Cani da guardiania, come comportarsi

Cani da guardiania, come comportarsi
di Silvia Cicalini
(pubblicato sul Gruppo fb “Gente che va in Montagna due volte l’anno” il 21 ottobre 2023)

Ciao camminatori della domenica! Data la recente confusione causata da un post che ironizzava sulla condotta da tenere in caso di incontro con greggi/cani da pastore/predatori, in accordo col santissimo admin di Gente che va in Montagna due volte l’anno, si è pensato di creare un post ad hoc sulla condotta da tenere in queste circostanze.

SPOILER ALERT: il post sarà lungo, quindi armatevi della buona volontà che serve ad affrontare 1000 m di dislivello in 10 km, fatevi coraggio e arrivate fino in fondo. Giuro che c’è la birra.

Tornando a noi, l’incontro con greggi, mandrie e i loro fieri guardiani è un evento frequente per chi va in montagna, dato che molti dei percorsi attraversano zone di pascolo. Ma se è così frequente, come mai negli anni passati gli incontri con i cani non erano all’ordine del giorno? Come mai un tempo non era così facile incontrare cani da pastore liberi e minaccianti mentre si arrancava in salita invocando il loro capostipite supremo e tutti i santi? Presto detto: dipende da dove vai in montagna, se a nord, a sud o in centro Italia.

Per molti decenni nelle zone del nord e sud Italia (esclusa la zona lucana del Pollino) i grandi predatori sembravano estinti, portando in disuso la pratica della guardiania (con conseguente abbandono dell’allevamento delle linee da lavoro dei cani da montagna locali). Negli ultimi anni si è però assistito ad una ripopolazione di lupi e orsi in tutta Italia, costringendo i pastori a correre ai ripari. L’unica zona d’Italia ad aver mantenuto in uso costante il cane da guardiania è la zona centro italiana, con il suo ormai extra noto Cane da Pastore Maremmano Abruzzese (sì, il nome completo della razza è questo), un cane adattabile, che non necessita di addestramento al lavoro in quanto selezionato per secoli sulla base delle sue doti naturali lavorative e non estetiche (sì, strano ma vero, il fatto che siano tutti uguali, grossi e bianchi, è casuale). Per queste sue caratteristiche è diventato in brevissimo tempo il cane da guardiania più diffuso in Italia.

Ma perché questi cani sono sempre liberi e spesso non assistiti dal pastore? Partiamo dal primo punto: il cane da guardiania non conduce il gregge, come molti pensano, ma lo segue limitandosi a proteggerlo da eventuali predatori. In pratica il gregge pascola dove gli pare e i cani si limitano a stargli intorno e a controllare chiunque si avvicini, giudicando attentamente se può trattarsi di un pericolo o meno. Per questo esiste una deroga specifica per i cani da lavoro di questa tipologia che li esenta dall’obbligo di guinzaglio, deroga specificata nella norma stessa.

Punto due: dov’è il pastore? Essendo il pastore l’unico conduttore effettivo del gregge, è sempre nei dintorni. Gli unici momenti in cui proprio non si trova è nell’ora dei pasti, in cui si assenta per cucinare e mangiare, o la notte per dormire, e i cani rimangono veramente soli con il gregge. Quindi, se non volete trovarvi da soli con i cani, evitate di attraversare pascoli nelle ore centrali o di notte.

“Ma se dovessi capitare in un pascolo in quei momenti in cui il pastore non c’è, cosa devo fare?” Mio caro scampagnatore aspirante montanaro, lascia che ti guidi verso le domande giuste che potranno risolvere questo tuo grande dilemma: Come si comporta un cane da guardiania? Come fa la guardia un pastore maremmano abruzzese? E, soprattutto, PERCHÉ si comporta in questo modo?

I cani da guardiania lavorano in branco per difendere il branco. Quindi, la prima cosa che fa il pastore è creare il branco. Ciò significa che i cani già dall’età di 4 mesi vengono messi a vivere con il gregge e con gli altri cani più grandi ed esperti, da cui impareranno il “mestiere”. In pratica, cani, pastore e pecore (o mucche) sono un enorme unico branco che il cane percepisce come nucleo famigliare e che difenderà, seguendo un suo istinto innato, per tutta la sua vita.

Sono cani dal bassissimo istinto predatorio, dal momento in cui, durante i lunghi secoli di selezione, tutti gli esemplari che mostravano comportamenti equivoci nei confronti del gregge venivano allontanati ed esclusi dalla riproduzione.

