Di nuovo aperto alle auto il Colle del Nivolet

La revoca delle chiusure domenicali del traffico privato al Colle del Nivolet (parco nazionale del Gran paradiso) è un passo indietro per la mobilità sostenibile in montagna.

Di nuovo aperto alle auto il Colle del Nivolet

“Abbiamo appreso dai mezzi di informazione della decisione del Parco Nazionale del Gran Paradiso di sospendere l’applicazione del progetto ‘A piedi tra le nuvole’ con la conseguenza che l’estate 2024 vedrà, sostanzialmente, l’apertura totale della strada provinciale per il Colle del Nivolet anche nei fine settimana. Il direttore del Parco ha cercato di spiegare le motivazioni e le intenzioni del Parco stesso alla base di una decisione che resta comunque poco comprensibile”. Lo ha detto il presidente della Regione Valle d’Aosta, Renzo Testolin, in apertura dei lavori del Consiglio Valle. “È opportuno precisare – ha aggiunto – che se l’intenzione del Parco è effettivamente quella di arrivare ad una regolamentazione definitiva dell’utilizzo della viabilità, a beneficio di una più equilibrata fruizione dell’area protetta, il percorso sarebbe dovuto essere diverso rispetto alla decisione unilaterale di abbandonare, senza preavviso e confronto, una regolamentazione che comunque ha dato risultati positivi“. “Va anche segnalato che il Parco – ha proseguito Testolin – ha sottoscritto nell’estate scorsa il rinnovo del protocollo d’intesa per la regolamentazione della strada provinciale piemontese del Colle del Nivolet. Questo protocollo ha una durata quinquennale e prevede una serie di impegni in merito all’accesso al Colle del Nivolet, alla gestione dei parcheggi, al servizio di trasporto collettivo sostitutivo, ai progetti di comunicazione e valorizzazione. Che il Parco decida unilateralmente di non dare seguito ad un protocollo d’intesa, che ha sottoscritto meno di un anno fa, potrebbe anche dare qualche problema giuridico, considerato che il protocollo stesso prevede che i firmatari possano proporre delle revisioni degli accordi e la possibilità di variare la regolamentazione purché di comune accordo tra le parti“.

Occorre esprimere, assieme a CIPRA Italia, la più forte preoccupazione per la decisione presa dal Presidente del Parco Nazionale Gran Paradiso, Mauro Durbano.
Nel 2003, dopo anni di discussioni, proposte e ricerche sulla questione del sovraccarico di traffico al Colle del Nivolet 2600 m nel Parco nazionale Gran Paradiso, è stato varato un importante accordo tra l’allora Provincia di Torino, l’Ente Parco, i comuni di Ceresole Reale e Valsavarenche, la Regione Autonoma Valle d’Aosta e la Regione Piemonte, con il coinvolgimento degli stakeholders locali. E’ nato così “A piedi tra le nuvole”, un progetto con il quale si è istituita la chiusura domenicale al traffico automobilistico privato del tratto terminale della strada del Colle del Nivolet. Il progetto associava la regolazione del traffico motorizzato individuale all’organizzazione di parcheggi con un servizio di navette e varie attività di svago.

Questa misura è stata fondamentale per proteggere una delle aree naturali più preziose d’Italia dalle emissioni inquinanti, dal rumore, e dal disturbo alla fauna locale. Grazie a questa politica, il Parco ha potuto preservare la sua integrità ecologica e promuovere un turismo sostenibile e rispettoso dell’ambiente, ottenendo, in virtù delle scelte compiute, la Bandiera Verde di Legambiente con la seguente motivazione: per avere istituito la chiusura domenicale al traffico automobilistico privato del tratto terminale della strada del Colle del Nivolet nel parco del Gran Paradiso.

Colle del Nivolet. Foto: treeaveller.it

L’intervento aveva significato un importante passo in avanti verso la frequentazione sostenibile delle montagne. In molte occasioni, su una dimensione non solo nazionale, è stato riconosciuto come valido esempio da seguire ed emulare in situazioni analoghe. Ma è di questi giorni la decisione del Presidente del Parco nazionale Gran Paradiso di revocare le chiusure domenicali del traffico privato, adducendo come motivazione l’intenzione di andare oltre la fase di sperimentazione e di promozione, messa in atto con il progetto sopra citato per approfondire le azioni di riduzione dei flussi veicolari al Colle.

