27 agosto 2014 ore 22, il plasma incandescente espulso da un’eruzione solare di insolita intensità andò ad impattare contro il campo magnetico terrestre generando una tempesta geomagnetica tra le più intense degli ultimi anni. Questa tempesta provocò problemi alle telecomunicazioni terrestri, ma regalò alle alte latitudini uno spettacolo incredibile. Una forte luminescenza nell’alta atmosfera che danzò veloce per alcune ore con forme e colori irreali. L’ aurora boreale.
Quel 27 agosto ero presente, in Islanda, con la fotocamera, ma soprattutto con gli occhi su questo spettacolo.
Fotografare l’aurora boreale è un po’ una sfida. Ci vuole esperienza per capirne i presagi, ci vuole pazienza per attenderla e quando arriva bisogna lottare con le emozioni e adeguarsi alle sue caratteristiche per trovare il giusto compromesso con l’attrezzatura. L’aurora non è mai prevedibile. A volte è estremamente luminosa, a volte si muove velocissima, a volte appare nei punti del cielo più inaspettati. Bisogna sapersi adeguare, ma contemporaneamente non bisogna dimenticarsi di godersela dal primo all’ultimo momento.
Da dieci anni viaggio nelle regioni artiche inseguendo la “dama verde”, cercando di raccontarla come fenomeno e contestualizzarla al luogo dove mi trovo, ben cosciente che la foto più bella non si avvicinerà mai allo spettacolo a cui si può assistere dal vivo.
Le foto proposte sono state scattate in Islanda e nella Lapponia svedese, in un periodo che va dalla fine dell’estate all’inizio della primavera durante i miei viaggi iniziati dieci anni fa.
Milanese di nascita, montanaro per ereditarietà, fotografo per passione ed informatico per necessità. Davide Necchi, quando non al computer è tra le Montagne dove da oltre vent’anni è Istruttore di Alpinismo della Scuola Parravicini del CAI di Milano; sempre accompagnato dalla fedele fotocamera.
Negli ultimi anni affianca alle montagne di casa la passione per le terre artiche con numerosi viaggi alla ricerca dell’Aurora Boreale e alla bicicletta come nuovo modo di faticare e soprattutto visitare i luoghi naturali con la dovuta lentezza e una parvenza di sostenibilità che purtroppo stiamo abbandonando.
Gestisce un suo sito personale www.davnec.eu faticosamente aggiornato e collabora con varie riviste soprattutto nell’ambito della montagna. Tiene conferenze sul tema di viaggi nordici con un occhio di riguardo al tema della sostenibilità ed effettua workshop di fotografia in montagna e sotto le Luci del Nord.