Le soluzioni di Courmayeur

di Sara Canali

Che sia di mattina per un risveglio muscolare, la sera per vedere il mondo dall’alto o una giornata intera per raggiungere panorami mozzafiato, Courmayeur offre soluzioni spettacolari a tutte le esigenze.

È al cospetto del Monte Bianco che Courmayeur si adagia pronta ad accogliere tutti gli appassionati di outdoor, natura e avventura che ogni estate vanno alla ricerca di paesaggi mozzafiato ed esperienze uniche.

In questo angolo della Valle d’Aosta nel cuore delle Alpi, è possibile fare sport all’aperto, faticare in salita e correre in discesa, aggrapparsi alle pareti di roccia, percorrere i tracciati di alcuni dei più grandi trail come UTMB, TORX, GTC.

Si tratta di percorsi leggendari, che seguono le tracce dei più grandi atleti che qui hanno scritto alcune delle pagine più emozionanti dello sport di montagna e che si mescolano a sentieri più semplici che permettono a tutti di godere della bellezza della natura.

Speed hiking
Prende sempre più piede l’attività di trekking veloce su tragitti di montagna su cui muoversi in modo leggero e in un tempo contenuto. Questa la definizione di speed hiking che a Courmayeur è possibile praticare in diversi frangenti.

Infatti, nella località valdostana tutto è a portata di mano e la sua posizione strategica permette di essere al centro di diverse escursioni in alcune delle zone più belle del territorio attraverso un’offerta variegata di sentieri ed escursioni.

È possibile organizzare un’uscita a qualsiasi ora del giorno: partire la mattina presto, puntare un obiettivo e camminare a ritmo sostenuto fino alla meta come perfetto risveglio muscolare e dei sensi. Oppure si può optare per la sera: a passo svelto è infatti possibile raggiungere il picco di endorfine, per poi rilassarsi davanti allo spettacolo del tramonto e dell’“ora blu” ammirati dall’alto. O ancora, è possibile iniziare a camminare a metà giornata, dopo pranzo, o dopo aver spento il computer se si lavora in smartworking.

Sui grandi tracciati a grandi altezze
Courmayeur vuol dire anche grandi gare di ultratrail tra cui alcune delle più scenografiche al mondo come l’UTMB che unisce tutti i versanti del massiccio del Monte Bianco, francese, italiano e svizzero, e il TORX, una collezione di esperienze che abbracciano il Monte Bianco e le vette più belle della regione.

Senza dimenticare il Gran Trail Courmayeur, un trail sviluppato su percorsi molto tecnici, che attraversa alcune delle aree più affascinanti del Monte Bianco, come l’Orrido di Pré-Saint-Didier, la discesa dal Col de la Seigne, il sentiero attrezzato sotto la cima del Mont Chétif e la Balconata della Val Ferret, un palcoscenico naturale sul massiccio del Monte Bianco.

Durante l’estate è possibile cimentarsi, attraverso dei percorsi di trekking, su questi percorsi incredibili toccando alcuni dei punti più scenografici di manifestazioni che richiamano gli atleti più forti al mondo. Sempre in quota è possibile raggiungere le cosiddette balconate, ovvero quei luoghi che si affacciano su panorami sempre diversi e meravigliosi che si estendono per molti km.

La balconata dell’Alta Via del Monte Bianco tocca il Col d’Arp, il Col Youla arrivando fino al Mont Favre, e prosegue verso il rifugio Elisabetta. Quella della Val Ferret è forse ancora più famosa: collega il Rifugio Bertone al Rifugio Bonatti, attraverso il verde alpeggio di Arminaz. La balconata della Val Veny sale al lago Checrouit, raggiunge il Mont Favre e scende verso l’Arp Vieille Superiore, fino al lago Combal, con la possibilità di raggiungere il rifugio Elisabetta.

L’offerta esclusiva di Courmayeur
Intorno a Courmayeur sono diverse le opzioni che si possono considerare. A partire da semplici passeggiate ad anello che partono dal centro e conducono alle frazioni, tra antiche fontane e forni consortili.

I primi tre partono da piazza Abbé Henry, in centro: il Tor de la Saxe, 2 km, passa per il Parco Bollino fino a raggiungere il borgo di La Saxe e il suo antico forno. Il Tor di Vercuino, che prende il nome dai caratteristici spinaci selvatici qui molto diffusi, è lungo 4 km, attraversa prati e boschi fino a Pussey e le sue case in stile Liberty.

Il Tor de Dolonne, di circa 2 km, conduce verso l’omonimo villaggio celebre per la sua architettura alpina, fatta di pietre a vista e legno. Infine, il Tor d’Entrèves, adatto anche ai passeggini e a chi ha mobilità ridotta, inizia dalla stazione di partenza di Skyway Monte Bianco e raggiunge Entrèves, caratteristico borgo ricco di atmosfera, punto di incontro tra i due torrenti che si uniscono nella Dora Baltea.

Tags from the story
, ,
More from Alessandro Gogna
Ladri di sabbia e plastica da Francia e Spagna
(così l’inquinamento sta minacciando La Maddalena) Servizio di Davide Cavalleri (pubblicato su video.lastampa.it...
Read More
Join the Conversation

3 Comments

  1. says: bruno telleschi

    Appena ieri in questo blog Lorenzo Merlo condannava lo sport come una forma di

     “recita meccanicista…  dove conta solo vincere” (Fq e relazioni). Mi sembra ben detto: comprendo infatti la correlazione tra lo sport come industria e l’industria come sport, ma considero stravagante confondere la competizione con la contemplazione. Gli sportivi corrono in montagna per consumare le scarpe e l’abbigliamento, ma gli altri per contemplare il paesaggio usano sempre le stesse scarpe e lo stesso abbigliamento.

  2. says: Fabio Bertoncelli

    Per favore, si evitino simili articoli superficiali, pubblicitari.

    E dimentichiamo il “mozzafiato”. Non se ne può piú.

  3. says: Carlo Crovella

    “È possibile organizzare un’uscita a qualsiasi ora del giorno: partire la mattina presto, puntare un obiettivo e camminare a ritmo sostenuto fino alla meta come perfetto risveglio muscolare e dei sensi. Oppure si può optare per la sera: a passo svelto è infatti possibile raggiungere il picco di endorfine, per poi rilassarsi davanti allo spettacolo del tramonto e dell’“ora blu” ammirati dall’alto. O ancora, è possibile iniziare a camminare a metà giornata, dopo pranzo, o dopo aver spento il computer se si lavora in smartworking”

    Definizione di cannibali conusmisti. Dovremmo combatterli, altro che incentivarli. Nell’articolo li si incentiva, questi come altri consumatori consumisti della montagna, per esigenze promozionali di un turismo “brutto”, alla Briatore (come dico io), un turismo che porta soldi ma che danneggia sia la montagna come ambiente fisico sia la montagna come ambiente umano. La saggezza delle “vere” guide alpine dice: “in montagna non si parte mai troppo presto”. Si intende che la montagna ha le “sue” leggi e non è un luna park o un parco cittadino dove vai a correre all’ora che vuoi tu, in funzione dei tuoi programmi, fra un meeting e un apericena. Di tutte le forme di cannibalismo consumistico, questo Speed Hiking, di cui non sospettavo che si facesse promozione esplicita, è una delle più aberranti. I veri appassionati di montagna dovrebbero attivarsi per contrastare tutte queste forme ideologicamente sbagliate di andare in montagna.

Leave a comment
Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *