Inviate al Ministero dell’Ambiente le osservazioni contro ulteriori pale eoliche a Tuscania
Lo scempio eolico nella Tuscia
Il 3 ottobre 2020 Altura, Amici della Terra, Assotuscania, Forum Ambientalilsta, GRIG, Italia Nostra, Lipu, Mountain Wilderness, hanno presentato al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) le osservazioni allegate per dire no allo scempio eolico nella Tuscia, contro il progetto che mira ad installare nel comune di Tuscania (VT) 16 mega pale eoliche alte 250 metri, le più alte mai viste in Europa, destinate a stravolgere per sempre il paesaggio di tutto il comprensorio. L’impianto verrebbe realizzato in un territorio di grande pregio paesaggistico e faunistico, danneggiandone il valore. L’area ospita infatti una delle popolazioni più importanti del Lazio di un rapace, l’Albanella minore (Circus pygargus), e una delle colonie riproduttive del Lazio di due chirotteri, il ferro di cavallo euriale (Rhinolophus euryale) e vespertilio smarginato (Myotis emarginatus), tutte specie di interesse comunitario.
Si tratta dell’impianto proposto dalla WPD San Giuliano S.r.l. che prevede 10 turbine in località “Mandria Casaletto” a nord del centro urbano di Tuscania, e 6 turbine in località “San Giuliano” a sud della cittadina, con aerogeneratori da 5,625 MW, potenza complessiva pari a 90 MW, collegati tra di loro mediante un cavidotto in media tensione interrato e una stazione di utenza ubicata nel territorio di Arlena di Castro (VT), in località “Cioccatello”.
In particolare la produttività annua degli impianti riportata dai proponenti appare esagerata: anziché 324.211,8 MWh/anno, in base ai dati del GSE si ritiene molto più verosimile che gli impianti possano produrre una quantità di energia annua pari a 170.000 MWh, a fronte di un danno irreparabile che verrebbe provocato alla natura e al paesaggio di questo straordinario territorio.
Le Associazioni che hanno inviato le osservazioni al MATTM auspicano che le amministrazioni locali che avranno voce in capitolo nel procedimento partecipato della VIA, prendano posizione contro questo progetto, senza farsi confondere da promesse compensative illusorie e che comunque non potrebbero mai bilanciare la rovina del territorio che le pale eoliche provocherebbe (vedere il rendering per rendersi conto!).
Si fa inoltre notare, che l’area interessata dal progetto è sostanzialmente la medesima che doveva ospitare l’impianto fotovoltaico a terra della potenza di circa 150 MWp proposto dalla DCS S.r.l., in località Pian di Vico, riguardo al quale il Governo, con delibera dell’11 giugno 2020, ha accolto l’opposizione del Ministro per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo (avverso all’autorizzazione della Regione Lazio) in considerazione proprio dell’impatto dell’impianto sul contesto paesaggistico-ambientale e storico-culturale. Le Associazioni dichiarano fin da ora il loro totale sostegno alle azioni che la Soprintendenza e il MiBACT vorranno intraprendere.
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