(origini, rimozioni, significati) – Jaka Book, 2003
di Pier Paolo Poggio
Non è possibile comprendere i caratteri dell’attuale crisi dei rapporti tra l’uomo e l’ambiente se non si ricostruiscono i motivi di tale crisi nella sua evoluzione nel Novecento. Pier Paolo Poggio aiuta a dare questo sguardo all’indietro con un libro documentato e di piacevole lettura, che delinea anche le strade da intraprendere domani. Dell’autore ci piace segnalare il suo ruolo di animatore dell’archivio storico dell’ambientalismo italiano, posto nella Fondazione Micheletti di Brescia, dove sono confluiti e auspicabilmente confluiranno documenti, archivi, biblioteche dei padri dell’ecologia italiana.
Presentazione
La Crisi ecologica è un libro che, utilizzando diversi approcci disciplinari, ruota attorno ad un unico tema, affrontato da più angolazioni, senza la pretesa di fornirne una trattazione esauriente, ma cercando di coglierne l’essenza. L’autore è convinto che la crisi ecologica rappresenti la sfida più impegnativa che sta di fronte all’umanità, anche perché, a differenza di flagelli maggiormente incombenti quali la fame e la guerra, è totalmente nuova ovvero viene percepita come tale.
La mancanza di una adeguata elaborazione culturale induce a risposte inutilizzabili e che si elidono vicendevolmente: da chi nega semplicemente l’esistenza della crisi e chi ritiene ormai inevitabile la catastrofe.
L’atteggiamento più diffuso e insidioso è però quello della rimozione. L’autore si sofferma in particolare su questo aspetto che, a suo avviso, discende direttamente dalle caratteristiche salienti della modernità. In definitiva ciò che ha prodotto la crisi ecologica e che determina l’incapacità di riconoscerla e fronteggiarla deriva dal fatto che l’uomo della modernità contemporanea non riesce ad accettare il concetto di limite, a fare i conti con la sua condizione mortale: di qui la spinta ad alienarsi nella tecnica o più banalmente nel consumo.
La potenza messa in atto sulla scorta del processo di industrializzazione ha impresso una accelerazione inaudita alla trasformazione dell’ambiente naturale, che si traduce in un assalto senza precedenti all’ecosistema, mentre l’ecologia assume di colpo valenze storiche e politiche.
Il libro esamina le possibili vie d’uscita e ritorna ripetutamente sulla proposta di rendere ecologicamente sostenibile lo sviluppo senza esprimere un giudizio definitivo di adesione o ripulsa. Ciò in linea con tutta l’argomentazione condotta attraverso una serie di capitoli tematici, di agevole lettura nonostante la difficoltà delle questioni affrontate. L’indicazione che ne emerge è che solo il concorso di una pluralità di culture, saperi, sensibilità, differenti ma cooperanti, potrà consentire all’umanità di uscire, non tanto indenne quanto rinnovata, dal “malpasso” in cui si trova, senza averne ancora preso pienamente coscienza.
L’autore
Pier Paolo Poggio si è laureato presso l’Università di Genova con una tesi su Marx, Engels e la Russia. Ha collaborato con l’Istituto di Storia moderna dell’Università di Genova e successivamente presso il Centro Ligure di Storia Sociale. Ha successivamente scritto numerosi saggi e articoli sulla storia russa dell’800 e 900.
Dal 1971 al 1990 è stato consulente della Biblioteca della Fondazione Feltrinelli di Milano per la sezione russa. Con tale istituzione ha realizzato varie mostre documentarie e relativi cataloghi, specie sulla storia del lavoro, della tecnica e del movimento operaio.
Si è continuamente interessato di organizzare delle fonti documentarie e ha pubblicato (con E. Sellino) il volume Biblioteche. Ricerca e produzione di cultura, Feltrinelli, Milano, 1980. Con lo stesso E. Sellino ha ideato la collana Il tempo e la città (storie illustrate delle principali città italiane).
Per le edizioni Jaca Book ha effettuato varie traduzioni e collaborato alla ideazione e realizzazione, con numerosi contributi, di una grande Storia d’Italia e d’Europa, 10 tomi, Milano, 1978-1985. Sempre presso la Jaca Book ha pubblicato (con C. Simoni) l’opera divulgativa in sei volumi Ottocento e Novecento. Società – Tecniche – Ambiente, Milano, 2001-2002.
Si è occupato di storia locale, di storia dell’ambiente e del territorio pubblicando saggi e articoli metodologici o riferiti alla zona dell’Appennino ligure-piemontese (dove vive dal 1973). È stato iscritto ad Italia Nostra e vicepresidente della sezione Novi-Ovada dai primi anni Settanta al 1992. È stato presidente dell’Istituto Gramsci di Alessandria nel corso degli anni ’90.
Dal 1976 ha iniziato a collaborare con Luigi Micheletti, prima presso il piccolo istituto da questo fondato, poi presso la Fondazione bresciana che porta il suo nome. Assumendo la carica di consulente scientifico e responsabile delle ricerche, ha ideato o curato tutte le principali pubblicazioni della Fondazione.
È stato tra i promotori della rivista Archeologia industriale (1979-1984) ed è direttore della rivista Studi bresciani (1980-…), house organ della Fondazione.
Dalla morte di Luigi Micheletti, si è occupato sia degli aspetti gestionali che scientifici dell’istituto bresciano, sviluppando contemporaneamente il progetto di un grande Museo dell’Industria e del Lavoro intitolato ad Eugenio Battisti, pioniere dell’archeologia industriale, essendone direttore dalla sua costituzione (1996).
È stato membro della Commissione Ministeriale per la valorizzazione della cultura scientifica e storico-scientifica, del Comitato Nazionale per lo studio, la tutela e la diffusione della cultura scientifica e storico-scientifica e della Commissione Nazionale per la valorizzazione della tradizione storica dei rapporti tra la ricerca e la pratica della medicina in Italia presso il Ministero dell’Istruzione, Università e della Ricerca. È consigliere del S.I.P.S. (Società Italiana per il progresso delle Scienze).
Si è occupato attivamente del revival neoetnico, curando tra l’altro, il volume Ethnos e Demos. Dal leghismo al neopopulismo, Mimesis. Milano, 1995 (con A. Bonomi). È intervenuto ripetutamente sul dibattito concernente il revisionismo storico, in particolare con volume Nazismo e revisionismo storico, Manifestolibri, Roma, 1997.
L’interesse di lunga data per la storia dell’ambiente si è concretizzato in particolare, nella ricerca Una storia ad alto rischio. L’Acna e la Valle Bormida, Edizioni Gruppo Abele, Torino, 1996 e nel volume La crisi ecologica. Origini, Rimozioni, prospettive, Jaca Book, Milano, 2003, nonché con la promozione presso la Fondazione Luigi Micheletti del Centro per la storia dell’ambiente e la relativa rivista on line: Altronovecento. Ambiente tecnica e società.
Ha pubblicato (con Mimmo Franzinelli) il volume storia di un giudice italiano. Vita di Adolfo Beria di Argentine, Rizzoli, Milano, 2004.