Normale all’Argentera senza corde fisse

“La Normale alla cima sud dell’Argentera è una via alpinistica, anche se molti la sottovalutano approcciandola come se fosse un percorso escursionistico; richiede competenza, attrezzatura idonea (casco, corda, imbrago) e la padronanza delle tecniche di base per la progressione su roccia“: lo afferma l’ente delle Aree Protette delle Alpi Marittime, comunicando che l’itinerario è stato attrezzato con materiali diversi rispetto al passato.

Normale all’Argentera senza corde fisse
(per promuovere una cultura alpinistica più consapevole e responsabile)
a cura della Redazione de ildolomiti.it
(pubblicato su ildolomiti.it il 6 agosto 2025)

La Via Normale all’Argentera è una via alpinistica, anche se molti la sottovalutano approcciandola come se fosse un percorso escursionistico, richiede per l’ascesa competenza, attrezzatura idonea (casco, corda, imbrago) e la padronanza delle tecniche di base per la progressione su roccia“: lo afferma l’ente delle Aree Protette delle Alpi Marittime, comunicando che l’itinerario alpinistico è stato attrezzato con nuovi materiali, rimuovendo le vecchie corde fisse.

Sulla via normale del Monte Argentera (Cima Sud) ora si procede in cordata, senza più le vecchie corde fisse

Da questa estate, chi si appresta a salire sulla Cima Sud di questa montagna delle Alpi Marittime lungo la via Normale, classico itinerario di salita di difficoltà alpinistica (PD-), trova infatti nuove dotazioni, utilizzabili con la propria corda e l’apposito imbrago.

Tolte le corde fisse deteriorate e gli ancoraggi datati, sono stati installati fix (tasselli a espansione inox 316 L) e moschettoni apribili (non asportabili), che offrono una durabilità nel tempo maggiore rispetto al materiale tessile preesistente.

Una vecchia corda fissa sulla via normale dell’Argentera. Foto: Gulliver.

L’intervento è stato realizzato all’inizio della stagione estiva con l’intento di promuovere una cultura alpinistica più consapevole e responsabile, ed è stato eseguito dalle Guide Alpine del Collegio Regionale del Piemonte con il sostegno dell’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime che ha fornito i materiali.

Sulla cengia ascendente della via normale alla Cima Sud del Monte Argentera. Foto: Gulliver.

Negli ultimi anni, sempre più persone si avvicinano alla montagna, ma spesso senza la preparazione necessaria, sottovalutando quindi le difficoltà tecniche degli itinerari e i pericoli oggettivi dell’ambiente alpino – sottolineano dalle Aree Protette Alpi Marittime – La scelta di rimuovere le corde fisse ha l’obiettivo di ridurre al minimo il rischio di incidenti. Le corde fisse, infatti, possono indurre un senso di falsa sicurezza e portare a sottovalutare le difficoltà, incoraggiando anche persone inesperte ad affrontare l’itinerario senza curarsi di averne le capacità. Esse, inoltre, sono molto meno affidabili di quanto si pensi, perché soggette al deterioramento dovuto agli agenti atmosferici, alla caduta di pietre e all’usura meccanica causata dall’utilizzo ripetuto“.

Visuale dalla via normale all’Argentera sul Lago del Chiotas

Progredire correttamente equipaggiati in conserva protetta (tecnica in cui i membri di una cordata sono legati tra loro e procedono simultaneamente, assicurandosi ad adeguate protezioni) utilizzando i nuovi e moderni ancoraggi, è decisamente più sicuro e adeguato ad una via alpinistica. La montagna è un luogo straordinario, ma per essere frequentata esige rispetto: per gli itinerari che affrontiamo, per la nostra sicurezza e, non ultimo, per il fragile ambiente che ci ospita“, aggiungono dall’area protetta.

La nuova attrezzatura della via Normale alla Sud dell’Argentera, nelle intenzioni di chi l’ha realizzata, punta a rappresentare un passo significativo affinché le Alpi Marittime possano essere vissute appieno, con la consapevolezza che “ogni salita è un’esperienza che richiede competenza e preparazione”.

Panorama dalla Cima Sud del Monte Argentera verso la Cima Nord. In lontananza, Monviso e Monte Rosa. Foto: Gulliver.
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2 Comments

  1. says: alberto

    Nulla da eccepire per il rifacimento nel tratto della cengia orizzontale. Qualche dubbio invece sulla rimozione delle corde nel tratto del facile camino della seconda foto. A questo punto, per scendere in sicurezza bisognerà effettuare una calata e vista l’affluenza sulla cima, non solo lungo la via normale, il rischio di intasamenti aumenta considerevolmente.

  2. Sono pienamente d’accordo con le motivazioni del Parco: erano anni che dicevo che sarebbe stato meglio togliere le corde fisse e sostituirle con ancoraggi sicuri da usare con la propria corda.

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