Un anello tra gli alpeggi del Devero e l’antica via dell’Arbola

Un itinerario nel Parco naturale Alpe Veglia e Alpe Devero, con cui si tocca l’altopiano di alpeggi del Grande Est, si sale alla Bocchetta d’Arbola e si torna lungo la più antica via di transito tra il Vallese e l’Ossola.

Un anello tra gli alpeggi del Devero e l’antica via dell’Arbola
di Furio Chiaretta
Foto: Furio Chiaretta
(pubblicato su piemonteparchi.it il 7 luglio 2021

La piana dell’Alpe Devero è una delle mete preferite per il fine settimana da turisti ed escursionisti milanesi e novaresi: merito della facilità di accesso, della bellezza delle montagne che circondano la piana, dei sentieri panoramici. Ma tra le ragioni dell’affollamento domenicale vi è anche l’assenza di auto sulle strade della piana e dei dintorni. I mezzi motorizzati dei turisti devono infatti fermarsi nei parcheggi lungo la strada di accesso, che comprendono anche un parcheggio sotterraneo a pochi passi dall’Alpe Devero. La limitazione della presenza di auto deve essere molto gradita ai milanesi, che in città devono sopportare traffico e inquinamento, e nel fine settimana lasciano volentieri l’auto nei parcheggi in prossimità della piana.

Veduta dall’alto del Lago di Devero

Dalla sponda orientale del Lago di Devero si sale gradualmente all’Alpe della Valle e all’Alpe La Satta, da cui si percorre un lungo, ondulato altopiano di pascoli costellato di laghetti e solcato da ruscelli, con lo sfondo dell’imponente Punta d’Arbola. Tra ampi panorami si giunge così all’Alpe Forno, da cui si sale fino alla Bocchetta d’Arbola o Albrunpass: nel Medio Evo era la via di transito più facile fra l’Ossola e il Vallese, tanto che sulla mappa di Munster del 1550 era chiamato “Passo verso la Lombardia” (Pass gegen Lombardy).

Il ritorno verso l’Alpe Devero si snoda in parte lungo questo tracciato di notevole importanza storica, con cui si tocca il Lago di Pianboglio e si costeggia il Lago di Devero. Infine da Crampiolo si percorre l’antica mulattiera, a tratti selciata, che porta all’Alpe Devero, dove si conclude l’anello.

Nessuna auto sulle strade dell’Alpe Devero

Arrivare in auto
L’autostrada A26 conduce a Mergozzo, dove si trasforma in superstrada (statale 33, attenzione ai limiti di velocità) che raggiunge e aggira Domodossola. A Crevoladossola si lascia la statale 33 del Sempione e si prosegue lungo la valle del Toce fino a Baceno (latteria dove si trova anche il Bettelmatt). A Baceno si va a sinistra per risalire la valle di Devero, toccando Goglio, dove la strada diventa più stretta, fa alcuni tornanti, e percorre un tunnel in curva. Usciti dal tunnel si trova il parcheggio gratuito di Balmavalle, ideale se si vuol sostare alcuni giorni al Devero (dal parcheggio si attraversa a piedi il torrente e andando a sinistra in mezza costa si raggiunge l’antica mulattiera che con mezz’ora di cammino sale all’Alpe Devero). Altrimenti si prosegue fino alla sbarra con il parchimetro che dà accesso ai parcheggi successivi, a pagamento: il primo è a Cologno, poi ci sono slarghi lungo la strada, infine c’è un ampio parcheggio con un settore coperto, subito prima della piana. La tariffa è di 10 € al giorno nei festivi, prefestivi e nel mese di agosto, e di 6 € negli altri giorni (per la sosta nel parcheggio coperto c’è un supplemento di 2 € ed è possibile la prenotazione on-line). In alternativa, da Baceno all’Alpe Devero si può utilizzare il servizio Prontobus, attivo da metà giugno a metà settembre, 2.10 €, con 4 corse al giorno tra lunedì e venerdì, 7 corse sabato, domenica e agosto, di cui 3 al mattino.

Il percorso a piedi
Dall’ultimo parcheggio 1620 m si prosegue a piedi lungo la strada raggiungendo subito i primi edifici della borgata Ai Ponti, che annunciano il vasto pianoro dell’Alpe Devero. Lasciata a sinistra la stradina che porta al campeggio e ad alcune strutture ricettive, si va diritto, verso nord, passando a fianco del caratteristico edificio di inizio ‘900 della pensione Fattorini. Subito dopo si trova un bivio: si lascia la strada che porta alla vicina borgata Cantone, con il rifugio Castiglioni, per prendere a destra lo stradello per Crampiolo.

Con una piacevole salita di moderata pendenza si sale lungo il vallone e si arriva alla frazione Crampiolo 1767 m (0.45 ore), con lo sfondo del Montorfano, caratteristico dosso boscoso.

