Mattia Fabris e Jacopo Bicocchi sono due bravi attori, due amici, due ragazzi che amano la montagna.
Tra un sentiero e un’arrampicata, nel 2011 nasce S(l)egati, uno spettacolo che, grazie a quella magia che solo il teatro sa fare, porta lo spettatore a vivere l’incredibile storia (vera) degli alpinisti Joe Simpson e Simon Yates.
Tratto dal libro “La Morte sospesa“, (S)legati è la storia di un sogno ambizioso: essere i primi al mondo a scalare la parete ovest del Siula Grande, nelle Ande peruviane.
Ma è anche la storia di un amicizia, e della corda che, durante quella terribile impresa, lega i giovani ragazzi e che mette la vita dell’uno nelle mani dell’altro. C’è una cima da raggiungere. C’è la estenuante conquista della vetta. C’è la gioia dell’impresa riuscita.
E poi, quando il peggio è passato, e la strada è ormai in discesa, c’è la vita, che fa lo sgambetto: Joe durante una banale manovra si rompe una gamba.
Da quel momento in poi, tutto cambia. L’impresa diventa riuscire a tornare vivi.
I due alpinisti tentano un operazione di soccorso e tutto sembra funzionare finché, proprio quando le difficoltà paiono superate, ecco un altro imprevisto, fatale. E accade quello che nessun alpinista vorrebbe mai trovarsi a fare: Simon è costretto a tagliare la corda che lo lega al compagno. Un gesto che separa le loro sorti unite. Che ne (s)lega i destini per sempre.
(S)legati è la storia di un miracolo. Di un’avventura al di là dei limiti umani.
Ed è al contempo una metafora: delle relazioni. Che sono, tutte, dei legami. Che talora, per la vita di entrambi, vanno tagliati.
Questo spettacolo ha una tournèe speciale: sedi CAI, festival e teatri, ma anche rifugi, dove i due attori/alpinisti/amici portano i loro elementi di scena, per fortuna essenziali, a piedi, zaino in spalla.
Se ancora non avete avuto la fortuna di vedere questo emozionante esempio di bravura e passione cercate nel calendario delle prossime repliche!