Di corsa, alla scoperta di un territorio

Correre non è soltanto fatica. Può trasformarsi in un modo per scoprire luoghi, incontrare persone e respirare tradizioni. Con questo spirito Michele Evangelisti, atleta di endurance e guida di media montagna, ha dato vita ai Training Camp nei luoghi più magici di Italia e non solo.

di Michele Evangelisti

I training camp (trail running, trekking, gravel) guidati da Michele Evangelisti, atleta, coach e guida escursionistica, sono esperienze che uniscono corsa, cammino o bici e natura, pensate per chi vuole vivere la montagna in modo autentico. Non solo allenamento e tecnica di corsa, ma un viaggio fatto di panorami, cultura locale e convivialità.  Ogni percorso è studiato per adattarsi alle esigenze dei partecipanti, con momenti di apprendimento, scoperta e condivisione. Un’occasione per migliorarsi, divertirsi e portare a casa ricordi che restano ben oltre i chilometri percorsi.

Trail camp
Sicuramente il training camp più amato. Con i suoi Trail Camp, Michele propone un evento dedicato al trail running praticato mentre si scopre un territorio. Un nuovo modo di intendere la corsa, non più ridotta alla sola performance, ma arricchita dalla tecnica, dal contatto con la natura e dal valore della condivisione. In un’epoca in cui si cerca sempre più autenticità, il trail running può essere un ambasciatore ideale: muoversi lentamente, a passo di corsa o di cammino, osservando, assaporando e lasciandosi trasformare dal paesaggio.  

L’esperienza di Pragelato
Evangelisti ha accompagnato un gruppo di runner in un’esperienza speciale: con partenza da Pragelato, nel cuore dell’alta Val Chisone, hanno esplorato i sentieri che abbracciano il massiccio dell’Albergian passando per il Colle dell’Assietta dove si trova una delle strade militari più spettacolari d’Europa.

La corsa è diventato il mezzo per scoprire la località in modo profondo e alternativo. Non si è trattato solo di sport, ma di un vero viaggio sensoriale di circa 40 chilometri, dove corsa e cammino si sono intrecciati con natura, storia, gastronomia e vita di montagna.

La giornata è iniziata a Pragelato, tra entusiasmo e energia condivisa. Dopo un breve briefing motivazionale, il gruppo si è avviato lungo boschi di larici e prati che profumavano d’estate. Con un ritmo accessibile a tutti, ogni passo ha regalato scorci nuovi e panorami che si aprivano improvvisi sulle cime vicine. Con il salire della quota la fatica si è fatta sentire, ma è proprio qui che lo spirito del trail prende forma: non correre contro il tempo, ma in armonia con se stessi, con la montagna e con i compagni di viaggio.

Il percorso è stato arricchito da incontri autentici con la cultura locale. In una malga, i partecipanti hanno assaggiato il formaggio della valle, scoprendo come l’identità di un territorio si custodisca nei suoi prodotti. Più avanti, un semplice panino in baita si è trasformato in simbolo di autenticità: nutrirsi di ciò che nasce in quelle terre, circondati da paesaggi che tolgono il fiato.

Il cammino ha toccato borghi suggestivi, tra cui Laux, con i suoi murales che raccontano storie di montagna e il piccolo lago omonimo che riflette le vette circostanti. Più in alto, la salita lungo il Vallone di Laux ha messo alla prova resistenza e determinazione: pendenze impegnative, compensate dalla bellezza di pascoli, torrenti e cime che si stagliavano limpide nel cielo. Qui, le antiche fortezze costruite per la Seconda guerra mondiale — e mai utilizzate — hanno ricordato la sfida continua tra uomo e montagna.

La natura non è stata solo cornice, ma protagonista: famiglie di stambecchi dal portamento fiero, marmotte curiose, gipeti che volteggiavano alti e caprioli rapidi hanno reso il percorso vivo e sorprendente.

Sentieri alpini, pietraie, cime: poi la lunga discesa verso Pragelato attraverso la spettacolare Val Troncea, conosciuta non solo per la sua bellezza, ma anche per aver ospitato la 50 km olimpica di sci di fondo alle Olimpiadi invernali di Torino.

Ad attendere il gruppo, sorrisi, stanchezza e la consapevolezza di aver vissuto qualcosa di unico. Non un semplice allenamento, non una sola escursione, ma un’esperienza capace di unire sport, territorio e comunità. Da Pragelato ai borghi dipinti, dai laghi cristallini ai sapori di malga, il gruppo guidato da Michele ha vissuto una giornata che resterà impressa nella memoria. Un invito, per chi ama corsa e avventura, a scoprire che lo sport non è soltanto allenamento, ma un viaggio. Un viaggio che parte dai sentieri e arriva molto più lontano: dentro la cultura, dentro la comunità, dentro se stessi.

Una giornata, 40 chilometri che hanno unito gambe e cuore, fatica e sorrisi, scoperta e legami. Un esempio di come le montagne italiane possano proporsi non solo come mete turistiche, ma come veri teatri di esperienze autentiche.

More from Alessandro Gogna
Ottant’anni fa la tragedia della Galisia
Ceresole Reale (TO) ha ricordato la morte di un gruppo di 41...
Read More
Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *