di Alessandro Gogna
Il 25 novembre 2024 si è riunita la giuria per scegliere i vincitori di Cortalp 2024. La giuria era composta da Alessandro Gogna (presidente), Aldo Faleri (segretario), Armida Armellini, Maria Freboni Scaccia, Andrea Frenguelli, Piero Carlesi e Francesco Zurlo.
Le schede di voto erano state inviate in precedenza per la visione. Si è dunque proceduto alla votazione di tutti i corti in concorso (15 video) distinti tra Politecnico di Milano (10 video) e Politecnico di Torino (5 video).

Politecnico di Milano
Antropia di Tavecchio
Memorie di Montagna di Brioschi
Una storia di Montagna di Guarino
Effimero di Morea e Zoni
Vittorio di Cabras con Checola e Zamproni
Carsica di Vavalle
Brascaroi di Trevisan
Sulle orme del cuore di Virgili
Armellini 1989 di Visconte
Montagna maestra di vita di Zaccaria
Politecnico di Torino
Ritmi spezzati di Monti, Perrone e Rollin
Luce di Ferro, Gazzilli e Vettorello
Il valore della Montagna di Morino, Virgilio e Pintus
Roots to Peaks di Morgut
Sublime verticale di Fratta, Garavaglia e Venturelli
I Premi in concorso, distinti tra Premio “Manlio Armellini” indirizzati al Politecnico di Milano e il Premio Assoluto CAI Cortalp+ alla sua prima edizione, sono stati unanimemente attribuiti uno per categoria:
1. Effimero di Morea e Zoni, categoria Ambiente e Paesaggi
2. Vittorio di Cabras con Checola e Zamproni, categoria Cultura e Comunicazione;
3. Carsica di Vavalle, categoria Sport e Innovazione.
Il Premio CAI CORTALP+ è assegnato a:
Ritmi spezzati di Monti, Perrone e Rollin.
La Menzione speciale va a:
Sulle orme del cuore di Virgili.
Politecnico di Milano Premio “Manlio Armellini”
1° Premio Categoria “Cultura e Comunicazione”
Vittorio
di Benedetta Cabras con Anna Checola e Alessio Zamproni – 2024
Attraverso una narrazione fotografica di repertorio e pochi fotogrammi di riprese cinematografiche d’epoca, il cortometraggio esplora la storia avventurosa e personale di uno dei più importanti esploratori e fotografi italiani d’inizio secolo, Vittorio Sella, che racconta la straordinaria fascinazione che le Montagne hanno avuto sulla sua scelta di vita e professionale. Cabras, Checola e la intesa voce narrante di Zamproni, ci rendono partecipi delle stupefacenti visioni di luoghi, popoli e paesaggi, come se fossimo a fissarli nell’obbiettivo di “Vittorio” Sella. Un patrimonio culturale e antropologico, di un grande testimone e osservatore, che è parte di una prestigiosa famiglia colonna portante del Club Alpino Italiano. Vittorio è un patrimonio culturale e antropologico, che raramente incontra il nostro immaginario, ma quando lo incrociano sono un viaggio nell’anima più vera e profonda della Montagna. Il montaggio delle immagini di repertorio, rende il video serrato di immagini e restituisce un documento intenso, nostalgico e contemporaneo. Ottima la scelta iconografica.
Sinossi – Vittorio è un viaggio visivo e narrativo che rende omaggio alla vita e all’eredità di Vittorio Sella, leggendario fotografo di montagna e alpinista. Attraverso un sapiente intreccio di fotografi originali dell’autore, rari video d’epoca e sequenze attuali, il cortometraggio dipinge un ritratto emozionante di un uomo che ha trasformato la fotografia in uno strumento di esplorazione memoria. La voce narrante, intensa e coinvolgente, ci guida tra le cime più iconiche del mondo, immortalate dall’obiettivo di Sella, e nei racconti delle sue avventure epiche, rivelando il legame profondo tra uomo e natura. Non solo un tributo a un pioniere, Vittorio è una riflessione sull’eredità culturale e ambientale delle montagne, catturata in immagini che continuano a ispirare esploratori e sognatori di ogni epoca. Un cortometraggio che ambisce a celebrare la bellezza incontaminata delle montagne e l’audacia dello spirito umano
Politecnico di Milano Premio “Manlio Armellini”
1° Premio Categoria “Ambiente e Paesaggio”
Effimero
di Eleonora Morea e Gianluca Zoni – 2024
Due giovani laureandi del Politecnico, grandi appassionati di montagna e alpinismo, che sorprendono per una così importante consapevolezza e rispetto per l’ambiente. I due valori sono ben incarnati dal suo modo di concepire l’attività sportiva, che utilizzano tutti gli strumenti di ripresa e software digitali per riprese spettacolari, ma sempre da vicino come se volessero testimoniare anche la loro presenza sul sito, la loro ferma e solidale appartenenza al mondo della natura alpina. z pe ad svolta in solitaria e con mezzi pubblici, oltre che con l’inseparabile bicicletta, con cui giunge alle pendici delle montagne esplorando le possibilità di un alpinismo lento e rispettoso del territorio che attraversa. Nel farlo indaga le implicazioni emotive e affettive generate proprio dal godimento della montagna in solitudine. La giuria ha apprezzato la capacità di presentarsi come una esemplare codifica di sostenibilità e passione, e lo stile diretto e spontaneo.
Sinossi – L’ecosistema fragile e unico delle Alpi è un testimone silenzioso dei cambiamenti climatici che stanno trasformando sempre più le loro realtà. Tra ghiacciai che si sciolgono, una biodiversità a rischio e modelli economici poco sostenibili, emerge la necessità di ripensare il nostro rapporto con le cosiddette Terre Alte. Le Alpi non sono solo una meta turistica, ma possono diventare un laboratorio vivente per soluzioni innovative e sostenibili, che richiedono un cambio di prospettiva. Solo rispettando i loro cicli naturali si può costruire un futuro in equilibrio con la montagna e con noi stessi

Politecnico di Milano Premio “Manlio Armellini”
1° Premio Categoria “Sport e Innovazione”
Carsica – la montagna che non c’è
di Vincenzo Vavalle con Graziano Montel – 2024
Il corto esplora la storia di uno dei pionieri del climbing pugliese, in quella terra nota nel paese come l’unica regione senza montagne e allora dove rivolgersi? Vincenzo, autore e regista, si fa accompagnare in questo cortometraggio documentaristico, da un icona del climbing salentino, Graziano Montel, che la passione congiunta dello sport e della terra natia, lo porteranno a “chiodare” linee in quelle spettacolari depressioni che sono le “gravine”, autentiche montagne sprofondate nella crosta terrestre. Il corto vuole essere testimonianza di azioni virtuose che fanno certo segni sul territorio ma che nel contempo disvelano bellezze anche poco accessibili e che grazie all’azione congiunta di alpinisti-ambientalisti, mantengono la presenza discreta dell’uomo in questi lembi di wilderness del sud Italia. Il film, molto ben documentato, interpreta il tema di categoria con efficacia, esaltando il valore del gesto atletico con passaggi e prese su piccole pareti ma anche la ricerca di ambienti incontaminati come i “canyon” pugliesi.
Sinossi – Carsica, la montagna che non c’è, è un cortometraggio documentaristico scritto e diretto da Vincenzo Vavalle, che si inserisce nella sezione Paesaggio e Ambiente. Questo progetto si propone di raccontare una storia inedita e profondamente diversa rispetto a quelle che ci si aspetta di vedere in un festival dedicato all’alpinismo. Carsica esplora infatti l’alpinismo dove l’ambiente alpino è assente, offrendo una visione della montagna non come luogo fisico, ma come una necessità d libertà intrinseca nell’essere umano. È una poetica ricerca interiore della montagna che ciascuno porta dentro di sé.

Il documentario ci porta in Puglia, un a penisola circondata da due mari, conosciuta per le sue spiagge più che per l’alpinismo. Questa regione è nota per avere le “montagne” più basse d’Italia: un paesaggio dominato da pianure, uliveti, campi di grano e qualche timida collina. Tuttavia, ciò che molti ignorano è ciò che si cela sotto questa terra: la Puglia ospita alcuni dei canyon più grandi d’Europa, luoghi straordinari sia per vastità sia per biodiversità.
Questi scenari mozzafiato offrono alla ristretta nicchia di arrampicatori pugliesi l’opportunità d vivere il mondo della montagna in modo unico, scalando su pareti di roccia quasi vergine in ambienti eccezionali, caldi e incontaminati. Un’esperienza che si discosta dalle dinamiche tradizionali dell’alpinismo: nel “tacco” d’Italia, dove le montagne non ci sono, è necessario scendere per poter salire, immergersi nei canyon e nelle gravine per scalarne le pareti e risalirle.
A raccontare la storia dell’arrampicata in Puglia e di come questi luoghi siano stati scoperti è Graziano Montel, figura centrale del film. Classe 1971, Montel non è solo un formidabile scalatore pugliese, ma anche un visionario. Più di trent’anni fa, è stato il pioniere dell’arrampicata nella regione, fissando i primi spit, esplorando e chiodando luoghi dimenticati e spesso sconosciuti. Con approccio pionieristico, ha tracciato le prime linee su falesie allora intonse.
Nel documentario, Graziano ci guida alla scoperta di questi luoghi incantevoli, “scendendo” insieme a noi nei canyon per raccontare la nascita dell’arrampicata in Puglia. Attraverso settori e vie che sono ormai diventati simboli, esploriamo gli straordinari canyon di calcare pugliese, luoghi di rara bellezza e di grande significato per gli appassionati di questa disciplina.
Politecnico di Torino Premio CAI Cortalp+
1° Premio Categoria “Cultura e Comunicazione”
Ritmi spezzati
di Elisa Monti, Domitilla Perrone e Ottavia Rollin – 2024
“Il grido della città e il sussurro della montagna” questo è l’incipit con il quale le tre giovani future architette torinesi costruiscono la loro testimonianza video nel primordiale dualismo tra città e montagna, senza che nessuna prevalga sull’altra, ma quasi una sinfonia incompiuta, incapace di coniugare spazi antropizzati e natura selvaggia. Questo non si potrebbe definire il grido della città, ma quello di una intera generazione, la loro, che comprende il disastro naturale in atto, lo percepisce ma quasi inermi vedono il suo progressivo e continuo evoluzionismo senza avere etiche da perseguire senza sapere come poter salvare la terra, il loro pianeta, la casa delle piante, degli animali e del paesaggio naturale. Per questo il video è stato premiato per il valore di un reportage “crudo”, asincopato, una musica senza spartito, dove possono scrivere la loro piccola sinfonia. La buona narrazione video, pesca nel territorio città e in quello della Certosa di Pesio, gli elementi del confronto e lasciano noi decidere dove stare: e noi con loro abbiamo già deciso: stare con la natura.
Sinossi – Il cortometraggio esplora la relazione tra la città e la montagna, focalizzandosi sul contrasto tra i suoni frenetici dell’ambiente urbano e il silenzio profondo della natura. Attraverso un’accurata selezione sonora abbiamo enfatizzato le differenze tra questi mondi: il rumore dei clacson, delle voci e dei passi veloci della città, contrapposto al silenzio quasi sacro delle montagne, dove il suono è attutito e si riduce al fruscio del vento e allo scorrere dell’acqua. Il video alterna sequenze caotiche della città a paesaggi montani immersi in una quiete assoluta, invitando lo spettatore a riflettere sul contrasto tra l’accelerazione della vita urbana e la lentezza della vita montana. Un elemento centrale del cortometraggio è la Certosa di Pesio, monastero immerso nel silenzio montano, che arricchisce ulteriormente il tema, diventando metafora della ricerca di equilibrio tra l’agitazione della città e la serenità della natura.
Menzione speciale
Sulle orme del cuore di Enrico Virgili
Sinossi – Sulle Orme del Cuore è una storia che tocca l’anima, un viaggio emozionante tra amore, perdita e il richiamo della montagna. Dopo la tragica morte di suo marito Luca, Aurora decide di lasciare per sempre la loro casa tra le vette, portando con sé solo i ricordi e il fedele Artù, il cane che aveva condiviso ogni passo del loro cammino. Ma quando la città diventa la loro nuova realtà, qualcosa di straordinario accade. Artù, inquieto e guidato da un legame invisibile ma indistruttibile, fugge verso i sentieri che aveva percorso con il suo padrone. Da solo affronta la natura selvaggia, spinto da un istinto che Io porta sempre più in alto, sempre più vicino al luogo dove tutto aveva avuto inizio. Attraverso paesaggi maestosi e momenti di struggente bellezza, la fuga di Artù diventa molto più di un viaggio: è un ritorno a casa, un atto d’amore e devozione per chi non c’è più. E quando Elena capisce cosa Io ha spinto a scappare, il loro legame si trasforma in una profonda riflessione su cosa significa davvero non arrendersi al dolore. Un corto che parla di perdita, memoria e di quel legame eterno che ci spinge, contro ogni ostacolo, verso i luoghi dove abbiamo lasciato il cuore.
Biografie
Anna Checola
Anna Checola è una designer appassionata di storie che mettono in dialogo la natura, l’arte e la fotografia. Laureata in Product and Service System Design, ha sviluppato una forte sensibilità verso la narrazione visiva e documentaristica. Attraverso il suo lavoro, esplora il legame tra uomo e territorio, dando voce a storie spesso dimenticate ma intrise di significato. Vittorio rappresenta un tributo alla figura di Vittorio Sella, un progetto nato dal desiderio di riportare alla luce il valore universale del suo sguardo fotografico e della sua eredità culturale.
Benedetta Cabras
Benedetta Cabras è una designer con una passione per l’esplorazione delle connessioni tra design, arte e discipline diverse, tra cui storia, antropologia e filosofia. Attualmente sta completando la laurea magistrale in Product & Service System Design presso il Politecnico di Milano, dove ha sviluppato un approccio olistico alla progettazione. Durante il suo percorso accademico, Benedetta ha affinato una spiccata sensibilità per lo storytelling etico e un’attenzione particolare al rapporto tra i progetti e il contesto naturale in cui si inseriscono, integrando estetica, funzionalità e sostenibilità.
Alessio Zamproni
Alessio Zamproni, laureato in Comunicazione, Media e Pubblicità presso l’Università IULM, è un appassionato di cinema, musica e recitazione. La sua formazione accademica si intreccia con una profonda dedizione alle arti visive e performative, che lo spingono a esplorare nuove forme di narrazione e di espressione creativa. Alessio cerca costantemente di unire le sue passioni artistiche a progetti innovativi, stimolando la curiosità e ponendosi nuove sfide. Con un forte interesse per la sperimentazione e il lavoro interdisciplinare, aspira a creare esperienze che coinvolgano ed emozionino il pubblico.
Eleonora Morea
Nata il 9 dicembre 2000, studentessa di Design della Comunicazione al Politecnico di Milano, laureata triennale nello stesso ambito. Appassionata di illustrazione, editoria e fotografia, ama la montagna, le lunghe passeggiate e riempire il suo sketchbook con ispirazioni raccolte in viaggio. Ha approfondito illustrazione e serigrafia durante un periodo di studio a Lisbona e attraverso progetti indipendenti come un silent book illustrato realizzato a Venezia.
Gianluca Zoni
Nato il 21 maggio1999 Studente di Digital & lnteraction Design al Politecnico di Milano, Laureato in Design della Comunicazione al Politecnico di Milano. Da sempre appassionato di montagna e fotografia, sia digitale che analogica, specializzato in video con droni e colorista.

Vincenzo Vavalle
Classe 1997, nato a Bari. Dopo aver completato gli studi artistici, lascia la Puglia per proseguire il suo percorso formativo in Design del Prodotto al Politecnico di Milano.
Da sempre coltiva un forte interesse per il design, la fotografia e la natura, passioni che lo accompagnano e guidano le sue scelte professionali e personali. Negli ultimi anni ha scoperto una nuova passione, l’arrampicata, che gli ha permesso di vedere la sua terra da una prospettiva del tutto inaspettata. Grazie a questo sport, ha esplorato il lato meno visibile della Puglia, fatto di paesaggi sotterranei e percorsi avventurosi.
Questo progetto nasce dal desiderio di raccontare e condividere queste scoperte. L’ha scritto e diretto con entusiasmo, cercando di restituire al meglio la bellezza e il fascino che ha trovato lungo il cammino.
Elisa Monti, Domitilla Perrone e Ottavia Rollin
Sono tre studentesse ventiduenni del Politecnico di Torino. Appassionate di filmmaking, hanno intrapreso insieme questa esperienza nell’ambito dell’atelier di Società e territorio, dove è stato loro proposto di realizzare un cortometraggio. Il loro interesse per il cinema e la voglia di esplorare tematiche legate al territorio le hanno unite in questo progetto, che ha rappresentato una bellissima occasione di crescita e creatività.
Enrico Virgili
Nato il 19 aprile del 2000 nelle Marche. Ha iniziato la sua esperienza fotografia e cinematografica a partire dal primo anno di liceo scientifico, quando si fece regalare per la cresima una reflex Canon professionale con la quale partecipò al primo contest scolastico.
Ha iniziato il suo approccio fotografico immortalando paesaggi, per poi indirizzarsi verso fotografia di moda e ritrattistica. Nel 2019 ha realizzato il suo primo lavoro per un’azienda belga che gli ha aperto il mondo del lavoro.
Attualmente frequenta il corso di laurea magistrale in Design & Engineering al Politecnico di Milano, ma parallelamente continua a perfezionarsi ed arricchire il suo bagaglio culturale riguardo il mondo del cinema e della fotografia.
Tutti belli,toccante “Sulle Orme Del Cuore”.
Grazie alla redazione per averceli condivisi.
CORTAlp per chi non lo sapesse ancora, è acronimo di Cortometraggi Alpini, nato nelle aule del Politecnico di Milano Scuola del Design al corso di Design Alpino, che ho ideato e curo con l’amico docente Roberto Boni e di cui sono il Direttore Artistico dalla sua nascita ormai quattro anni fa. In quell’aula è passato anche Alessandro Gogna, che ha incontrato gli studenti e da subito ha dato la sua disponibilità a sostenere il progetto del Festival/Concorso “Manlio Armellini” noto alla cronaca come il patron del Salone del Mobile e grande appassionato di alpinismo. CORTAlp è proprio questo, un Premio per i giovani video-designer delle Università, che raccontano la loro montagna, che non è quella delle spettacolarizzazioni e delle grandi performance atletiche, ma piuttosto dell’ascolto, della scoperta, della meraviglia per le piccole cose. Questi video, che troverete con tutti gli altri premiati delle precedenti edizioni, sul portale Lo Scarpone, stanno a dimostrare che ci può essere un altro “modo” per parlare di Montagna, con tutte le imperfezioni e le sbavature che solo i non professionisti possono avere, ma che riaffermano la volontà di esserci con la loro visione di una Montagna comune, ordinaria, quella che tutti noi abitualmente frequentiamo e vogliamo continuare a sostenere con questo festival. E anche per il prossimo anno saremo a Milano, sempre alla stessa data il 11 dicembre nella Giornata internazionale della Montagna, a ricordare che le Montagne sono soprattutto uno spazio di vita di “altri” e che a loro dobbiamo dare il ns sostegno anche con la comunicazione digitale, perchè restino e si prendano cura di loro anche per noi. Buona Montagna e grazie Presidente Gogna