di Ivo Buda, pubblicato su Climbing Free in data 06 gennaio 2014
Il grado da strumento è diventato il fine di molti scalatori. Per molti la qualità dell’arrampicata non conta più, basta fare il grado. I furbi se ne sono accorti e hanno pensato di sfruttare la “dipendenza da grado” introducendo il grado commerciale.
A proposito di gradi cito qui un estratto dall’editoriale di Pareti scritto da Andrea Gennari Daneri:
Perché è questa l’ultima degenerazione del nostro sport: un bel po’ di gente va a passare le vacanze a Kalymnos piuttosto che in un altra località perché i gradi sono tutti almeno mezzo grado più facili rispetto a posti dove già non sono stretti, tipo Arco. Senza pensare che a Kalymnos e ultimamente a San Vito Lo Capo molti chiodatori sono legati a filo doppio con gli operatori turistici della zona, quando non sono loro stessi operatori turistici“.
Come funziona il grado commerciale?
Il risultato da esibire è diventato una parte fondamentale della nostra società basata sull’avere piuttosto che sull’essere. Se arrampichi la domanda più frequente è che grado fai? Naturalmente non c’è niente di male nel raggiungere un certo risultato, quello che è sbagliato è ingannare se stessi con lo scopo di ottenere quel risultato. Se percorrerai questa strada, la strada dell’inganno troverai chi sarà disposto ad aiutati per una piccola ricompensa. Ecco come funziona:
- La formazione e la preparazione
Chi finisce un corso introduttivo di arrampicata oramai parla già in numeri, è introdotto nel gioco predisposto della corsa al grado più alto. E’ un gioco già preparato e servito, non devi metterci niente di tuo (non è necessario essere creativi o intelligenti): allenarsi duramente con lo scopo di aumentare il grado. Fare il grado non significa necessariamente essere bravi, ma le persone amano il grado perché dà l’illusione di avere qualcosa. La nostra società è basata sul possesso, le persone amano collezionare cose, esperienze, successi e naturalmente ci sono anche i collezionisti di gradi. Le persone vogliono avere, portare a casa qualcosa, non importa se questa è solo un’illusione, basta che si possa esibire. Di solito lo scopo di chi frequenta le palestre è di aumentare il grado, non di godersi l’arrampicata. Per questo ci sono spesso tante persone serie e di cattivo umore. Quando il tuo gioco preferito diventa un lavoro come potresti essere di buon umore? Al posto di goderti l’arrampicata nelle palestre ti diranno: devi prepararti, devi allenarti! Diventa un’attività che devi fare, anche se non ne hai voglia. Arrampicare quando non si ha voglia di farlo è inutile e spesso dannoso, ma le entrate in palestra si pagano comunque.
- Il metodo
Dopo la formazione subentra il metodo, perché nessuno vuole sperimentare! Naturalmente anche a questa domanda il mercato ha trovato una risposta: in vendita ci sono centinaia di manuali di allenamento per diventare più forti e aumentare il proprio grado. Per sapere cosa penso dei vari metodi e della preparazione all’arrampicata leggi questo articolo sull’allenamento per l’arrampicata.
- La prestazione
Chi ha investito in allenamenti e manuali per l’allenamento di ogni tipo, da quello fisico a quello mentale desidera ottenere quel progresso per il quale ha tanto faticato e pagato. Inizia così la ricerca della salita adatta al proprio allenamento. E’ una ricerca che non ha lo scopo di mettersi alla prova, ma piuttosto è una ricerca dove è necessario mentire a se stessi per raggiungere l’obiettivo. Così qualche operatore turistico ha pensato bene di sfruttare questo desiderio della prestazione facile, offrendo quello che la gente desidera, vie con gradi difficili, ma facili da scalare.
- La promozione
Dopo essere tornato dalle vacanze canterellando “ho fatto l’8a tralla” il nostro arrampicatore potrà acquistare l’ultimo numero della sua rivista preferita di arrampicata, dove troverà tutti gli aggiornamenti, sull’argomento che gli sta tanto a cuore. Scoprirà che il livello (grado) dell’arrampicata si è alzato, e così sarà motivato per riprendere la sua corsa sulla ruota, il cerchio si richiude e potrà e ricominciare dal punto 1.
Una strada diversa
Quando vado a visitare una nuova falesia non guardo la guida, non uso il sistema dei gradi. Inizio a esplorare, mi lascio stupire da quello che trovo, diventa un gioco di scoperta. E’ come visitare un posto senza la mappa, diventa un’avventura. Guardo la parete, e inizio a studiare la roccia e le linee dove ritengo di poter salire. Questo processo di scoperta è uno degli ingredienti più interessanti dell’arrampicata!