In trincea per la Terra, Guido Daniele dipinge e trasforma le sue mani in animali, poi le fotografa. È il suo modo per «invitarci al rispetto di tuttu gli animali», spiega Alessandra Pallaveri, zooologa del Muse e curatrice della mostra che è stata inaugurata il 19 giugno.
Le mani sulla Natura
di Camilla Bertoni
(pubblicato su corrieredeltrentino.it il 14 giugno 2020)
Nelle mani dell’uomo il destino del mondo. Ci consegnano questa riflessione i dipinti a olio e le foto firmate da Guido Daniele raccolte sotto il titolo di Handimals/Manimali. La riapertura del Muse, il Museo della Scienza di Trento, avvenuta dopo il periodo del lockdown il 2 giugno scorso, si celebra cavalcando ancora una volta il binomio arte e scienza: dopo Nautilus, installazione di Valentina Furlan dove l’ombra lunga della plastica generava pensieri cupi per il destino della vita negli oceani, l’invito a riflettere sul rapporto tra uomo e ambiente è affidato questa volta a Guido Daniele e alla sua capacità di usare le mani per raccontare il mondo degli animali. E se la diretta facebook del 6 giugno scorso con la danza e la musica di Mara Oscar Cassiani sullo sfondo di Nautilus è stata seguita da duemilacinquecento persone, Handimals/Manimali sarà aperta dal 19 giugno all’11 ottobre per invitare adulti e bambini a entrare nel mondo animale da un altro punto di vista, anche grazie ai laboratori creativi all’aperto.
«Tutti gli anni proponiamo due differenti generi di esposizioni — spiega Alessandra Pallaveri, zoologa del Muse e curatrice della mostra — muovendoci tra un taglio più scientifico e uno più artistico, ma sempre portatrici di messaggi legati alla tutela dell’ambiente. Questa nuova mostra, con la sua energia, ci è sembrata un bel modo di ripartire dopo la chiusura forzata. Con allegria, anche se dietro i colori sgargianti le immagini invitano a riflettere. E diventeremo tutti un po’ bambini lasciandoci catturare dalla sorpresa di scoprire che le immagini non rappresentano animali stilizzati, ma che sono mani trasformate con grande abilità in animali».
Il titolo della mostra Handimals/Manimali, nasce dall’unione delle due parole, mani e animali. A cavallo tra inganno e realtà, frutto di un lavoro di ore e dopo un lunghissimo studio, le mani dipinte diventano altro, identificandosi, con le forme di uccelli, rettili e mammiferi. «Una volta lavate le mani, le fotografie restano l’unica testimonianza dell’opera — spiega ancora Pallaveri — ulteriore allusione al rapporto fra la realtà e la sua interpretazione, ma anche all’impermanenza della vita e delle specie animali in via di estinzione. Un incitamento al rispetto verso tutti gli animali, sia domestici che selvatici».
L’impegno di Guido Daniele nei confronti della protezione dell’ambiente non è una novità: molte le campagne pubblicitarie internazionali firmate da lui per raccogliere fondi a favore di organizzazioni come Wwf, Dolphin Aid, Innocence in Danger, Plan, Apneef, Liliane Fonds o Jane Goodal Institute. «Questa mostra — racconta ancora la zoologa — è dedicata a Jane Goodall, famosa primatologa e antropologa inglese, grande amica dell’artista e membro del comitato d’onore del nostro museo: in passato ha partecipato a una campagna facendosi dipingere uno scimpanzé sulla mano. La foto dell’opera è stata messa all’asta nel 2014 per i festeggiamenti dei suoi 80 anni per finanziare l’attività del Jane Goodall Institute per lo studio e la protezione dei primati».
Guido Daniele è originario di Catanzaro dove è nato nel 1950: dopo gli studi all’Accademia di Brera, ha soggiornato a lungo in India dove ha conosciuto e praticato la pittura tradizionale religiosa tibetana. È rimasto poi a vivere a Milano dove ha iniziato dal 2000 a sviluppare il filone di ricerca in cui usa le mani al posto della tela per la sua pittura. «Credo che ogni artista — commenta Daniele — abbia il compito di celebrare la bellezza e la fantasia come una personale forma di arricchimento, ma fruibile da parte di tutti. Dipingere le mani è un’ottima occasione per parlare di tutti gli animali abbandonati, maltrattati o in via d’estinzione proprio a causa della mano dell’uomo. È importante dare un messaggio positivo e costruttivo per il miglioramento della nostra vita sull’unico pianeta abitabile nell’Universo: il Pianeta Azzurro, la Madre Terra, la nostra Casa».