Nella lista di Alberto Sasso per il borgo-gioiello della Val Chisone: «Non ho tessere di partito in tasca. Punto sul recupero dei vecchi edifici, risparmio energetico e “riabitazione” d’estate».
Luca Mercalli climatologo in politica
(«Usseaux sarà l’eco-borgo perfetto. La lotta al cambiamento climatico parte qui»)
di Paolo Morelli
(pubblicato su torino.corriere.it il 9 marzo 2024)
Anche il piccolo comune di Usseaux, in Val Chisone, andrà al voto l’8 e il 9 giugno. Il borgo nell’area metropolitana di Torino, noto in Piemonte anche per via del suo arredo urbano estremamente curato e per la presenza dei murales, avrà nelle sue liste anche il climatologo Luca Mercalli.
«Lavoro da tanti anni con il Comune di Usseaux – dice – che reputo uno dei migliori modelli di recupero urbanistico e sociale dei luoghi di montagna». Mercalli abita a poca distanza da Usseaux, ma in un’altra valle, nei pressi di Oulx, in Val di Susa.
È candidato nella lista di Alberto Sasso di Insieme per Usseaux, che raccoglie il testimone del sindaco uscente Andrea Ferretti. Avrà un ruolo nella futura giunta.
Luca Mercalli, come mai questa scelta?
«L’architetto Alberto Sasso mi ha chiesto di essere della squadra come testimonianza di un buon modello di uso della montagna. Io abito al di là del crinale ma credo nella necessità di portare le buone pratiche altrove, come l’idea di recuperare le case antiche, deperite, che sono numerose nei villaggi di montagna spopolati. Senza costruire nulla di nuovo».
Quali sono le altre buone pratiche su cui puntare?
«Oggi si può vivere bene in case di pietra e legno grazie alle migliori pratiche di risparmio energetico di cui disponiamo, con consumi irrisori rispetto al passato. C’è poi l’arredo urbano: Usseaux ha fatto moltissimo per la qualità estetica, ha recuperato fontane e forni, oltre al mulino che è diventato un punto di attrazione turistica. Siamo i figli del buon abitare dell’area tirolese, perché da lì arrivano le tecniche energetiche per le case. Usseaux nelle Alpi occidentali è un esempio ma non ha inventato nulla».
Cosa farebbe al primo consiglio comunale?
«Usseaux ha già sensibilità e non c’è da insegnare nulla. Io porto la mia competenza specifica sui cambiamenti climatici che in montagna sono un tema importante: passiamo dall’assenza di neve al rischio valanghe, come in questi giorni. Con il sindaco-architetto, sicuramente, porteremmo avanti la ristrutturazione in chiave di efficienza energetica: quale occasione migliore che riqualificare i vecchi edifici dei borghi alpini con criteri di questo genere?».
Come influisce il cambiamento climatico su un comune come Usseaux?
«Tenendo presente che è una delle maggiori pressioni sugli scenari futuri, possiamo ragionare su una riabitazione rispetto all’estate, via via che le città diventano più calde. I borghi di montagna possono perdere delle opportunità invernali ma riconvertirsi nel periodo estivo. Usseaux non ha una particolare attività turistica d’inverno ma è a 20 minuti da Sestriere e può fungere da luogo di snodo, dove vivere un tipo di montagna più tranquillo».
Per riabitare, però, non è necessario investire sui servizi?
«Possiamo rinunciare a servizi come la posta se ci sono le email e gli sportelli bancari se si può pagare in digitale, ma non a servizi come la sanità. Con la compagine che abbiamo identificato per le prossime elezioni, manteniamo un’importante visione di sviluppo per i servizi, che tuttavia tornano naturalmente quando torna la gente, grazie al telelavoro».
Avete altre idee in mente?
«Il resto è sperimentazione, ma l’idea è anche quella di creare un modello che sia il più possibile replicabile da altri comuni, principalmente nella zona. C’è una cultura alpina della nuova energia e cerchiamo di portare anche all’Ovest queste competenze. A Usseaux ci sono sensibilità maggiori ma è un paese piccolo con una doppia anima: abitanti storici e seconde case. Bisogna lavorare con queste due competenze. Il mio libro Salire in montagna. Prendere quota per sfuggire al riscaldamento globale (pubblicato da Einaudi nel 2020, ndr) è il manifesto di quello che per me bisognerebbe fare in un comune alpino».
In futuro si candiderà a Oulx?
«Ora preferisco farlo in un comune più piccolo con una squadra più avviata, in futuro vedremo. Mi candido in una lista civica e non ho tessere di partito in tasca».