La montagna, una scelta di vita

di Benedetta Lucarelli
(pubblicato su Annuario del CAAI, 2023-2024)

Mi chiamo Benedetta Lucarelli, ho 26 anni e da aprile 2022 esercito la professione di Aspirante Guida Alpina dopo aver conseguito l’abilitazione in Trentino. Sono in realtà nata molto più vicina al mare che alle montagne, poiché ho vissuto i primi 14 anni delia mia vita in Emilia-Romagna. Tuttavia, la mia storia è sempre stata legata alla Val di Fassa dove ho iniziato ad arrampicare all’età di 3 anni. La mia famiglia aveva una casa a Campitello di Fassa ed è stato proprio nella palestra di Campitello che ho mosso i primi passi in verticale. Ovviamente non mi ricordo bene le sensazioni di quel giorno, di cui conservo tutt’ora una foto; però allora deve essere successo qualcosa di particolare dentro di me, poiché da quel momento l’arrampicata è entrata a gamba tesa nella mia vita, arrivando a diventare la mia più grande passione e il mio lavoro.

Ho iniziato a fare le gare d’arrampicata con la società “Istrice” di Ravenna all’età di 8 anni e le ho continuate fino al 2019. Nel 2008 insieme al mio babbo Michele e Luca Prinoth, Guida Alpina fassana, ho salito la mia prima via multipitch in Dolomiti (via Steger, I Torre del Sella). Quel giorno Luca mi ha trasmesso tutto il suo amore per la montagna, tutta la sua passione per la professione di guida alpina, e lo ha fatto in una maniera pura e umile. Quel giorno io ho deciso che nella vita avrei voluto esprimermi in quel modo e fare quello che Luca aveva fatto con noi.

È stato estremamente emozionante per me tornare sulla via Steger quest’anno come guida. Purtroppo nel 2009, durante un intervento con il soccorso alpino, Luca, insieme ad altri 3 soccorritori, è morto in Val Lasties. Questo avvenimento tragico mi segnò profondamente, ma rafforzò in me la volontà di diventare Guida e di insegnare ad avvicinarsi alla montagna con estremo rispetto. Nel 2011 mi venne comunicato dell’esistenza del Liceo della Montagna di Tione e decisi subito che quello sarebbe stato il mio futuro. Per me era la logica conseguenza di quello che amavo fare e di quello che sarei voluta diventare. Il fatto di dovermi trasferire in Trentino e lasciare tutto ciò a cui ero abituata non rappresentava per me un ostacolo, poiché ero estremamente determinata a inseguire il mio sogno.

Un delicato tiro di misto, cascata Brivido Sottile, Colfosco. Foto: Archivio Benedetta Lucarelli.

Così, finita la terza media e superato l’esame di ammissione alla scuola, nel settembre 2012 mi sono trasferita in Trentino. Ho fatto il primo anno e mezzo in un convitto gestito da suore dopodiché, non sopportando più quell’ambiente, mi sono spostata in appartamento da sola.

Gli anni del Liceo sono stati stupendi. Andavo a scuola e mi divertivo, il pomeriggio a bordo della mia Ape 50 andavo a scalare o a sciare e mi divertivo altrettanto. Finito il Liceo ho conseguito l’abilitazione alla professione di accompagnatore di media montagna e di maestra di snow-board e mi sono trasferita in Val di Fassa, dove risiedo tutt’ora la maggior parte dell’anno. Ho iniziato così il percorso per diventare Guida Alpina che ho terminato in aprile realizzando il sogno della mia vita. I corsi guida sono stati impegnativi da tanti punti di vista, in particolare ho avuto la possibilità di conoscermi meglio, di capire i miei punti di forza e quelli di debolezza.

Nel frattempo, ho conseguito la laurea triennale in filosofia e al momento (nel tempo libero) sto facendo la laurea magistrale in scienze filosofiche.

Ho avuto la fortuna di realizzare il mio sogno più grande e ora desidero viverlo quotidianamente svolgendo la professione di guida al meglio!

Per realizzare l’obiettivo che avevo ho avuto sicuramente un forte sostegno da parte di famiglia e amici, senza il quale non so cosa sarebbe successo. Ho avuto tanta determinazione nelle scelte che ho fatto, che hanno comportato tante rinunce, le quali influenzano la persona che sono diventata. Ho avuto la fortuna di capire presto ciò che volevo essere e fare, e il coraggio di crederci fino in fondo. Non è stato facile, ci sono stati momenti duri e complessi. Non ho particolari talenti, non sono la scalatrice del secolo e la scialpinista più forte della storia, ciò che mi ha permesso di realizzare il sogno è stata la determinazione, la capacità di non arrendermi, qualità che ritengo fondamentale.

È proprio questo il messaggio che vorrei passare, la determinazione e la capacità di continuare a lottare di fronte alle difficoltà sono le chiavi per realizzare i propri obiettivi e i propri sogni, molto di più del talento naturale. È necessario lavorare sodo, faticare e non arrendersi, in questo modo si può arrivare veramente lontano.

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3 Comments

  1. says: Carlo Crovella

    Un grande plauso e un affettuoso in bocca al lupo, ma anche questa singola storia dimostra che ormai che vuole vivere di montagna deve farlo in modo professionale. un tempo esistevano i due canali: quello professionale e quella amatoriale, dove pur con lavoro e relativi stress (più quelli collaterali), se disponevi di talento, potevi realizzare un alpinismo di livello. Oggi se non abbracci la scelta professionale piena è pressoché impossibile emergere, perché di fatto occorre allenarsi tutti i giorni e fare montagna almeno 250-300 gg all’anno. Chi ha testa e motivazioni in tal senso, fa benissimo a vivere così. Chi invece vuole mantenere la montagna come un interesse collaterali (profondo, ma collaterale) rispetto ai pilastri esistenziali da lui privilegiati, non deve vergognarsi se non “eccelle” più. In un mondo dominato dai professionisti, gli amatoriali sono inevitabilmente destinati a ruoli collaterali, salvo rarissime eccezioni, che però si ridurranno numericamente sempre di più. Ma la montagna è bella anche come un semplice hobby e, a tal fine, il proprio livello tecnico poco rileva, perché la montagna sa offrire emozioni e sensazioni a tutti i livelli tecnici.

  2. says: Fabio Bertoncelli

    L’alpinismo per me è sempre stato un’avventura dello spirito. E lo considero tale anche oggi.

    Offre la possibilità di volare alto con la mente e con il cuore.

    E se non si riesce ad eccellere? Nessun problema. Come detto, l’intendimento è un altro.

  3. says: Gabriele DI FALCO

    Bravissima e congratulazioni per il tuo percorso formativo. La società oggi ha bisogno di persone che trasmettono i valori che ti hanno accompagnato nel tuo viaggio. Per avere successo nella vita bisogna sacrificarsi e tu ti sei sacrificata.

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