Ho sempre preferito la ricerca

di Mirka Bonetto
(pubblicato su camoscibianchi.wordpress.com l’11 novembre 2021)

Tutta quell’energia comunica! Quale energia? Quella di noi donne solitarie! Ed è proprio così che, in una domenica qualunque, mi sento con Emanuela Provera tramite WhatsApp e mentre mi ritrovo in un bosco a passeggiare sola e ad annotare pensieri, decido di scrivere il mio racconto per la sua rubrica.

Quante volte mi sono sentita dire di non andar sola, come se camminare, viaggiare, vivere con sé stessi fosse una difficoltà insuperabile, un pericolo soprattutto per noi considerate “The Opposit Sex” o ‘sesso debole’. Ma di fatto, spesso, senza qualcuno disposto a partire con noi, l’alternativa è la rinuncia ed io nella vita ho sempre preferito la ricerca.

Mirka Bonetto

Tutto diventa evidente: è un’esperienza che accade su quei sentieri che percorriamo da sole, a volte si perde la traccia e bisogna tornare indietro un pezzetto, fermarsi a respirare, guardare con attenzione e riprendere il “nostro” cammino; in quel giorno e con quelle emozioni, l’esperienza del camminare in solitaria diventa unica, perché si traduce nel trovare improvvisamente la risposta a qualcosa d’incompreso.

Stare da sole dilata il tempo, amplifica lo spazio, ed accentua i rumori; a me è servito molto, soprattutto in quei momenti che sola non avrei voluto andare, magari partendo arrabbiata con chi non mi aveva coinvolta in uscite alpinistiche di maggior difficoltà. Allora ho scelto sentieri escursionistici a passo lento, sentendomi addirittura come Nives Meroi.

Farcela, ci sono riuscita con le mie forze, magari percorrendo la strada in macchina verso una località sconosciuta, ho scaricato una traccia, ho affrontato una salita osservando con attenzione ogni passo e respiro, e questo mi ha reso felice anche se, in mezzo ai boschi ho pianto, lasciando andare senza pudore le mie emozioni.

Quella domenica qualunque, come a volte capita nelle escursioni in solitaria, ho incontrato molte persone e con alcune di loro mi sono intrattenuta a chiacchierare. La cima del Monte Croce di Muggio, tra le montagne di Lecco, l’avevo già salita d’inverno, partendo sempre da Mornico insieme ad altri amici, in una giornata fredda di neve e vento; l’idea che un giorno avrei tracciato quel sentiero da sola non mi aveva mai sfiorato.

Scelgo di ascoltarmi e camminare tra i profumi del bosco, catturando tutto quello che timidamente si nasconde. Davanti a me osservo due anziani che camminano insieme, sembrano una coppia anche nella vita quotidiana e mi chiedo se un giorno avrò anch’io quel piacere.

Prima di raggiungere la vetta incrocio dei ragazzi, mi chiedono informazioni e così mi fermo a scambiare qualche battuta e a scattare delle foto. La breve discesa la faccio correndo, mi dà un gran senso di libertà, in un attimo arrivo al primo rifugio, il buon cibo è sempre un ottimo trofeo per le fatiche, e anche se questa passeggiata non è stata impegnativa, mi fermo!

Qui condividerò il mio tempo con dei simpatici sconosciuti di tavolata.
Riprendo la discesa e mi perdo in uno di quei piccoli alpeggi fatto di case fiorite, sento il vociare di persone allegre, un gruppo di goliardici vecchietti mi invita ad unirmi a loro e così tra una grappa che brucia in gola, una torta fatta in casa e qualche risate termino la giornata e ritrovo il sorriso.

Mirka Bonetto
Nella vita quotidiana si occupa di vendite. Ha studiato per diventare designer e ha conservato la passione per l’arte. Negli ultimi anni, si è appassionata all’alpinismo e al teatro ai quali dedica buona parte del suo tempo libero.

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