Questo li porta ad assumere un altro tipo di comportamento peculiare: scarso istinto all’inseguimento. Certo se gli corri davanti a pochi metri di distanza ti inseguono eccome, ma anche qualora ti avessero puntato, non si allontanano mai per più di una cinquantina di metri dal gregge. Anche perché gli esemplari che si allontanano troppo dal resto del branco per inseguire, ad esempio, un lupo, a casa non ci tornano e addio speranza di riproduzione e addio ai geni che spingono ad inseguire la preda troppo a lungo. Infine, essendo sostanzialmente cani da branco interspecifico (composto da animali di specie diverse), ecco una caratteristica fondamentale per comprendere il cane da guardiania: sono dei comunicatori eccezionali. Ma cosa comporta esattamente? Prima di attaccare te lo comunicano, e pure molto a lungo! Sono cani estremamente lenti nell’iniziare l’attacco, danno mille e mille avvertimenti e indicazioni (se si conosce un minimo la comunicazione del cane si può notare quanto eccezionalmente chiare siano) e fanno di tutto per evitare lo scontro diretto. Ma badate bene: non sono cani che si tirano indietro dal momento in cui l’attacco vero è proprio è iniziato, non li si ferma nemmeno a bastonate, e non si fanno intimorire dalle minacce altrui, anzi…Del resto combattono contro lupi e orsi, i nostri strilletti e i nostri bastoncini da trekking non sono di certo un problema per loro!

“Ma quindi, se li incontro, che faccio? Mi fingo una pecora? Mi travesto da pastore?”
No, meglio se non lo fai…Ma tranquillo, siamo veramente arrivati alla spianata finale dove troverai la risposta a tutte le tue domande…

Cosa fare in caso di incontro con cani da guardiania
1. Se vi avvicinate ad una zona di pascolo fate rumore. Segnalate a distanza la vostra presenza così da non cogliere di sorpresa i cani e non spaventarli con la vostra apparizione improvvisa. Cane spaventato = cane pericoloso, ricordatelo sempre! Per chi si preoccupa del “rumore che disturba la natura” ricordo che siamo in una zona di pascolo, una zona antropizzata in cui i cani fanno una caciara tremenda. E comunque basta dire due parole in tono di voce normale, non serve cantare l’Aida.

2. Distogliere lo sguardo. È la prima cosa da fare, ma anche la più difficile quando si ha paura. Lo sguardo fisso da paura è però la cosa più minacciosa che esista in natura. Quindi meglio mostrare disinteresse guardando da un’altra parte, tanto al cane di te non frega niente, basta che non gli tocchi le pecore!

3. Allarga il giro e continua a camminare. Il più delle volte non serve fare giri chilometri per evitare i cani, bastano pochi metri, l’importante è non dirigersi frontalmente in direzione dei cani o del gregge al pascolo. L’avvicinamento frontale nel linguaggio animale è sinonimo di confidenza, interesse o sfida. Il cane non lo conoscete ed è già in allerta, delle pecore non vi importa, allora comunicatelo anche al cane: continuate a camminare per fatti vostri e allontanatevi dal gregge fino al punto in cui i cani smettono di avvicinarsi abbaiando.

4. Se corri, rallenta e segui le indicazioni precedenti. Ok che non hanno un forte istinto all’inseguimento, ma sono pur sempre cani. SE SEI IN BICI IDEM. O quantomeno non passargli troppo vicino a sto povero cane…

5. Tornate indietro. Non è una sconfitta, se non avete modo di aggirare il gregge, tornate indietro e scegliete un’altra strada.

6. Se avete cani, fate in modo che seguano le vostre stesse modalità di comportamento. Ai primi segni di disagio o sovraeccitazione dei vostri cani (spesso si notano ben prima di arrivare in contatto visivo col gregge) teneteli vicini, cercate di mantenere la loro attenzione su di voi e allargate il giro per la distanza che serve al vostro cane per distrarsi (il cane da guardiania con tutta probabilità si sarà calmato prima del vostro). Se non potete fare questo perché il vostro cane perde completamente la testa, non portatelo in zone in cui c’è il rischio di incrociare animali al pascolo. Se non potete proprio evitarli, esistono percorsi specifici di abituazione tenuti da professionisti cinofili.

