presentazione del libro di Roberto Dini, Luca Gibello e Stefano Girodo
il Mulino, pagg. 144 con illustrazioni, euro 12,00
Autentiche sentinelle del territorio, i rifugi alpini sono anche scrigni di storia e di memoria: raccontano vicende, a volte epiche, sempre appassionanti, legate ad avventurose ascensioni, alle contese territoriali (sullo sfondo delle guerre mondiali e della Resistenza), alle culture del costruire. L’itinerario tocca, tra i quasi 2000 siti italiani, i rifugi più emblematici per la storia del rapporto tra uomo e montagna: tra gli altri, il Ca’ d’Asti (il più antico), l’Alpetto (il primo del CAI), il Nuvolau (il primo delle Dolomiti), i rifugi Sella e Tuckett, testimoni dell’irredentismo in Trentino; ci porterà sul fronte della grande guerra il Caduti dell’Adamello, mentre il Brioschi e il De Gasperi ci parleranno della montagna partigiana e la capanna Margherita di quella di massa; infine, il Sasso Nero introdurrà i temi dell’architettura contemporanea e dell’ecocompatibilità.
Acqua, cibo, calore, spazio: l’alta quota ci insegna a riscoprire il valore d’uso delle cose più preziose.
Roberto Dini
Architetto, è ricercatore presso l’Istituto di architettura montana (IAM) del Politecnico di Torino. Tra i suoi libri Architetture del secondo Novecento in Valle d’Aosta (Testolin, 2018), Architettura alpina contemporanea (Priuli & Verlucca, 2012).
Luca Gibello
Già professore di Storia dell’architettura contemporanea al Politecnico di Torino e all’Università di Trento, è direttore de Il Giornale dell’Architettura. Tra i suoi libri Cantieri d’alta quota. Breve storia della costruzione dei rifugi sulle Alpi (Lineadaria, 2011).
Stefano Girodo
Architetto, è direttore tecnico presso Leap Factory, azienda torinese specializzata in costruzioni ecologiche e realizzazioni montane.