Nel Paese dei Murales

Ora è pacifica la corruzione che tenta di sanare, in zona storica, un nuovo fabbricato in cemento armato. Questo è in piena violazione delle distanze legali, ma ha ottenuto ugualmente fondi regionali per la conservazione della tipologia storica. Lo si vuole sanare con la menzogna, facendolo passare per una ristrutturazione (non autorizzata e non autorizzabile).

Nel Paese dei Murales
(Cibiana di Cadore)
di Franco De Zordo

Sono ingegnere per vocazione, appassionato di natura e mio malgrado di diritto penale civile amministrativo, che ho dovuto studiare da autodidatta più che per autentica passione per garantirmi la libertà e la sopravvivenza. Calabrese d’origine da parte di madre, dopo una attività professionale come consulente nel campo tecnico in una città, ho scelto da ormai un ventennio di vivere nella regione Veneto, in un piccolo paese di montagna, Cibiana di Cadore (BL), conosciuto come “il paese dei Murales”, assieme al mio figlio minore Noè (cui dedico queste note a futura a memoria).
L’ho scelto perché lo ritenevo, almeno in apparenza, un paesino tranquillo e dalla bellezza naturalistica inestimabile; e perché cercavo di conciliare la mia attività con quelle antiche usanze del paese che ho sposato con piacere.

Se queste considerazioni sono valide per molti abitanti anziani del paese e per l’oggettiva bellezza naturalistica, non valgono per coloro che avrebbero il dovere di amministrare e tutelare prima di ogni cosa il patrimonio storico di questo piccolo borgo storico (come si può vedere dal video denuncia), nel rispetto della legge e delle precise normative italiane e nell’interesse supremo collettivo.

Infatti nel 2008, dopo le denunce contro un dilagante malaffare nell’amministrazione comunale di Cibiana, ho ricevuto numerosi attacchi alla mia persona, poi ignorati dagli organi preposti (evidentemente complici).

Prima di questa vicenda la mia vita procedeva serena e ricca di soddisfazioni, in oltre quarant’anni di normalissima esistenza e con fedina penale pulita (ancora oggi mentre scrivo).

Mai avrei pensato che, in uno stato di diritto quale ancora si definisce l’Italia e soprattutto in una delle regioni italiane apparentemente simbolo di operosità, giustizia e legalità (qual è ritenuto in Italia da molti il Veneto a confronto ad esempio con la Sicilia, che per l’opinione pubblica è territorio di mafia), e solo per aver contribuito a far emergere illegalità manifesta e ingiustizia, avrei ricevuto una tale risposta dalle istituzioni. Risposte simili hanno già portato molti (e per molto meno) al suicidio. Sono rimasto saldo, anche se mi hanno portato a ritenere perfino che “la mafia sia più degna”. Perché credenza comune vuole che questa lavori con capitali propri (non denaro pubblico), a proprio rischio, e che mantenga fuori donne e bambini (che non vengono mai coinvolti negli “affari sporchi”).

L’unica mia colpa è stata di aver chiesto il rispetto della legge e la giustizia a funzionari che invece si sono rivelati compromessi, a dispetto del mio aver depositato prove ineludibili per far emergere le gravissime pregiudiziali per la sicurezza, per la salute pubblica e per il normale assetto di un territorio protetto, in un’area ritenuta dagli stessi amministratori altamente pregiata e pluri-vincolata (ma solo quando devono chiedere contributi pubblici). Un’area che invece è dagli stessi dispregiata con i gravissimi abusi edilizio-urbanistici, totalmente insanabili, che sono visibili nel video e ancora oggi presenti. Fatti che carabinieri, polizia locale e procura della Repubblica di Belluno si rifiutano di accertare, come invece hanno fatto nel video Pavol Pribela e Michaela Povalová: fatti che porterebbero molti nelle patrie galere.

È impensabile che per questi reati gravissimi contro il territorio l’amministrazione abbia ricevuto denaro dai privati che li hanno commessi: denaro entrato illecitamente nelle casse pubbliche o degli amministratori stessi.

Nella lotta contro questi reati mi onoro di far parte di un gruppo di uomini, veri combattenti, fra cui gli ormai amici Pavol e Michaela. In attesa degli sviluppi processuali e non.

Se lo Stato non rispetta le regole, le norme e la legge agisce da mafioso (citazione dal Magistrato Alfonso Sabella)”.

