Terraforma Exo 2025 attraversa l’Italia con suoni, arte ed ecologia, trasformando spazi urbani in esperienze culturali immersive. Manifestazione diffusa tra Milano, Roma e Palermo , dal 28 giugno al 25 ottobre 2025.
Lo scorso fine settimana (28-29 giugno 2025) l’evento si è svolto al Parco Sempione di Milano e in altri suggestivi luoghi della città, con concerti, DJ set, installazioni sonore, conferenze e passeggiate sonore.
Molti eventi gratuiti, mentre altri accessibili con un biglietto a prezzo contenuto.
Terraforma Exo 2025: il suono che trasforma i paesaggi
a cura della Redazione di lifegate.it
(pubblicato su lifegate.it, con aggiornamento)
Non tutti i festival si limitano a occupare uno spazio. Alcuni lo trasformano. Terraforma Exo è uno di questi: un progetto culturale nato da un’intuizione di Threes productions, che fin dalla sua prima edizione ha ridefinito il concetto stesso di evento musicale, trasformandolo in un’esperienza capace di plasmare nuovi paesaggi culturali, urbani e interiori.


Per Ruggero Pietromarchi, fondatore e direttore artistico del festival, Terraforma Exo è molto più di un evento musicale, ma un vero e proprio laboratorio di ascolto consapevole: “Terraforma Exo nasce dall’urgenza di ritrovare nel suono un linguaggio capace di ricucire la distanza tra noi e ciò che ci circonda. Ogni luogo che attraversiamo – da un parco urbano a un’antica villa – è un’occasione per rinegoziare il nostro rapporto con il tempo, con la memoria, con il paesaggio. Non ci interessa l’intrattenimento, ma cerchiamo esperienze che possano lasciare un’impronta, che aiutino a immaginare nuovi modi di abitare il presente, con più ascolto e maggiore cura”.
Con la sua seconda edizione, quest’anno il progetto si espande e si rinnova, attraversando l’Italia con una nuova stagione di performance, installazioni, soundwalks e incontri e un programma ancora più ambizioso e diffuso, pronto a ridefinire le geografie della cultura contemporanea, coinvolgendo artisti, musicisti e pensatori che operano all’incrocio tra suono ed ecologia.
Un festival in movimento: Milano, Roma e Palermo
A Milano, il 28 e 29 giugno 2025, Terraforma Exo ha trasformato luoghi iconici della città in spazi di esplorazione sonora per due giornate immersive che hanno combinato installazioni sonore, performance live e club night.
Si è articolato tra il Teatro Continuo di Alberto Burri, la Torre Branca, la Palazzina Appiani, il Giardino della Triennale Milano (con la sua nuova “macchina sonora” dedicata alla sperimentazione musicale, Voce) e, per la prima volta, anche il Castello Sforzesco. Un progetto che, nelle parole del co-founder e direttore artistico Ruggero Pietromarchi, ha dialogato con la città trasformandola in “un laboratorio a cielo aperto, dove il suono non è solo un’esperienza estetica, ma un atto politico, un gesto di cura, e una proposta di nuova convivenza urbana”.
Il programma includeva The drum and the bird, opera immersiva firmata da Bill Kouligas, figura chiave della scena elettronica sperimentale, e Forensis, associazione che indaga casi di violenza di stato e violazioni dei diritti umani in tutto il mondo, che intreccia ricerca sonora e memoria coloniale attraverso le ecologie perdute della Namibia. Sempre al Giardino della Triennale, Heith, produttore e sound artist italiano, James K, poliedrica artista newyorkese, e Günseli Yalcinkaya, ricercatrice e artista visiva, hanno presentato The talk, surreale panel audiovisivo ispirato al meccanismo di Antikythera, che sovrappone spoken word, paesaggi sonori e nuove narrazioni.

Presentato nello stile di un panel talk surreale, lo spettacolo prende ispirazione dal meccanismo antichitera greco, considerato il primo computer artificiale al mondo. Attraverso paesaggi sonori ipnotici e intervalli di parole parlate, la performance esplora i modi in cui le narrazioni, raccontate attraverso la lente delle varie tecnologie, plasmano la nostra percezione della realtà.
The Talk è una creazione artistica del progetto TIMES, commissionata da @nuits_sonores, @reworksfestival, e @sonarfestival.
Alla Torre Branca, Lorenzo Senni, tra i più influenti innovatori dell’elettronica contemporanea, ha proposto Eureka! (mix legacy 2011–2025), scultura sonora che ripropone una selezione di momenti tratti dai suoi “composed-mixes”; mentre Florian Hecker, figura di spicco della sound art sperimentale, alla Palazzina Appiani, ha condotto il pubblico dentro le traiettorie avanguardistiche di FAVN. La notte è proseguita al Gatto Verde con una club night che ha visto protagonisti Hitech, trio di Detroit che fonde ghetto-tech, house e hip-hop con uno spirito dissacrante, e mi-el, raffinata selezionatrice tra suoni cantati e elettronica sperimentale, e altri ospiti.