Attraversato il ponte sul torrente Devero si passa tra le case della borgata (caseificio, agriturismo, ristorante con camere, chiesetta) e si prende a destra il tracciato di Gta e Sentiero Italia. La stradina, con tratti selciati, sale lungo un valloncello, lasciando a sinistra il rilievo del Montorfano e un sentiero per la diga, e giunge in vista del Lago di Devero 1856 m. Si cammina per un tratto un po’ più in alto della sponda orientale del lago giungendo a un bivio 1900 m circa, 0.30 ore.

Si abbandona il tracciato lungo il lago per prendere a destra il sentiero H14 che si alza in diagonale nel lariceto alterna brevi tratti ripidi ad altri più dolci, fa qualche lieve saliscendi con vista sul lago di Devero e su un ripiano con ruderi di baite, giungendo in vista di un rio con un bivio 2050 m, 0.30 ore.

Lasciato a destra il sentiero per l’Alpe Sangiatto si va al rio, che si attraversa con un guado (dopo forti piogge il passaggio potrebbe essere difficile: in tal caso è meglio tornare al percorso Gta lungo il lago e seguirlo fino all’Alpe Forno).

Subito dopo il guado si trova un altro bivio: si abbandona il sentiero H14 e si prosegue sul sentiero di sinistra (H18), che va in lieve salita a mezza costa uscendo dal valloncello, prosegue a saliscendi con vista dall’alto sul lago e va ancora in salita diagonale tra larici e rododendri. Quindi entra in una stretta gola dove costeggia il rio della Satta, fino a un bivio 2200 m, 0.30 ore: si lascia a destra il sentiero per la vicina Alpe La Satta e si guada il ruscello, salendo ancora con poche svolte fino a uscire in un vasto altopiano di pascoli, da cui guardando all’indietro si vede il lungo edificio dell’Alpe La Satta con lo sfondo del lago di Devero.

Il sentiero prosegue verso nord, sul magnifico altopiano leggermente ondulato, tra dossi erbosi, pozze d’acqua, mandrie all’alpeggio, con lo sfondo della Punta d’Arbola, e costeggia sulla destra un laghetto 2217 m, 0.20 ore. Si continua con lievi saliscendi, si attraversa un rio che a sinistra si infila in una fenditura tra le rocce, e sempre verso nord si cammina tra ruscelli, pozze d’acqua, zone umide. Infine in lieve discesa si costeggia un rio fino a confluire sullo stradello che collega l’alpeggio a Crampiolo e su cui transitano Gta e SI: seguendolo si attraversa il ponte sul rio e con pochi passi si arriva all’Alpe Forno inferiore 2222 m, 0.20 ore.

Presso l’alpeggio si lascia a destra il sentiero Gta-SI che sale alla Scatta Minoia e si prosegue verso nord (indicazioni Bocchetta d’Arbola). Il sentiero va quasi in piano attraversando una zona umida e il rio d’Arbola, quindi riprende a salire, piega a sinistra e destreggiandosi tra i roccioni raggiunge una sella 2350 m circa.

Il sentiero prosegue a balcone verso ovest, con lievi saliscendi e vista sui laghi Pianboglio e Devero, fino a un ripiano con un ruscello, dove si confluisce sul sentiero H00 2320 m circa, 0.40 ore.

Si lascia a sinistra il ramo per Crampiolo che si percorrerà al ritorno e si prosegue in salita, poggiando subito a sinistra in diagonale, infine con poche svolte fra erba e rocce montonate si arriva alla Bocchetta d’Arbola o Albrunpass 2408 m, 0.15 ore.

La Binntalhutte non lontana dal confine

Dal colle, con il cippo di confine fra Italia e Svizzera, il panorama si apre sulla testata della valle di Binn. Volendo si può proseguire in discesa per raggiungere la non lontana Binntalhütte 2267 m, 0.40 ore a/r.

Per tornare, dalla Bocchetta d’Arbola si ridiscende al bivio di quota 2320 m (0.10 ore), dove si può scegliere se ripercorrere l’itinerario di andata, o seguire l’itinerario che scende a Crampiolo lungo l’antica via di transito fra Ossola e valle di Binn.

In tal caso si va a destra sul largo sentiero H00 che si abbassa in diagonale e poi con molti tornanti verso il Lago Pianboglio: dall’alto si vedono i resti della diga con cui si voleva innalzare il livello del lago naturale, con un progetto abbandonato a causa della notevole permeabilità del terreno.

Giunti in prossimità del lago il sentiero si tiene sulla sinistra del pianoro occupato da una vasta zona umida, attraversa il rio d’Arbola e raggiunge la sponda meridionale del Lago Pianboglio 1996 m, 0.45 ore.