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13 Comments

  1. says: bruno telleschi

    I murales imperversano in tutta l’Italia, per esempio ad Aielli in Abruzzo, a Braccano nelle Marche, a Sant’Angelo di Roccalvelce nel Lazio, a Orgosolo in Sardegna eccetera. Soddisfano una moda nel nostro tempo che nei borghi storici non ha alcuna giustificazione artistica ma contribuisce piuttosto a deturpare il fascino della pietra e delle vecchie mura. Diverso sarebbe il valore dei murales per rimediare allo squallore delle periferie urbane.

  2. says: Marcello Cominetti

    Qui i murales non c’entrano proprio. Questa è una cosa molto più seria.

  3. says: Alessandro Gogna

    Bruno, ti invito a leggere l’articolo e vedere il video.

    Ci sono ancora parole per esprimere il rammarico per i fatti illustrati e l’ammirazione per Franco De Zordo che, esponendosi, mette a repentaglio la propria stessa vita.
    Spero che siano in tanti a supportarlo, non solo i due amici citati nel testo.

  4. Alessandro Gogna grazie a voi tutti come tutti gli altri molti nascosti per paura del sostegno, siete una speranza per queste terre martoriate e depredate troppe volte da indegni per un unico scopo arricchimento personale a danno di tutti.

    Confermo che la mia vita è stata ed è tutt’oggi oggetto di diversi attacchi quasi tutti mossi da sostituti procuratori dipendenti della procura di BELLUNO che ho denunciato inutilmente (come l’abuso edilizio a oggi per quanto la corte di appello di Venezia dovrà ancora esprimersi e il TAR e consiglio di stato mi hanno prima legittimato poi delegittimato riportando in atti cose NON VERE strumentalmente non entrando nel MERITO DELLA VICENDA) compreso più tentati omicidari da parte di terze persone che ho scoperto poi, sono poi protette dagli stessi sostituti procuratori dipendenti della procura di BELLUNO con depistaggi delle indagini quando è il sottoscritto denuncia con prove documentali e testimoni attendibili . HO denunciato alla procura della Repubblica di BELLUNO altri fatti gravi che hanno iscritto contro ignoti e questi TENTATI OMICIDIO nei miei confronti ma stranamente nei propri doveri (nonostante siano venuti un centinaio di volte aa casa mia vari CC per controllare se avessi fatto il tampone o accusarmi di reati inesistenti ) nessuno è mai intervenuto nel il giorno in cui ho denunciato con URGENZA e chiesto intervento presso la mia nota abitazione chiamando la stazione dei CC di Di Pieve di Cadore (prove documentali e registrato e agli atti) e nemmeno è intervenuta l’ambulanza per la mia richiesta urgente di intervento (dato l’ emorragia interna in corso causa avvelenamento) ne successivamente sono state espletate le indagini. IL PM Gallego Roberta e MARCON Simone (onnipresenti nella vicenda) hanno tutti gli atti nel PP350/2015rgnr e 2214/2023rgnr ma ignorano ogni cosa a quanto pare mentre si concentrano a spendere milioni di euro pubblici per perizie e processi a mio carico privi di qualunque fondamento e che provocano con le loro azioni. Io , solo dopo aver denunciato quello che tutti potete vedere e dopo aver avuto dalla procura un input positivo (anche se parziale) dal G.I.P FEderico MONTALTO che aveva condannato tutti con decreto, sono interessato da una trentina di proccessi penali aperti e una cinquantina di denunce farlocche tre processi civili e uno amministrativo (centinaia di migliaia di euro che la procura di Belluno sta spendendo per perseguitare un padre colpevole di aver fatto quello che loro non vogliono accertare ) tutti senza alcun fondamento di fatto e giuridico ma con forzature evidenti (giorno 21 marzo ho denunciato in aula il mio avvocato d’ufficio Morettin per patrocinio infedele ) ad un bambino e volontà a condannarmi per mettermi a tacere . Questo che riporto è solo una parte di quanto sta accadendo oggialal mia vitaa quella di mio figlio e sui luoghi protetti dove accadono cose incredibili a danno e pericolo di tutti i cittadini . Sono costretto a Rende tutto pubblico per tutelare la mia persona considerato che sono convinto ,come già accaduto in altri casi noti, che è volontà di molti compromessi gravemente in quella che è una vera e propria associazione a delinque (che dovrebbero già essere messi nelle patrie galere) nella vicenda arrestarmi per farmi tacere . Quanto racconto a beneficio e conoscenza di tutti (e chi conosce i luoghi e mi conosce sà che ciò che dico è vero) è solo una piccola parte di ciò che è accaduto a a me e accade a tantissimi altri concittadini innocente.
    Esiste una vera e propria “agenzia omicidi” per chi denuncia verità incontestabili contro notabili di cui tutti sanno l’esistenza ma nessuno ne parla, che si sappia io resto a disposizione con atti e documenti comprovanti quanto riferisco oltre il video chiarissimo con i documenti incontestabili oltre altri che in 14 anni di processi non sono stati notati come gli accertamenti . Qui unna delle tante richiesta di controllo da parte delal polizia valboite https://fb.watch/q-N8Bnv-iH/ .

