Il turismo dell’Everest

Il turismo dell’Everest
a cura di SRG SSR

Un tempo riservata agli alpinisti più esperti, oggi la cima dell’Everest è meta di un turismo sempre più estremo. Nella Valle del Khumbu sorgono hotel di lusso, elicotteri fanno la spola continua da Katmandu, e l’Himalaya cambia volto. Cosa sta succedendo alla montagna più alta del mondo? Un viaggio tra follia, business e vertigini.

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1 Comments

  1. says: Enrico Villa

    Inevitabile. Scelgo tre frasi indicative: 1. l’Everest in una settimana. Commento: come la settimana bianca per gli sciatori! 2. L’Everest porta lavoro e denaro ai nepalesi. 3. l’Everest sarà sempre più affollato, la massa di gente continuerà ad aumentare.
    Duecento o trecento anni fa iniziava la ‘conquista’ delle vette alpine. Ricchi lord inglesi molto snob soggiornavano nelle valli alpine e osservavano e descrivevano gli abitanti più meno come incivili cavernicoli. Anche allora le ‘conquiste’ costavano sacrifici e vittime. Si pensi solo alla prima accensione del Cervino. Oggi vi si sale in grande sicurezza e molti in mezza giornata su e giù da Cervinia.
    Tutto il resto ne consegue, così come i paesaggi alpini si sono trasformati e cementificati nell’ultimo secolo, fino all’overtourism degli ultimi anni. C’è qualche motivo per negare benessere ai popoli che vivevano miseramente a quote alte come le cime delle nostre Alpi? E nelle nostre valli gli abitanti sono usciti dai miseri tuguri condivisi con il bestiame. Cosi li descrivevano i ricchi lord inglesi, che per quattro soldi li usavano come portatori, senza farsi mancare nulla, compreso lo champagne per brindare alla ‘conquista’. Questo filmato è molto esplicativo, una sorta di catalogo d’agenzia turistica e propedeutico ad uno sviluppo già ben programmato. Lo si poteva realizzare a fine ‘800, primi ‘900 per le Alpi e Dolomiti, ma non c’erano i mezzi. Ci siamo arrivati ugualmente.

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