Presso la diga si attraversa l’emissario, che poi si costeggia in direzione del Lago di Devero, fino a raggiungere la sua sponda settentrionale dove si trova un bivio 1865 m, 0.20 ore.

Il ritorno più facile è sul sentiero di sinistra, che riattraversa il rio, costeggia l’estremità nord orientale del lago e confluisce sullo stradello Gta – SI che costeggiando la sponda orientale giunge al bivio del sentiero H14 dove si chiude l’anello e per l’itinerario di andata si scende a Crampiolo.

Il sentiero H00 invece si tiene sulla sponda occidentale del lago, tagliando lo scosceso pendio boscoso con alcuni saliscendi e un tratto un po’ esposto, poi si allontana dalla sponda con una salita diagonale fino a quota 1900 circa. Quindi si abbassa nei pressi dell’Alpe Codelago 1877 m, attraversa il rio di Valdeserta e la piccola piana di Larecchio, si rialza di nuovo fino a quota 1900, fa qualche saliscendi e arriva presso il muraglione della diga. Si prosegue sullo stradello di servizio che tenendosi sulla destra del torrente Devero giunge al ponte che da accesso alle case e alle baite in pietra di Crampiolo 1767 m, 1 ora.

Dopo una sosta al punto vendita del caseificio (che utilizza il latte prodotto all’Alpe Forno), si continua sullo stradello per l’Alpe Devero già percorso all’inizio della gita. Oppure si rimane sulla sinistra orografica del torrente Devero, sul viottolo che in lieve discesa tocca due baite e un pilone votivo, proseguendo nel bosco. Dove piega a sinistra verso il rio e l’Alpe Sangiatto, si prosegue a destra sulla mulattiera che si tiene sul costone boscoso che separa il torrente Devero (a destra) dal rio del Sangiatto e giunge infine alla borgata Ai Ponti nella piana dell’Alpe Devero 1638 m, 0.35 ore, dove si conclude l’escursione.

L’Alpe La Satta e il Lago di Devero

Informazioni utili
Dislivello: 900 m (+150 m per Binntalhütte).
Tempo di salita: 3.50 ore.
Tempo complessivo: 6.40 ore (+0.40 ore per digressione a Binntalhütte)
Difficoltà: E.
Periodo consigliato: da fine giugno a ottobre, evitando le giornate estive più calde e dopo forti piogge.
Punti d’appoggio:
– Alberghetti, agriturismi e b&b all’Alpe Devero e a Crampiolo;
– Campeggio Rio Buscagna all’Alpe Devero, tel. 333 1900320, solo per tende;
– Rifugio Castiglioni all’Alpe Devero (loc. Cantone), https://rifugiocastiglioni.it, tel. 0324 619126, 333 3424904;
– Binntalhütte, rifugio del SAC oltre la Bocchetta d’Arbola, https://cabane-binntal.ch, tel. 0041 27 9714797, aperto da fine giugno a inizio ottobre.
Carta escursionistica
1:30.000 Parco Naturale Alpe Veglia e Alpe Devero, in 2 fogli (5,00 € una mappa, 8,00 € la coppia): n. 2 Valle Antigorio e Valle Devero (utile per la gita) e n. 1 Val Divedro e Zona del Sempione.

Scarica qui la mappa del sentiero 

Informazioni
Parco dell’Alpe Veglia e dell’Alpe Devero, Ente di Gestione delle Aree Protette dell’Ossola, www.areeprotetteossola.it, tel. 0324 72572, con Centro visitatori a Crodo, loc. Bagni n. 20;
http://vividevero.it per informazioni su campeggio e parcheggi;
www.comune.baceno.vb.it con gli orari del servizio Prontobus;
www.formaggiobettelmatt.com per informazioni sul celebre formaggio ossolano.

Previsioni meteo
per Piemonte e Valle d’Aosta: www.nimbus.it

Note: si può fare la gita con il proprio cane, purché al guinzaglio (lunghezza massima 1,5 m) e con museruola a portata di mano.
Si ringrazia Luca Marello, funzionario del Settore Biodiversità e Aree naturali della Regione Piemonte, per l’elaborazione cartografica del sentiero provato. 

Furio Chiaretta è giornalista e “sentierologo”: progetta, descrive e fotografa itinerari escursionistici. Le sue ultime guide pubblicate sono: I più bei sentieri del Parco nazionale del Gran Paradiso; Passeggiate sulle montagne torinesi; Andar per laghi: 56 passeggiate a 196 laghi dalle Marittime al Gran Paradiso, con Blu edizioni; 142 laghi in Valle d’Aosta: 48 gite a piedi, con Mulatero editore; Le più belle escursioni panoramiche in Trentino e I sentieri più belli tra laghi, panorami e rifugi del Trentino con Edizioni del Capricorno.

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