neppure ancora un progetto per l’intera tratta. Opera essenziale per proporre una seria offerta cicloturistica e favorire la disseminazione su molte località, attualmente toccate marginalmente dai flussi turistici, specie internazionali.
Si tratta di tre progetti strategici per la Valle d’Aosta che potrebbero ottenere finanziamenti europei in linea con le politiche di sostenibilità ambientale, di innovazione, digitalizzazione e creazione di nuova occupazione, così come la tutela del Vallone delle Cime Bianche, nell’ambito dell’area rete europea Natura 2000 “Ambienti glaciali del Monte Rosa”, potrebbe contribuire al mantenimento, allo studio ed al miglioramento dello stato di conservazione della biodiversità, alla diversificazione dell’offerta turistica, al consolidamento di uno spirito di comunità e di coesione sociale, vettore essenziale di una economia moderna, sostenibile e diffusa.