Il percorso di Terraforma Exo si sposterà poi a Roma il 27 settembre 2025, con una tappa al Forte Antenne, bastione ottocentesco immerso nel verde di Villa Ada. Qui Nkisi, producer belga-congolese che esplora sonorità ancestrali e futuristiche, presenterà Serpent songs, progetto in cui il suono diventa archivio ancestrale, strumento di resistenza e coesione tra memoria, ritmo e cultura. A Roma sarà presente anche Underground resistance, collettivo musicale di Detroit, noto per la sua militanza politica.

Silencio rappresenta uno zenit nell’illustre carriera di von Oswald, riflettendo il suo impegno costante nel superare i confini del suono e della composizione.
“Silencio” emerge dal fascino di von Oswald per le potenzialità soniche che si trovano tra meccanico e organico. L’album è stato anche ispirato dall’affinità di von Oswald con le opere di compositori d’avanguardia come Edgard Varèse, György Ligeti e Iannis Xenakis, le cui influenze pervadono sottilmente la struttura architettonica della musica.
“Silencio” è una dichiarazione sul potenziale della musica elettronica di incorporare e trasformare elementi classici in una moderna esperienza uditiva. L’interazione tra la gamma dinamica del coro e la profondità dei suoni sintetizzati crea un paesaggio sonico sia introspettivo che espansivo. Il progetto estende la narrazione musicale di von Oswald, nota per la purezza minimalista e il ritmo dub-inflesso, in nuovi territori maturi di possibilità sperimentali.
Moritz Von Oswald suonerà il Silencio nella splendida cornice di Villa Tasca a Palermo per Terraforma Exo.
Gran finale di stagione a Palermo il 25 ottobre 2025, nella storica Villa Tasca, immersa tra agrumeti e alberi secolari, con Moritz Von Oswald, leggenda della musica elettronica e pioniere della techno-dub berlinese, e il suo ultimo lavoro Silencio, un dialogo tra elettronica e vocalità corale ispirato ai grandi maestri del Novecento come Varèse, Ligeti e Xenakis.
Un festival che ridefinisce il concetto di ecologia sonora
Fin dalla sua nascita, Terraforma si distingue come piattaforma culturale capace di fondere arte, natura, tecnologia e sperimentazione. Con Exo, questa visione si espande: il festival diventa un laboratorio che indaga il suono come linguaggio per reinterpretare lo spazio urbano e attivare nuove forme di relazione tra ambiente e collettività.
Ispirato all’ecologia acustica di R. Murray Schafer, il progetto propone l’ascolto come pratica critica e consapevole, capace di rendere visibili — o meglio, udibili — le connessioni invisibili tra le persone, il territorio e le sue stratificazioni storiche, sociali e climatiche. Il paesaggio sonoro diventa così un archivio vivente, una mappa che racconta le trasformazioni in atto e stimola immaginari alternativi.
In questo contesto si inserisce la collaborazione con Atlas of change, piattaforma che traduce dati satellitari e ambientali in narrazioni visive accessibili. Il loro visual manifesto 2025, realizzato insieme a Exo, agisce come bussola concettuale dell’intero festival, mettendo in relazione paesaggi sonori, infrastrutture e crisi climatica.
Questa visione si riflette sulle attività del festival: ogni performance, installazione o soundwalk si innesta su un luogo specifico, scelto non solo per la sua carica simbolica o storica, ma anche per ciò che rappresenta oggi nel contesto delle trasformazioni urbane, ambientali e sociali. I dati di Atlas of change diventano coordinate narrative per orientare l’ascolto e rivelare nuove relazioni tra pubblico, spazio e suono.
Così, musica, territorio e infrastrutture entrano in dialogo, dando forma a un’ecologia sonora che non si limita a rappresentare il presente, ma invita ad abitarlo in modo più consapevole.
Un progetto internazionale di ricerca culturale
Terraforma Exo si conferma una delle manifestazioni più innovative nel panorama europeo, parte di una rete che comprende partner come Triennale Milano, il network Times – che unisce dieci festival europei di musica e arti visive – e la piattaforma Shape+, impegnata nella promozione di nuovi talenti musicali e artistici. Un dialogo internazionale che sostiene la diversità culturale, promuove la sostenibilità e alimenta la ricerca artistica su scala globale.
I biglietti per tutte le tappe sono disponibili su Dice. Il programma è in costante aggiornamento, con nuove location e nuovi artisti in arrivo: tutte le informazioni sono su terraformafestival.com.
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Terraforma Exo 2025 si è confermata osservatorio aperto sul rapporto che l’architettura ha con il suono e la musica.
Tre eventi a Milano
a cura della Redazione di domusweb.it
(pubblicato su domusweb.it il 18 giugno 2025, con aggiornamento)
L’edizione 2024 di Terraforma Exo, a cura di Threes Productions, 15–16 giugno 2024, Parco Sempione, Milano. Courtesy Terraforma Exo Con una selezione di tre progetti, su Domus vi raccontiamo il legame che questa “mappa sonora in espansione” ha saputo sviluppare con l’architettura in questa edizione di Terraforma Exo: non solo con quella tangibile della città, ma anche con un’architettura immaginifica, che prende forma con il suono. Un’architettura capace di “terraformare nuovi mondi” o di far riemergere quelli troppo spesso dimenticati.
