A cura di Sara Canali
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Il premio internazionale Alpi Design Awards 2025, organizzato dall’associazione ALPI+MILANO APS, rappresenta un’occasione per accendere i riflettori su un mondo che ha creato negli anni dei prodotti iconici, compagni di imprese estreme e di conquiste memorabili. Le iscrizioni sono aperte fino al 31 dicembre 2024 e i vincitori saranno annunciati in occasione della Milano Design Week 2025. Inoltre, la premiazione sarà anche l’inaugurazione di un’esposizione che li vedrà protagonisti con i loro progetti. Le aziende partner e follower di Outdoor Magazine potranno candidarsi avvalendosi di uno sconto del 30% utilizzando il codice OUT. Chi intende partecipare inoltre potrà concorrere in più categorie, avvalendosi di ulteriori agevolazioni sulla quota di iscrizione (il 50% di sconto per l’iscrizione a una seconda categoria e il 75% per una terza). Abbiamo chiesto ad Aldo Faleri, docente di Design Alpino alla Scuola del Design del Politecnico di Milano e ideatore del premio insieme ad Adalberto Muzio, di raccontarci la genesi degli Awards.
Design e montagna: qual è il nesso tra questi due mondi?
Design e montagna hanno un motto di riferimento comune, ovvero “Form Following the Function”, concetto che è stato coniato da
un architetto americano e da Vitruvio prima di lui. Significa che solidità, utilità e funzionalità diventano elementi determinanti per coniare e poi ideare e progettare un prodotto. A ciò si aggiungono i temi della rigenerazione, del riciclo e della produzione. Il rampone per funzionare non deve essere bello, ma sicuro e funzionale. Però se, come dicono i ragazzi, è anche “sexy”, meglio ancora.
Come è nata l’idea degli Alpi Design Awards?
Tutto è cominciato dal corso di Design Alpino che dirigo con Roberto Boni alla Scuola del Design del Politecnico di Milano. Mancava
nella didattica formativa un tema che riguardasse la montagna e oggi sono sei anni che lo portiamo sui banchi accademici e abbiamo interessato circa 150-200 studenti. Il premio è nato proprio dall’esperienza didattica: abbiamo visto tanti bei progetti sviluppati dagli studenti e questo ci ha spinto a promuovere e premiare loro. Dopodiché, e anche grazie alle ricerche che loro hanno svolto in vari ambiti, abbiamo avuto la riconferma che effettivamente il panorama del prodotto montagna è immenso, e fa parte di un ambiente che i giovani devono conoscere e dove possono trovare grandi opportunità di lavoro e di affermazione.
Come sono state individuate le tre categorie?
Ci sono tre grosse categorie. Architettura e ambiente di cui il bivacco rappresenta l’esempio perfetto poiché ha, a modo suo, ancora una libertà espressiva che è formale ma anche funzionale e che si connette a un’innovazione tecnologica che ben pochi oggetti possono avere, soprattutto su quelle proporzioni. Grafica e comunicazione di cui consideriamo sia l’online sia l’offline. Infine, prodotto e impresa per cui guardiamo soprattutto all’innovazione e alla sostenibilità di prodotti e attrezzature per le attività outdoor di sport e lavoro, perché questo è l’aspetto che più ci interessa.
Verranno premiati quindi i primi delle tre categorie?
Saranno premiati i primi di ciascuna categoria, poi ci saranno menzioni per tutte le sottocategorie. Questo riguarda sostanzialmente i tre blocchi: gli under 30, i professionisti come architetti, ingegneri, geometri periti, designer a qualunque livello e, infine, le aziende di settore che sono eccellenza del Made in Montagna di tutto il mondo. Le iscrizioni sono aperte fino al 31 dicembre 2024 e i vincitori saranno annunciati in occasione della Milano Design Week di aprile 2025.
Qual è il valore di presentare questi progetti e farlo all’interno di un evento come la Design Week di Milano, cioè portare la montagna in città?
Partirei proprio da questa ultima frase, ovvero “portare la montagna in città”, e viceversa. Siamo convinti che i prodotti del mondo outdoor siano di altissimo livello in termini di design oltre che un’estetica interessante. La Milano Design Week ci sembra quindi il contesto perfetto, soprattutto perché è abitato da designer che vogliono ritrovare in questi oggetti anche delle opportunità di lavoro oltre a essere un bel campo di confronto con chi più spesso opera nel silenzio.
Ma le aziende del mondo outdoor sanno di produrre oggetti di design?
Sono stati i designer a dire ai falegnami che facevano design, questo è il punto. E ancora oggi molti brand del settore montagna non hanno consapevolezza di dare vita a prodotti iconici. Il premio è una bellissima opportunità per loro. C’è un’ingegnerizzazione del pezzo che è formidabile e le aziende devono capire che in questo caso è anche un’opportunità per mostrare qualcosa che non viene mai mostrato, cioè il dietro le quinte delle aziende, ma anche i luoghi del lavoro e della produzione delle aziende, oltre che avere l’opportunità di interagire con Scuole universitarie tra le più famose al mondo per il design.
Come avverrà la premiazione?
Ci sarà sicuramente una giornata di conferenza stampa di premiazione che si svolgerà nella prestigiosa sede di Palazzo Reale Milano dove con i magazine partner, che daranno visibilità ai vincitori, presenteremo l’evento. Poi ci sarà la cerimonia di premiazione, il haute-galà, che sarà la sera con l’esposizione dei prodotti-progetti vincitori e segnalati, e per questo stiamo lavorando con la Regione Lombardia per stare nel punto più haute di Milano. Non posso dire altro perché fino a che non sarà svelato è facilmente intuibile ma di grande fascino, splendido soprattutto perché ha la vista sulle Alpi.