    Quanto sta accadendo non è NORM;ALE ne rispettoso della legge ma fà ben ricordare le frase che disse un Giudice di nome Falcone : “Il vigliacco muore più volte al giorno, l’uomo coraggioso una sola” .. evidentemente non sono ancora abbastanza coraggioso mi spiace per tutti voi vigliacchi : ).

    Franco DE ZORDO

  5. says: Gianfranco Valagussa nonno

    Purtroppo questi fatti sono frutto dell’individualismo sfrenato, dove l’interesse privato ha il sopravvento sul bene pubblico e il rispetto delle persone è subordinato al loro potere economico, istituzionale e politico. È una battaglia lunga… Teniamo duro.

  6. says: antoniomereu

    Una storia ,un racconto una vicenda umana che non vorresti mai leggere ed invece …proprio qua a due passi succede questo !Bene ha fatto A.G.a rendere pubblica questa triste arrivistica storia.
    Le istituzioni le regole le leggi e chi le rappresenta non possono e non devono essere un incubo per questo coraggioso uomo dalle palle quadrate che da anni lotta in nome di tutti ma lasciato solo!
    Materiale per ” caro Marziano” di Pif.

  7. says: gabriele

    incredibile vedere cosa hanno fatto nel paese dove il Papa andava a soggiornare.
    quando vedo queste ingiustizie e nessun Giudice che intervenga, perdo ogni tipo di fiducia nella giustizia.

  8. says: Anonimo

    A giugno faccio 18 ANNI di persecuzione e illegalità dal bellunese tutto iniziato dalla mia denuncia per questioni personali nel giugno 2006.
    Non ci vivo più da quasi dieci sono molto distante in una regione diversa ma hanno provato nuovamente a farmi altri abusi gravissimi, uno è riuscito un processo per uno screzio tra persone non bellunesi che vivono là chiuso a mio favore ma mi hanno fatto degli articoli nei giornali per farmi sembrare delinquente. E una visita a casa dalla polizia del nuovo comune perché c’era stata una segnalazione di mia scomparsa partita ancora dal bellunese non so da chi perché non mi dissero nulla affinché scoprissero dove stavo vivendo.
    Ma ogni volta li sistemo so come difendermi dai belumat basta usare le loro stesse tattiche e azioni, mi regalano così tante prove ogni volta che commettono i loro reati che si fottono da soli.

  9. says: Letizia

    E poi parlano della sicilia ..senza vergogna e etica anche qui altro che tutti sono uguali davanti alla legge il cartello lo devono girare dall altro lato dell’ aula .

    Vergogna ora capisco molte cose…coraggio e chiarezza da vendere.

  10. says: franco

    Novità , hanno ripreso clandenstinamente i lavori di urbanizzazione (che avevano dichiarato di essere completi motivo per cui non ritenevano il piano attutivo necessario) dal 06 maggio al 16 cantiere presente per opere in zone protette SENZA CARTELLO DI CANTIERE e non dichiarate nell’ombra com sempre e abusi edilizi a non finire avanti qui un pò di documenti e foto delle operazioni, buona visione: https://drive.google.com/drive/mobile/folders/1MruwV6FlUtS8477yASNSMWRPOSAgLYwjusp=sharing&fbclid=IwY2xjawC0AjxleHRuA2FlbQIxMQABHevpfxJ7yxBf7SJ8yXrdrQVbg6uqXU6WO0xfQxr4QL_2PQK0H1T2fTW24w_aem_AdIbqf6HMcCbkgwBVE-f30GSH8t0l4QCHvjZs5rHEHXs3A6Yie_Ow7ISr-SKVObWy-XxRlnXudi6wxhvnfPDXl72

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