Non sono concessi errori, Milano Cortina 2026 è dietro l’angolo. L’esordio olimpico non deve essere un traguardo, ma un trampolino…
Al via la stagione preolimpica dello skialp
di Maurizio Torri
Milano Cortina 2026 ha tutta l’aria di un appuntamento con il destino e il vero “goal” sarà farsi trovare pronti. Qualcosa sta cambiando, i media generalisti cominciano a parlare di sci e pelli, in ambito nazionale si notano diversi spunti interessanti; un po’ meno in coppa del mondo dove il calendario presenta diverse concomitanze di troppo.
LA WORLD CUP SBARCA IN TV
In vista dell’ingresso ufficiale tra le discipline a cinque cerchi, la bella novità che attende i big di Coppa del Mondo sarà la diretta televisiva di diverse gare su Eurosport 2 e Discovery Plus con il commento tecnico di Silvano Gadin. Una grande opportunità che permetterà alle discipline veloci dello skialp e ai nostri atleti più rappresentativi di entrare nelle case di migliaia di telespettatori. Il passaggio successivo sarà trovare un accordo con queste emittenti per portare sul grande schermo anche lo scialpinismo vero, quello che emoziona con il suo mix di creste aeree e linee dritte in discesa su neve fresca. Proprio come nell’arrampicata, il boulder non deve essere fine a sé stesso, ma una porta d’ingresso per l’alpinismo vero, così sprint e relay devono incuriosire il pubblico per poi avvicinarlo allo skialp race in ambiente; quello delle grandi classiche di La Grande Course per intenderci.
DISCIPLINE VELOCI E GRANDI CLASSICHE, DUE MONDI CHE DEVONO COESISTERE
Lo skialp è in continua evoluzione, negli ultimi anni è cambiato molto strizzando l’occhio ai format televisivi per potere accedere al palcoscenico olimpico. Una scelta condivisibile che però non deve dimenticare, né rinnegare le proprie origini. Questi due mondi possono e devono coesistere per il bene e il futuro di questo sport. Guardando il calendario di World Cup, invece, si nota oltre a un incremento di tappe, una sgradita sovrapposizione con le grandi classiche. La tappa di Schladming (AUT) è stata posta nella settimana della Pierra Menta, quella di Villars sur Ollon (SUI) nella stessa data dell’Adamello Ski Raid e quella di Bormio coincide con la Transcavallo. Alcune stagioni fa i vertici federali e il circuito La Grande Course avevano siglato un accordo di collaborazione che avrebbe dovuto tutelare le gare simbolo che per continuare a essere iconiche hanno ovviamente bisogno di avere ai nastri di partenza i migliori top player e, invece, rieccoci punto a capo. Negli altri sport le sue grandi classiche vengono promosse e tutelate, lo scialpinismo deve ancora imparare a farlo. Anzi, per il momento, la federazione internazionale sembra le stia addirittura boicottando. Ma entriamo nei dettagli di un calendario che prevede ben 9 tappe (sei non erano sufficienti?). In questo peregrinare tra storiche location e alcune new entry, gli atleti dovranno cimentarsi in 7 Sprint, 5 Individual, 4 Vertical e 5 Mixed. Per quanto riguarda l’Italia, sarà grande protagonista con due tappe di Coppa del Mondo: una a Bormio (un vero e proprio test-preolimpico) e una in Val Martello. Menzione d’obbligo anche per il circuito Junior World Cup, che per le quattro tappe previste farà scalo due volte in Italia: a Crévacol – Saint Rhémy en Bosses e a Forni di Sopra.

MONDIALI DI SKIALP
Saranno l’appuntamento clou della stagione dal 3 all’8 marzo in Svizzera a Morgins insieme al Trofeo Mezzalama del 26 aprile che assegnerà il Mondiale ISMF Long Distance e sarà finale di La Grande Course.
UN’INTENSA STAGIONE ANCHE PER LE NOSTRE MONTAGNE
Focalizzando l’attenzione sul calendario agonistico Fisi 2024/2025, balza subito all’occhio che quella preolimpica sarà una stagione piuttosto lunga che terminerà a metà aprile. Le gare sembrano equamente distribuite su tutta la fascia alpina con l’inserimento di una due giorni in Appennino Emiliano; zona attualmente già ricoperta da tanta neve. Partiamo dalla prima importante novità, la Coppa Italia sarà un circuito unico senza più differenziazioni giovani/senior. Sfogliando le varie gare in programma vi sono manifestazioni aperte a tutte le categorie, altre riservate solo ai senior, o agli junior. Rientrano nel circuito le cosiddette “long distance” con una prova individuale e una a coppie. In questo caso l’intento è di andare incontro alle esigenze degli atleti del settore senior, ma anche di quei giovani che non avendo un gran feeling con le discipline veloci hanno così modo di coltivare la propria passione con gare di scialpinismo tradizionale. Un’altra grande novità è l’inserimento del Campionato Italiano a Coppie Giovanile. Una sorta di ritorno al passato che ricalca l’importanza di avere qualcuno al proprio fianco quando ci si muove in fuoripista.
REGOLAMENTAZIONE E UN IMPORTANTE RICONOSCIMENTO PER LE NOTTURNE
Una grossa novità di regolamento nazionale FISI riguarda le gare in notturna su pista (maggiori dettagli si possono trovare nell’agenda sport invernali del sito Fisi) che da questa stagione risultano a tutti gli effetti annoverate tra i vari format dello scialpinismo. Anche questo è un segno importante per uno sport che sta cambiando e che finalmente assegna il giusto riconoscimento a un fomat che riscontra sempre più consensi. L’obiettivo è garantire maggiori standard di sicurezza nell’interesse di tutti: atleti e organizzatori.
I CAMPIONATI ITALIANI
I primi titoli tricolori sono stati assegnati a fine dicembre in Nevegal, nel bellunese, con l’italiano vertical. Al cospetto delle Dolomiti, a gennaio, si sono tenuti gli italiani sprint e mixed relay a San Martino di Castrozza. A febbraio gli Italiani individuali giovani e assoluti andranno in concomitanza, ma in due location diverse (Albosaggia e Bognanco). A marzo il titolo assoluto a coppie verrà invece assegnato a Cortina, sulle montagne che lo scorso anno hanno chiuso la stagione di World Cup. Quelli a team per il settore giovanili si correranno sulle Prealpi Orobiche bergamasche al Parravicini; una gara che ha scritto la storia del nostro sport.
Mi disturba che lo skialp race sia chiamato “scialpinismo”. Non mi addentro sulla legittimità di questa disciplina sportiva, ma chiamarla scialpinismo è molto confusionario e anche erroneo. E’ una cosa completamente diversa dal vero scialpinismo. Questa attività a molti piace tantissimo e fanno benissimo a praticarla e/o assistere alle gare. Ma non è scialpinismo e la confusione può indurre alcuni a uscire dai recinti sorvegliati per avventurarsi in terreni aperti, dove il “rischio” è completamente diverso. Correre contro il cronometro non fa venire in automatico la “testa” necessaria per la montagna innevata. Quindi il successo di pubblico dello scialpinismo agonistico nuoce al vero scialpinismo. Ecco perché sarebbe meglio chiamare questa attività agonistica con un nome completamente slegato dalla definizione di “scialpinismo”.