Incanto tra le Alpi

di Beppe Leyduan, pubblicato su I Camosci Bianchi in data 24 giugno 2020

 

Avrei voluto scrivere mille parole su di un’escursione memorabile prima di scoprire che Marco aveva fatto questa foto. Che vale proprio quelle mille parole. Osservartela attentamente, prima di proseguire nella lettura.

Foto: Beppe Leyduan

Quattro escursionisti che su di un valico ad oltre 2400 metri osservano incantati in direzioni diverse, praticamente a 360°. Questo scatto, spontaneo e genuino, è la sintesi perfetta di un giro ad anello compiuto grazie alla riscoperta di un antico sentiero, probabilmente chiuso da decenni.

Pensavamo di aver già visto tanto, dal punto di vista naturalistico, girando per le Alpi occidentali negli ultimi vent’anni. Non è così. Anche perché lungo tutto il percorso, in particolar modo in salita, è stato un susseguirsi di meraviglie, alcune addirittura rare, molto rare. Non è importante qui, al momento, descrivervi il luogo e le rarità incontrate perché la montagna per me è soprattutto un sentimento e allora il primo che mi ha catturato – incontenibile – è quello che attiene alla protezione.

Faremo il possibile affinché questo fantastico percorso escursionistico, con il suo prezioso ambiente, sia correttamente conosciuto, compreso e soprattutto protetto. A tutti i livelli.

Se poi pensate che stia esagerando, e se per caso avete ancora qualche dubbio sull’importanza di proteggere la natura, allora vi invito a leggere questo articolo di Ferdinando Camon (ripreso poi da Mattia Feltri su La Stampa) pubblicato sull’Avvenire il 16 giugno scorso: Coda mozzata e verità. Ascoltate la balena ferita: dice che la natura è di tutti.

Mare o montagna, non cambia assolutamente niente. Il problema è sempre lo stesso. Grave ed urgente, soprattutto pensando al ritorno importante del turismo tra i monti.

Proteggere non è museificare ma comprendere le fondamentali e vitali interconnessioni tra uomo (animale culturale) e natura.

Foto: Beppe Leyduan

Grazie a Maria, Lorenzo e Marco per averci accompagnato. E grazie a tutti coloro che hanno sentito che c’era un vecchio sentiero che, assopito, attendeva da tempo per elargire connessioni.

Però avevo la coscienza che noi violavamo il loro spazio, non loro il nostro. Noi lo cercavamo e vi entravamo, a pagamento. Non sappiamo convivere, vivere con, noi vogliamo vivere al di sopra, se viviamo noi il resto non importa (Ferdinando Camon)”.

 

More from Alessandro Gogna
Sertig – la bilancia tra paura e amore
di Smaranda Chifu (pubblicato su smarandachifu.com il 25 gennaio 2020) Ad andare...
Read More
Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *