a cura della Redazione di Outdoor Magazine
A Trento dal 17 dicembre 2023 al 30 giugno 2024 una mostra affascinante che offre al visitatore diversi punti di vista da cui osservare un fenomeno lontano ma che, per certi aspetti, può rivelarsi inaspettatamente vicino a ognuno di noi
“Lo sciamanesimo è di per sé l’irrazionale per eccellenza.”
Così scriveva nel 2019 nell’introduzione del libro I mille volti dello sciamano, pubblicato da Montura Editing, il professor David Bellatalla, antropologo dell’Università di Ulan Bator ed ambasciatore culturale della Mongolia, nonché leader del progetto di solidarietà “Una Ger per tutti” realizzato con Montura. Ora la figura straordinaria dello sciamano torna al centro dell’attenzione con la mostra “Sciamani – Comunicare con l’Invisibile”. Questa mostra unisce per la prima volta tre importanti musei della Provincia autonoma di Trento in un progetto espositivo unico e multidisciplinare, nella prestigiosa sede di Palazzo delle Albere, a Trento a fianco del MUSE. Sarà aperta dal 17 dicembre 2023 fino al 30 giugno 2024.
I protagonisti
Archiviato con successo il suo decennale,il MUSE – Museo delle Scienze di Trento, fin dall’inizio sponsorizzato da Montura, in questa occasione unito con il MART – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, e con il METS – Museo etnografico trentino di San Michele all’Adige propone un’affascinante narrazione del fenomeno dello sciamanismo tra antropologia, arte, scienza e archeologia. Protagonisti saranno i reperti e l’esperienza della Fondazione Sergio Poggianella (FSP): ricchissima collezione di manufatti che permette di indagare il tema in tutta la sua complessità.
La collezione FSP di arte sciamanica dell’Eurasia nasce nel 2000 quando il fondatore, Sergio Poggianella, si reca in Siberia e per la prima volta entra così in contatto con gli sciamani. Da allora, numerosi sono stati i viaggi non solo in Siberia, ma anche in Mongolia e in Cina. Durante queste trasferte approfondisce gli studi sull’argomento e incrementa la collezione di corredi sciamanici. Per realizzare questa esposizione inedita si sono messi in gioco alcuni importanti studiosi della materia, provenienti da ambiti culturali diversi, con l’obiettivo di proporre un approccio multidisciplinare alla tematica e di suggerire connessioni e sguardi innovativi, ma allo stesso tempo scientificamente fondati. Concretezza e immersività saranno i capisaldi di questa mostra, per accompagnare il visitatore in un viaggio verso culture lontane ma che allo stesso tempo ci porterà a riflettere sul nostro rapporto con tutto ciò che è non-umano.
Da occidentale “aristotelico” e per giunta piemontese (“nui suma gent pratica”), non riesco a abbandonarmi al mondo dell’irrazionale. Eppure devo riconoscere che tutto il mondo “spirituale” (dallo sciamanesimo alle filosofie orientali) proprio perché così lontano da me suscita in me una notevole curiosità. Una curiosità puramente culturale e conoscitiva, ma pur sempre una curiosità. In effetti fa parte della storia culturale torinese anche una notevole tradizione irrazionale, dalla magia ai personaggi eclettici tipo Gustavo Rol. per cui probabilmente la mia curiosità ha fondamento in tale tradizione parallela a quella ingegneristica tipicamente piemontese. Ma, ribadisco, è una curiosità puramente conoscitiva. Ogni evento che mi consenta di approfondire tale conoscenza è il benvenuto. Per cui complimenti per l’iniziativa.