Influencer – 10 – Eskil Digernes

Sono sempre più gli influencer che parlano di sostenibilità e il rispetto per l’ambiente è un tema caldo anche sui social media, dove sono ormai moltissimi i cosiddetti influencer green impegnati a diffondere una maggiore consapevolezza. C’è chi racconta la quotidianità a basso impatto e chi offre consigli di turismo sostenibile. E ancora, c’è chi ha lanciato brand ecosostenibili nella moda e nella cosmesi, chi ha abbandonato l’auto e ha scelto di spostarsi solo in bicicletta e chi sperimenta ricette a spreco zero.

Gli influencer green sono lontani anni luce dai classici influencer che, per anni, ci hanno propinato le loro vite perfette e vissute al massimo (facendoci anche sentire fuori luogo o, peggio, fuori posto), rientrando invece nella categoria dei genuinfluencer, termine coniato nel 2021 dalla società americana WGSN che indica figure di riferimento che non hanno scopi commerciali, ma bensì di informazione e divulgazione rispetto ad un determinato tema. I green influencer sono informati, hanno uno stile di comunicazione green genuino e, grazie alla loro narrativa dal forte impatto, riescono a sensibilizzare migliaia di persone ogni giorno. Insomma: gli ambientalisti famosi di cui oggi l’Instagram è pieno non sono qui per vendere qualcosa, ma piuttosto per informarci in maniera corretta e sensibilizzarci su temi sempre più centrali, tanto nella politica quanto nella società.

Eskil Digernes (661 post dal 27 luglio 2012, 143.000 follower)
@digernes
noirgallery.co/shop/eskil-digernes
Di sé dice: I am a photographer and I like long hikes and distant lands.

More from Alessandro Gogna
La grande onda di Hokusai
(viaggio nell’onda più famosa dell’arte giapponese) di Alessio Pellegrini (pubblicato su terraincognita.earth...
Read More
Join the Conversation

2 Comments

  1. says: Carlo Crovella

    Da vecchio “cretino apodittico” e “ottuso pensatore lungo rigidi binari” quale sono a giudizio di alcuni commentatori, non riesco a riconoscermi nella commistione fra logica moderna della società tecnocratica (di cui il generale concetto di “influencer” è uno dei totem più rappresentativi) e messaggi di “tutela dell’ambiente”. Non è una critica specifica a questo o a quell’altro influencer, ma una considerazione generale. Si vede che le mie sinapsi cerebrali sono ormai sclerotizzate, ma ci vedo una insanababile contraddizione, fra i due poli sopra descritti. Come fai a fare il “diffusore” di messaggi “verdi” se se un utilizzatore a manetta della tecnologia (social, pc, smartphone, foto, video, podcast…). Tutti questi strumenti puppano energia a valanghe, inutile che coi prendiamo in giro, cosa che cozza con una filosofia di vero e genuino rispetto dell’ambiente. Forse sono rimasto a un cliché vecchio stampo, per cui l’individui “verde” va in giro con vestiti consumati e sandali, mangia a km zero, magari coltiva l’orto nel prato dietro casa… Altro che investire le giornate alla ricerca della foto figa, dall’effetto accattivante, con un messaggio visibilmente “costruito” perchè deve colpire… Insomma fra Chiara Ferragni, esplicita espressione di una società consumistica (e, quindi, antiambientalista) e questi influencer “verdi”, io NON ci vedo differenze. Anzi una differenza alla fine la colgo: che la Ferragni, nella sua visione per me ripugnante, è coerente con le sue idee, mentre questi influencer li trovo minati alla fonte da una contraddizione insanabile. Per cui, manco sto ad ascoltali/leggerli.

  2. says: Fabio Bertoncelli

    Carlo, il comportamento che stigmatizzi ha un nome: ipocrisia.
    Piú precisamente, si tratta di accalappiare gonzi servendosi della demagogia di moda. Lo scopo è di trarne benefici personali.
    Questi signori non rinunciano a quasi nulla della tecnologia moderna, tanto meno al cellulare di ultimo modello, al PC, alle piattaforme sociali.
    Vedi per esempio la Gretina, che rinuncia all’aereo di linea ma, bella bella, si accomoda su un modernissimo catamarano, gioiello di tecnologia, per attraversare l’oceano e poi ci racconta che, cosí facendo, non ha consumato energia fossile.

Leave a comment
Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *