Lo scrittore, giornalista e grande viaggiatore Sylvain Tesson racconta della sua esperienza di eremitaggio nelle foreste siberiane.

Libro vincitore del premio Médicis 2011.
L’autore si era ripromesso che avrebbe vissuto da eremita nei boschi prima di aver compiuto i quarant’anni. Decide di partire e di passare 6 mesi in una capanna sul lago Bajkal, in Siberia, nel periodo invernale e primaverile, fino all’inizio dell’estate.
D’inverno le temperature sotto i 30°C e d’estate gli orsi in riva al lago. Insomma, un paradiso.
L’esperienza e le avventure vissute dall’autore nascono per un’idea, ma si trasformano ben presto in un esperimento e in una riflessione sulla condizione umana.
Affronta i mesi di eremitaggio con la compagnia di numerosi libri, di sigari e di vodka.
Il resto – spazio, silenzio e solitudine – c’era già.
In questo periodo le possibilità di riflessione sulla propria vita non mancano, e neanche sulla presenza dell’uomo sulla terra. Alle pause riflessive però si alternano i momenti di azione e di esplorazione, non è lì in vacanza.
Deve procurarsi il cibo, deve procurarsi di cui scaldarsi, deve riuscire a proteggersi dalla fauna locale.
La percezione del trascorre del tempo è diversa a seconda che ci si trovi nella capanna o all’esterno. Dentro le ore scorrono dolcemente; fuori, a -30° ogni secondo è uno schiaffo.
Il libro si presenta sia come una guida per esploratori delle foreste siberiane: sono presenti gli elenchi del materiale preparato prima della partenza. Una guida per le letture: è presente la lista dei numerosi libri letti e portati con sé. Per chi è affascinato dalla bellezza per la natura, i paesaggi siberiani lasciano senza parole, solo nel leggerne la descrizione. Si coglie il vero ruolo dell’uomo, non nelle tetre e grigie città, ma a vivere e gioire delle bellezze della natura.
Perché gli uomini adorano di più le chimere astratte che la bellezza dei cristalli di neve?
Un appassionante diario della vita nelle foreste siberiane di uno scrittore, ogni giorno è cadenzato dalle attività di sopravvivenza ma anche dallo svago. Il libro fa innamorare dei paesaggi siberiani e insegna a tutelare al meglio il nostro pianeta, da tutti i punti di vista, anche noi siamo parte dell’ambiente.
Il mondo ci parla nello stesso tono con cui ci rivolgiamo a lui. Chi dà il meglio riceve il meglio.
