I trail runner d’Oltralpe

L’Observatoire du trail offre un quadro approfondito delle tendenze emergenti nel mondo della corsa off-road in Francia.

di Manuela Barbieri

Disciplina in rapida crescita un po’ ovunque, il trail running anche in Francia sta registrando un’espansione significativa. A fornire un quadro dettagliato di questo fenomeno è Media Filière, l’ente di ricerca dell’Union Sport et Cycle che ha condotto uno studio approfondito per tracciare il profilo dei trail runner francesi le cui scelte influenzano non solo il mercato sportivo nazionale, ma anche le tendenze globali del settore. L’indagine – condotta tra il 1° luglio e il 19 agosto 2024 – ha coinvolto un campione di 577 trail runner d’Oltralpe attraverso un sondaggio online sulla piattaforma Surveymonkey. Lo studio integra anche dati provenienti dall’Osservatorio del Running 2024, offrendo così una visione più ampia e completa delle abitudini di questa comunità in costante crescita.

Le calzature

Il numero di paia di scarpe acquistate
I dati mostrano che, in media, i trail runner acquistano due paia di scarpe all’anno, con un ritmo di rinnovo di ogni sei mesi. Questo dato sottolinea l’importanza, per affrontare i percorsi off-road, di avere calzature sempre performanti e in buone condizioni.

I brand preferiti
HOKA domina il mercato francese delle calzature da trail running con il 26%, seguita da Brooks (22%) e Salomon (20%) che completano il podio. Si collocano appena sotto ASICS (18%) e Saucony (17%). Nella parte inferiore della classifica troviamo marchi come Merrel, On Running e NNormal. La categoria “altri” che raccoglie una moltitudine di brand con quote inferiori allo 0,5% ciascuno, rappresenta complessivamente il 6% e include nomi come Raidlight, Millet, Columbia, Veja, Lafuma.

Gli accessori

I più utilizzati durante le gare
Il grafico mette in evidenza gli accessori più utilizzati dai trail runner francesi. Nella pratica di questa disciplina, il 91% degli intervistati ritiene che lo zaino sia indispensabile. Tra coloro che utilizzano le solette, inoltre, una larga maggioranza (il 91%) preferisce modelli ortopedici prescritti da un podologo.

I gilet per l’idratazione
I dati rivelano che Salomon ed Evadict sono i marchi più apprezzati dai trail runner francesi, rispettivamente con il 47% e il 36% di preferenze. In media, ogni trail runner possiede due sacche da trail, gilet d’idratazione o cinture. Marchi come Kiprun (16%), Compressport (10%) e altri come Oxsitis, Raidlight e Camelbak hanno un livello di penetrazione inferiore ma comunque significativo.

Le calze
Quando si tratta di scegliere un paio di calze, i consumatori francesi non hanno dubbi: il comfort è il fattore decisivo, con il 75% delle preferenze. Seguono il prezzo (48%) che resta sempre un elemento determinante, e la tecnicità (43%), un aspetto rilevante per chi ricerca la performance. Meno importanti, ma non trascurabili, sono invece criteri come la marca (36%) e l’estetica (20%), mentre caratteristiche come la durata di vita (18%), la solidità (16%) e il made in France (14%) sembrano interessare solo a una parte più ristretta di pubblico. Le qualità eco-sostenibili, infine, raccolgono solo il 7% delle preferenze, suggerendo che la sostenibilità, pur importante in altri ambiti, non è ancora un criterio prioritario per l’acquisto di calze da running.

I luoghi d’acquisto

Per l’abbigliamento
Decathlon e i negozi/siti specializzati sono i luoghi di acquisto preferiti. L’usato rappresenta solo il 2%, considerata la necessità di affidabilità e durata degli articoli utilizzati.

Per l’equipaggiamento
I dati indicano che Decathlon e i negozi/siti specializzati si confermano i canali preferiti dai trail runner francesi anche per l’acquisto di attrezzature. Anche l’usato rimane sempre marginale: la maggior parte degli intervistati preferisce infatti attrezzature nuove e affidabili in termini di sicurezza e prestazioni.

La sostenibilità

Abitudini di acquisto più responsabili
Il grafico evidenzia il lento ma crescente interesse dei trail runner verso comportamenti di acquisto più sostenibili, anche se non comprano ancora prodotti usati. Ridurre le occasioni di spesa è la scelta più comune: il 24% infatti limita spesso i propri acquisti e un altro 38% lo fa “a volte”. Solo il 28% degli intervistati dichiara di non adottare questa pratica. I dati dimostrano che, sebbene ci siano segnali incoraggianti e l’interesse verso la sostenibilità ambientale stia crescendo, ci sono ancora barriere significative che impediscono un cambiamento più diffuso.

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