Il tema è la montagna, declinata nelle sue varie stagioni. Perché Mauro Lanfranchi ama principalmente fotografare la montagna d’inverno: può dire di stare per otto mesi all’anno in mezzo alla neve, andando a cercarla in alta quota.
La differenza con la fotografia estiva è principalmente legata all’approccio dovuto alle difficoltà ambientali: d’inverno le giornate sono più corte, d’estate bisogna sfruttare le prime ore del mattino per non incorrere nei temporali pomeridiani o nelle foschie.
Poi la vera differenza sono i soggetti da fotografare: in inverno Lanfranchi segue lo scialpinismo e gli itinerari con le ciaspole, mentre d’estate punta di più sull’aspetto naturalistico in alta quota, quindi flora alpina, panorami e animali.
Mauro Lanfranchi è lecchese, veterano fotografo delle montagne (Touring, Meridiani Montagne, Orobie), gran conoscitore delle Alpi Lombarde.
Paradossalmente, pur abitando da sempre in montagna, Lanfranchi ha iniziato con la fotografia subacquea. Ha avuto molte soddisfazioni, vincendo premi importanti anche a livello internazionale e arrivando a collaborare con circa 250 testate. Poi, con il tempo, ha ristretto il suo campo d’azione concentrandosi sulla montagna e in questi ultimi anni sulle montagne lombarde che ormai conosce molto bene.
Monte Garzirola, Val Cavargna (CO) Il Grignone dalla Grignetta. Fioritura dei crocus ai Piani di Artavaggio. Grignetta, sospesi oltre le nubi. Resegone e Lecco dalla cima del San Martino. Vetta del Grignone. San Pietro al Monte (LC) Parco Valentino, Grignetta. Lecco all’ora blu, dai pressi del Forcellino. Alba sul Grignone. Mauro Lanfranchi e Maurizio Valsecchi sul Resegone. Lecco e il Resegone Laorca (LC) Gruppo del Màsino-Bregaglia Dall’album Acqua Fraggia Dall’album Acqua Fraggia Dall’album Acqua Fraggia