1. Il talk di Forensic Architecture: per un’architettura politica del suono
Quello del gruppo di ricerca della Goldsmiths University, guidato dall’architetto Eyal Weizman, è senza dubbio uno degli impieghi più radicali e innovativi dell’architettura contemporanea. Il talk si è svolto alle ore 18 del 28 giugno 2025, presso lo spazio Voce della Triennale di Milano, è stata una rara occasione per ascoltare dal vivo la loro testimonianza in Italia.
Dal 2010, Forensic Architecture impiega tecniche avanzate — dalla modellazione 3D all’analisi di immagini satellitari, fino alla “testimonianza situata” degli ecosistemi — per ricostruire in modo meticoloso violazioni del diritto internazionale. Questo approccio, definito “architettura forense”, è pensato per produrre prove da presentare nei tribunali di tutto il mondo, in cause che sfidano le narrazioni ufficiali e sostengono le richieste di giustizia dei popoli oppressi. È a Eyal Weizman che si devono, non a caso, alcuni dei contributi più interessanti sulla questione palestinese – da Spaziocidio, edito in Italia nel 2022, ad Architettura dell’occupazione (2009), che esplorava i metodi di controllo territoriale di Israele nei territori occupati.
In questa occasione, il tema dell’intervento di Forensic a Terraforma ha ripercorso una delle loro più recenti indagini sulla colonizzazione tedesca della Namibia, processo culminato – tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento – nel genocidio degli Herero e dei Nama, nonché in un ecocidio delle risorse che ancora contribuisce all’instabilità ecologica del paese.
2. L’immersione sonora “The Drum and The Bird” con Forensis & Bill Kouligas fa parlare la Namibia scomparsa
Ma cosa ha a che fare tutto questo con il suono? Molti di voi ricorderanno la strepitosa installazione di Nike per Capsule alla Design Week di Milano, creata da Bill Kouligas, artista sonoro e fondatore dell’etichetta sperimentale Pan, da anni impegnato nella ricerca ai confini tra suono, arte visiva e pratiche critiche. A Terraforma Exo è andata in scena la sua collaborazione con Forensis (agenzia gemella di Forensic Architecture con base a Berlino). Insieme hanno portato l’indagine forense condotta in Namibia nella line-up del festival, sotto forma di un’esperienza sonora immersiva. In “The Drum and The Bird”, presentato per la prima volta al Berlin Atonal nel 2024, audio ambientale generativo, testimonianze orali e modellazione spazio-visiva si sono intrecciati per “ampliare il campo dell’ascolto, rendendolo uno strumento critico, memoriale e relazionale”.
Non solo voci umane sono state silenziate dal colonialismo tedesco, ma è anche alla natura che è stato impedito di parlare il suo linguaggio. È in queste omissioni sonore del paesaggio che, spesso, l’indagine forense ritrova le uniche testimonianze del fatto che una certa violenza sia avvenuta.

Esaminando il rapporto tra ecologie perdute e sfruttamento coloniale, The Drum and the Bird combina audio ambientale generativo, testimonianze orali e modellazione spazio-visiva per mettere in luce le voci e i suoni che sono stati cancellati sulla scia di una colonialità dilagante. Guardando oltre il mondo umano in cerca di risposte, l’opera rende omaggio alle storie e ai cambiamenti testimoniati e vissuti dalla flora, dalla fauna e dalla geologia del paesaggio namibiano.
Quelle che suonavano durante “The Drum and The Bird” erano le voci dimenticate di sabbia, acqua, vento, alberi, squali ed esseri umani, quelle degli attori dei paesaggi namibiani che incorporano una memoria che supera l’amnesia coloniale.
Tutto ciò si è svolto dalle 23 a mezzanotte del 28 giugno 2025 al Giardino della Triennale di Milano.
3. La futuribilità della memoria con “The Talk” di Heith, James K, Günseli Yalcinkaya e Andrea Belosi
Terzo per posizione, ma non per intensità, “The Talk” è un panel surreale ideato dai musicisti elettronici Heith e James K insieme all’artista-ricercatrice specializzata in folklore tecnologico Günseli Yalcinkaya, con set design originale di Andrea Belosi. La performance alterna paesaggi sonori realizzati in tempo reale con l’intelligenza artificiale, interventi in spoken word e scenografie al confine tra spazio fisico e distopia digitale. Si ispira alla macchina di Anticitera, un calcolatore meccanico che in tempi non sospetti prevedeva i movimenti dei corpi celesti e, per questo, è considerato dai più il primo computer artificiale mai progettato.
Co-commissionato da Terraforma insieme a Sónar, Nuits Sonores e Reworks, “The Talk” illumina le miscredenze e le paure legate alle nuove tecnologie, stringendo rapporti senza tempo tra memoria folkloristica e futuribilità. Si è tenuto tra le 21.30 e le 22.30 del 28 giugno 2025 al Giardino Triennale Milano.