di Associazione per la conservazione dell’orso bruno marsicano
(pubblicato il 5 maggio 2021)
Il progetto Terminillo stazione montana (TSM), pensato dalla giunta regionale Lazio (guidata da Nicola Zingaretti) per rivitalizzare il turismo nel comprensorio sciistico della principale montagna regionale, aumenterà di sette chilometri le piste disponibili ma a discapito di molti ettari di bosco. Gli effetti negativi del progetto sono l’abbattimento di 17 ettari di bosco ed elevati rischi per l’habitat dell’orso marsicano, che su questa montagna vive da tempi immemori.
L’altra notte un esemplare di orso bruno marsicano ha distrutto un apiario nei pressi di Leonessa, la bella cittadina nei monti Reatini con la sua stazione sciistica di Campo Stella ricompresa nel piano di sviluppo del Terminillo, quel piano di sviluppo che abbiamo contestato a lungo e continuiamo a contestare attraverso il ricorso al TAR depositato insieme alle altre associazioni #NOTSM.

Ironia della sorte anche l’orso ha voluto “battere un colpo” ricordando all’On. Trancassini che i Monti Reatini sono anche suoi e che se c’è spazio per sciare dovremmo lasciare un poco anche alla sua specie.
Anni di polemiche insulse, fomentate contro coloro che si opponevano al progetto per tante ragioni, dalla sua anti economicità all’esistenza di vincoli europei, dalla devastazione delle faggete della Vallonina alla presenza di tante specie meritevoli di protezione, a cominciare appunto dall’orso, appaiono oggi agli occhi di tutti essere state solo uno stupido accanimento condito di tante falsità per screditare chi ha fatto di questa battaglia di opposizione al progetto TSM una battaglia a difesa della legalità e del vero interesse della gente comune e dei futuri fruitori del Terminillo.

Cos’hanno da dire oggi “i famosi” conoscitori del Terminillo e delle sue montagne su quest’orso che si è fatto beffe di loro? Dove sono gli esperti “de noantri” che giuravano che l’orso a memoria d’uomo non aveva mai frequentato questa zona? Più onesto sarebbe stato dire che a loro della natura e dell’orso non importava un fico secco, l’importante era spendere una manciata di soldi pubblici che, tra l’altro, molto meglio sarebbero stati usati per rinnovare Pian de Valli piuttosto che rovinare gli ultimi lembi della montagna. Purtroppo per loro il diavolo fa le pentole ma non i coperchi e cosi l’On. Trancassini e i suoi seguaci rimediano la figura che si meritano.

Salviamo l’Orso da parte sua ha già contattato l’apicultore danneggiato e gli ha offerto un sistema di recinzione elettrificato per evitare ulteriori danni, ovviamente gratuito e pagato da i nostri soci perché a noi di soldi pubblici non ne dà nessuno!
SALVIAMO L’ORSO

Ottima iniziativa, quella segnalata nella conclusione dell’articolo. Complimenti! Certo, orsi, cinghiali e lupi (ma anche cervi e faine) sono potenziali finti di danni per l’uomo e le sue attività. Oltre che un congruo e rapido sistema di indennizzi, dovremmo però puntare a saper ritrovare un sistema di equilibrata convivenza con tutta la natura. Dobbiamo fard un passo indietro d smetterla di considerarci la specie dominante che tutto può e cui è tutto dovuto. Se non facciamo questo passo di nostra iniziativa, sarà la Natura a rimetterci al nostri posto, cin ld buone o con ld cattive.