Il 19 novembre 2022 avevamo denunciato il grave pericolo che correva una grande risorsa paesaggistica della Valle d’Aosta, il Vallone del Grauson. Ieri il comitato per la salvaguardia del Vallone del Grauson ha gridato allo scempio per uno sbancamento effettuato durante la notte che ha creato una via percorribile da auto verso il Vallone del Grauson.
E’ nata una strada
di Manuela Mimosa Ravasio
Comunicato stampa del Comitato Salviamo il Vallone del Grauson del 12 agosto 2023
Uno sbancamento che anticipa la realizzazione di una strada percorribile da auto verso il Vallone del Grauson è stato realizzato durante la notte in località Ecloseur, zona Pian della Cretetta, il pianoro panoramico che guarda il paese di Cogne e che precede l’ingresso al vallone del Grauson, risorsa paesaggistica classificata come Sito di Interesse Comunitario (SIC). Questo atto vandalico è solo l’ultima di una serie di azioni che contrappone il Comitato Salviamo il Vallone del Grauson al Comune di Cogne e al Consorzio di Miglioramento Fondiario che, pur non dichiarandolo formalmente, permettono nei fatti la costruzione di una strada per raggiungere, in un primo momento, alcune baite private nel piano dell’Ecloseur, per poi arrivare, come dichiarato, alle Cascate di Pila, e, timore ancor più grande, al “Désot Grauson”, il Grauson inferiore.
Gli antefatti
Il 6 ottobre 2022 il Comitato Salviamo il Vallone del Grauson lancia una petizione sulla piattaforma change.org (qui il link) per sensibilizzare sul rischio che uno dei valloni incontaminati della valle di Cogne, e dell’intera valle d’Aosta, venga compromesso dalla costruzione di una strada. Nella stessa petizione si chiede al Comune di Cogne e al Consorzio di Miglioramento Fondiario di bloccare ogni progetto che possa favorire il passaggio di mezzi motorizzati, a partire dal Pian della Cretetta, e di provvedere a un adeguato controllo del territorio a tutela di un patrimonio comune. In poche settimane, la petizione raccoglie più di 30mila firme, tra cui molti nomi autorevoli, a dimostrazione della grande partecipazione e interesse nella salvaguardia di un bene collettivo.
Nel testo della petizione, ancora on line, vengono illustrati i dettagli di tutte le fasi della vicenda, qui il link https://www.change.org/p/salviamo-il-vallone-del-grauson
A luglio 2023, il Comitato Salviamo il Vallone del Grauson prende atto del sostanziale silenzio delle istituzioni, che a parole dichiarano la volontà di tutelare il territorio, ma nei fatti, consentono l’abbattimento del muretto antintrusione che doveva delimitare il confine percorribile dalle auto e della transenna con cartello di divieto d’accesso, mentre sul Pian della Cretetta, il passaggio di fuoristrada crea i segni di una pista. Eventi che vengono denunciati tramite PEC al Comune di Cogne, alla Regione Valle d’Aosta e al Corpo Forestale pertinente, senza ricevere nessuna risposta.
Fino a oggi, con la scoperta di uno sbancamento effettuato durante la notte. Uno sbancamento che per altro appena pioverà si trasformerà in frana, accrescendo in modo esponenziale la fragilità del territorio. Mai risposta fu più efficace per dichiarare le proprie reali intenzioni.
Dichiarazione
Il Comitato Salviamo il Vallone del Grauson, le migliaia di persone, uomini e donne, sensibili alla bellezza della valle di Cogne e alla tutela ambientale, non intendono arrendersi di fronte alla violenza di tale scempio, una ferita di grigio nel verde intenso dei prati, dei larici, dei pini. Semplicemente una vergogna, per tutti e di tutti. “Non abbiamo ruspe, certo, ma abbiamo l’amore per queste montagne, queste valli, per questa Terra. E soprattutto, non cerchiamo il favore delle tenebre, anzi, porteremo alla luce del sole quello che sta succedendo, qui, nel silenzio complice di molti”. Lo sconcerto, come già scritto nella petizione iniziale, riguarda per altro anche le conseguenze che questo sostanziabile menefreghismo verso il valore del paesaggio potrà avere verso Cogne, che, come Perla delle Alpi, si propone come “località modello per un turismo di qualità rispettoso dell’ambiente”.
Il Comitato Salviamo il Vallone del Grauson chiede infine che SIA RIPRISTINATO al più presto il manto erboso e il naturale declivio. Costi che, va sottolineato, graveranno sull’intera comunità, quando, come pare evidente, la strada risponde a meri interessi privati.
Contatti
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tel. 3388565854; tel. 3202915679
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Questo l’indecente comunicato del comune di stamattina:
“Il Comune di Cogne è venuto a conoscenza nella giornata di ieri dello sbancamento abusivo e illegittimo avvenuto nei pressi delle baite di Ecloseur per opera di un mezzo meccanico.
Il fatto è stato Immediatamente denunciato dallo Stesso Ente alle preposte Forze dell’Ordine che sono già intervenute per i sopralluoghi di rito.
Si farà tutto quanto in potere per individuare e punire gli autori dello sconsiderato gesto.
Lo stesso Comune di Cogne ribadisce ancora una volta la sua convinta e più volte già espressa contrarietà alla costruzione di una strada nel Vallone del Grauson sottolineando inoltre che nessun progetto per la costruzione della stessa è stato mai presentato c/o i competenti uffici comunali.
I fatti avvenuti e denunciati in questi giorni sono pertanto abusivi, illegittimi e non autorizzati.
Infine il Comune di Cogne rammenta a tutti che è vittima di questa azione deliberata, abusiva e illegale e che eserciterà qualsiasi azione in suo potere per tutelare i propri interessi e la propria immagine nei confronti sia degli autori dello scellerato gesto sia nei confronti di chi continua a diffamare l’ente pubblico riportando menzogne e falsità e, cosa ancora più grave, accusando l’ente stesso di connivenza o favoreggiamento rispetto a queste azioni abusive, illegittime, non autorizzate e contrarie alla legge.”
Allucinante, “esprime contrarietà” alla costruzione della strada -ormai già portata a termine con l’ovvia connivenza del comune- e nel contempo intende querelare chi protesta.
La verità è che il comune è fatto di farabutti, che pensano solo ai loro interessi economici ed elettorali.
triste storia, dimostrazione che ci si infervora di più per la cazzate di un gestore vippino dei social e delle croci di vetta, o di una serie di foto che per il perpetrarsi di scempi come questo e 1000 altri
I Comuni fanno cose che a molti non piacciono ma hanno sicuramente molto più potere di un Comitato nato al volo perché non d’accordo con e eventuali progetti comunali.
I casi sono infiniti, questo è uno contro il quale non succederà nulla.
Solo azioni fuorilegge possono avere la meglio, ma tutti si cagano sotto nel praticarle.
In tal senso, terrorismo a parte, erano meglio gli anni ’70 e ’80. La gente aveva più palle in generale.
Venivamo da tempi duri, dove le necessità creavano l’unione e l’unione la forza!
Battaglia sacrosanta da sostenere. Bisogna dire tuttavia che il Vallone non è poi così incontaminato. È fuori dal Parco e una serie di reatrizioni non valgono, come l’accesso ai cani, che non sono un problema, ma spesso i loro padroni si. In più la quantità di MTB ha raggiunto in alcune giornate livelli critici da quando con le elettriche è diventato alla apparente portata di tutti il giro dal Vallone dell’Urtier per il passo di Invernieux. Sono reduce da un mese a Cogne (che frequento da una vita) e ci sono passato più volte. Ho visto gli effetti delle frenate e delle derapate con le full sullo stato del sentiero principale: verticalizzazione, solchi, accumuli laterali di sassi…. Una volta, lo confesso, ho pure questionato vivacemente con un biker che mi stava investendo mentre salivo (dopo diligentemente averne fatti passare una trentina circa, tra cui alcuni evidenti incapaci). Quindi blocchiamo la strada ma pensiamo anche a cosa fare perché non la vedo bene se continua così sia nell’Urtier (sentire cosa pensano in proposito i pochi allevatori rimasti) che nel Grausson.
Sono talmente tante le azioni di violenza su tutti i fronti, che sarebbe il caso di fermarsi.
Ma non come si è fatto per il fantomatico virus – quasi solo per paura di beccarselo o per false imposizioni. Bisognerebbe proprio fermarsi tutti e riflettere su quanto sta accadendo e quante responsabilità abbiamo tutti.
Direi che ci siamo gia’ fermati tutti nel 2020, Grazia, non abbiamo riflettuto vero, ma i danni dello stop li stiamo ancora pagando ai giorni nostri.
Grazia la tua è utopia, se fermi la societa’ i primi ad avere gravissimi problemi sono proprio la maggioranza, quelli che non arrivano a fine mese o a stento.
E aggiungo, non so perchè ma so che andrebbe così, se ci si ferma tutti e si riparte stanne certa che i soliti noti (i ricchissimi della Terra) ci guadagnerebbero ancora di piu’.
Ed è quello che vogliono gia’ con l’Agenda 2030.
Vado a raggiungere una cima, finchè me lo permettono e almeno per ora lì nessuno mi rompe le @@
Un caro saluto
Inutile che ci nascondiamo dietro a un dito: non ci sono alternative valide. Se concediamo l’accesso indiscriminato dell’umanità alla montagna, i fenomeni di devastazione, strade o non strade, saranno sempre più intensi e irreversibili. inutile, poi, piangere: sarà colpa nostra che non abbiamo evitato tali devastazioni.
“Tutte le strade portano a Roma.”
Carlo, alle aziende che costruiscono strade e palazzi non importa nulla che qualcuno realmente ci andrà o meno.