7. Se il cane vi ha abbaiato contro non avete rischiato la vita! E’ inutile andare a raccontare in giro le vostre mirabolanti avventure alla Sandokan, quei cani abbaiano pure alla loro ombra! Ovviamente è un’esagerazione, abbaiano a tutto ciò che è vivo e potenzialmente minaccioso, non ai sassi o al vento. E comunque l’abbaio è un avvertimento, fino a quando il cane non smette di abbaiare e non vi si fionda addosso in silenzio tombale (la tomba è la vostra) siete al sicuro. Sempre che non provochiate voi il cane…

In conclusione, lasciate a casa bastoni, spranghe, spray al peperoncino e scaccialupi, queste cose servono solo a farvi arrestare dalla forestale! Del resto è più probabile venire investiti da un pirata della strada in città, che essere morsi da un cane da guardiania. Quindi, fino a quando i cani non impareranno a guidare i trattori, direi che siamo tutti al sicuro

Il commento
di Carlo Crovella
In caso di incontro con i cani da guardiania, può essere davvero utile questo piccolo prontuario comportamentale. Nell’estate 2023, alcuni miei conoscenti, che battono in particolare le valli del cuneese, mi hanno riferito che sta diventando pericoloso, o quanto meno problematico, salire al rifugio Ellena-Soria in Val Gesso, perché nei prati lungo in tragitto di accesso, stazionano animali al pascolo, lasciati alla custodia di aggressivi cani da guardiania.

In effetti il problema si pone: i cani vengono lasciati da soli, perché il pastore si deve assentare. Ma se rimanesse costantemente presso ai suoi animali, egli forse non avrebbe bisogno di cani da guardiania: gli sarebbero sufficienti cani pastore più mansueti. I cani da guardiania svolgono il loro compito perché proteggono gli animali al pascolo sia dagli attacchi dei predatori che dai tentativi di furto.

Come fanno, tali cani, a distinguere i ladri dagli innocui escursionisti?  In attesa di sviluppare il tema con varie soluzioni (cintare i prati col filo spinato? mah… non convince), l’unica cosa è suggerire agli escursionisti di stare sempre distanti dagli animali al pascolo.

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10 Comments

  1. says: Albertperth

    Comportarsi da bastardi se non sono di pura razza sei tra amici ….il problema non sono questi cani ma tutti coloro che i loro li portano ovunque possibile in ogni condizione e d’ inverno..se vi è neve ti comunicano loro malgrado la loro innumerevole presenza

  2. says: Critico

    Rappresentano sempre più un problema le deiezioni canine lungo i sentieri e le strade sterrate. I cani che le producono sono degli ecotrekker di città che sempre più vogliono fare gli ecoturisti.

  3. says: Stefano

    Non so quali cani da pastore avete mai incontrato..ma quelli della mia zona in Abruzzo fanno i 50 km l’ora e mentre corrono ti staccano a morsi anche il paraurti della macchina…

  4. Stupendo il modo ironico in cui viene spiegato il tutto.Ho cani da guardiania;manca solo una cosa:non muoversi”a scatti”,tenere sempre un atteggiamento naturale e parlare in modo pacato ai cani.

  5. says: Giuseppe

    Purtroppo molti pastori hanno cani simil maremmani quindi per niente da guardiania .cani di grossa mole senza addestramento e senza istruzione imparata da altri simili.inutile scrivere battute stupide , non sono né maremmani né da guardiania .
    Sono un cinofilo esperto e conosco i cani e i loro segnali .

  6. says: Fabio

    Articolo scritto senza soluzione di sorta, è il solito articolo dove più che rassicurare il tranquillo passeggiatore si trasmette terrore… è stato bene citato il nome “cani da guardania”e non cani pastori …la differenza che la guardania anche se si vuole intendere da difesa verso predatori non è “cane da pastore” …ma il cane è un cane da guardia come altri cani da guardia che troviamo nelle case cittadine
    atti ad attaccare se ti inserisci nel contesto da difendere…pertanto bisogna comportarsi come se fossero dei Doberman …stategli alla larga …un cane attacca per difendere se stesso e quello per cui è nato a fare…”La Guardia” che nelle campagne di Roma si traduce in furto di bestiame

  7. says: Stefano

    Ciao Giuseppe cinofilo esperto sono Stefano, quello del paraurti staccato a morsi..la mia non era una battuta, i cani erano pastori abruzzesi autoctonissimi e cazzutissimi…e l’auto era una bmw 320 dell’89…

  8. says: Luca

    Questa guida è veramente inutile. Invece di dire alle persone come comportarsi basterebbe dire ai pastori di lasciare i sentieri liberi dal pascolo, hanno delle intere montagne. Vado in montagna da quando sono bambino, ogni anno rischio e per ben 4 volte sono stato attaccato. Seguo sempre tutto questo ma non sempre le cose vanno come devono, ci sono tantissime cose che possono andare storte. Quindi smettetela di scrivere questi post, invece cominciate a lamentarvi delle cose serie. Che cosa devo leggere incredibile…

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