di Michele Comi
(pubblicato su stilealpino.it il 14 agosto 2022)
Siamo bipedi o quadrupedi? Di fronte al dilagare dell’utilizzo in cammino, non sempre giustificato, dei bastoncini da trekking la risposta pare scontata…
Eppure sta nella nostra natura muoverci su due sole “zampe”.
Salvo per supplire a problemi articolari o per gestire discese interminabili con zaini pesanti, l’uso dei bastoncini è sovente superfluo e in tanti casi addirittura controproducente.
Usati male, a casaccio, portati semplicemente a spasso, sono solo elementi di distrazione, che ci distolgono dall’attenzione, ci allontanano dall’equilibrio e dalla naturale percezione dell’appoggio.
Il fastidio di riporli nello zaino li rende d’intralcio nei tratti dove occorrono braccia e mani, per equilibrarsi, aggrapparsi e aiutarsi…
Darli in mano a bambini e ragazzi è diseducativo e inutile.
Per lungo tempo, non ho mai utilizzato i bastoncini in escursioni pedestri. Specifico, perché mi è capiutato di “appoggiarmi” ad essi nei cosiddetti portage scialpinistici, cioè quanto procedi sci a spalle. Ma camminare mi è sempre piaciuto farlo senza bastoncini, lo trovo una scemenza innaturale. Solo di recente (circa ultimi 5 anni) ho preso l’abitudine di utilizzare (e uso bastoncini da sci, non da trekking). Il motivo è però oggettivo: causa “invecchiamento”, in discesa le ginocchia mi fanno “Giacomo Giacomo” (è un modo di dire delle nostre parti, non so se sia diffuso in altre regioni, ma rende bene l’idea).
Sono invece fermamente convinto che nella fase educativa, specie di ragazzi/e giovani, occorra insegnare loro a camminare SENZA bastoncini. Devono imparare a mettere bene il piede, a sentire il terreno sotto la pianta del piede, a saper compensare la pietrolina che ti si gira sotto la suola… Tutte cose che i bastoncini aiutano, fin troppo, a superare. Ma ti impediscono di imparare bene a camminare, una facoltà che, come andare in bicicletta, se la memorizzi come si vede, te la porti dietro tutta la vita.
Per lungo tempo, non ho mai utilizzato i bastoncini in escursioni pedestri. Specifico, perché mi è capitato di “appoggiarmi” ad essi nei cosiddetti portage scialpinistici, cioè quanto procedi sci a spalle. Ma camminare mi è sempre piaciuto farlo senza bastoncini, lo trovo una scemenza innaturale. Solo di recente (circa ultimi 5 anni) ho preso l’abitudine di utilizzare (e uso bastoncini da sci, non da trekking). Il motivo è però oggettivo: causa “invecchiamento”, in discesa le ginocchia mi fanno “Giacomo Giacomo” (è un modo di dire delle nostre parti, non so se sia diffuso in altre regioni, ma rende bene l’idea).
Sono invece fermamente convinto che nella fase educativa, specie di ragazzi/e giovani, occorra insegnare loro a camminare SENZA bastoncini. Devono imparare a mettere bene il piede, a sentire il terreno sotto la pianta del piede, a saper compensare la pietrolina che ti si gira sotto la suola… Tutte cose che i bastoncini aiutano, fin troppo, a superare. Ma ti impediscono di imparare bene a camminare, una facoltà che, come andare in bicicletta, se la memorizzi come si vede, te la porti dietro tutta la vita.