Ma ora tale accordo è in scadenza e la nuova dirigenza del Parco Nazionale del Gran Paradiso ha dato il via libera ai mezzi motorizzati in tutti i giorni della settimana.

Lascia perlomeno perplessi questa decisione in solitaria del Presidente, poiché al momento in assenza di un Consiglio del Parco, in un parco che ha sottoscritto la Carta Europea del Turismo Sostenibile. Tuttavia – ricorda Vanda Bonardo, presidente CIPRA Italia – al di là delle modalità utilizzate, preoccupa la decisione di liberalizzare nella prossima estate 2024 l’afflusso delle auto private in una delle aree più delicate del parco, su una strada peraltro molto pericolosa. Ben venga l’intento di avviare un progetto più ampio di regolamentazione della mobilità nell’area, ma mai si è assistito ad una retromarcia su un provvedimento che negli anni si è dimostrato utile e positivo, anche in vista di un progetto più ampio. Piuttosto si teme che questa decisione apra la via ad una liberalizzazione delle strade di montagna in netto contrasto con le scelte politiche più efficaci e moderne che si stanno attuando nel resto dell’Europa. I venti anni di navetta del Nivolet hanno modificato l’identikit del visitatore a favore di quelle persone più sensibili ai temi dell’ambiente e disposte a riconoscere i servizi resi dalla montagna e dai suoi abitanti. Ora in un attimo si spazzano via buone pratiche e sane abitudini di frequentazione, e non possiamo illuderci che sarà facile riabituare i turisti a comportamenti virtuosi conquistati negli anni con tanta fatica e pazienza”.

La replica del Parco non si è fatta attendere: “L’Ente Parco del Gran Paradiso vuole tranquillizzare i numerosi sostenitori che tutte le azioni messe in campo, comprese quelle di questa estate di transizione e di monitoraggio, sono volte al raggiungimento di una sempre maggiore tutela e sostenibilità ambientale. Teniamo a sottolineare che tutte le scelte dell’Ente, assunte in piena sintonia tra Presidenza e Direzione, sono fondate su solide basi e competenze scientifiche, maturate nel corso di oltre un secolo di vita, e non certo soggette a qualunque altro tipo di influenza“. E’ quanto si legge in una nota del Parco del Gran Paradiso in merito alle polemiche scoppiate intorno alla decisione di modificare la regolamentazione estiva al colle del Nivolet. “Il Parco intende lanciare, previo accordo con gli altri attori territoriali ed in particolare con la Città Metropolitana di Torino e la Regione Autonoma Valle d’Aosta, una nuova proposta di gestione – spiega la nota – transitoria perché dovrà servire a raccogliere dati sulla viabilità e sugli impatti del transito veicolare lungo tutta la stagione estiva, con cinque giornate di chiusura totale ai mezzi motorizzati della strada, con orario dalle 6 alle 21 (per un totale di 75 ore di chiusura), e con soltanto quattro navette che da Ceresole Reale raggiungeranno il Colle del Nivolet“.

In merito alla motivazione ha preso posizione anche Legambiente: “Riaprire il Colle del Nivolet al traffico per ottenere dati su quello stesso traffico che poi si vorrà limitare è un controsenso“. Lo afferma Alice De Marco, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta.

Anche a noi, quella di raccogliere dati a pieno traffico per avere una panoramica completa degli impatti su ambiente e fauna, così da poter progettare una futura regolamentazione dell’accesso al Colle, sembra una motivazione fasulla. Dal canto nostro, perciò, invitiamo il Presidente del parco a rivedere questa scelta e a mantenere le limitazioni degli anni precedenti e ci auguriamo che si proceda quanto prima, in coerenza con le motivazioni addotte, ad un progetto di più ampia regolamentazione del traffico nell’area del Nivolet.

More from Alessandro Gogna
Il Teatro della natura
Palco ecosostenibile, quinte di pietra, temi verdi: idee di futuro a Tones...
Read More
Join the Conversation

4 Comments

  1. says: Carlo Crovella

    Chiudere la sbarra ai Chiappili 365 giorni su 365. La montagna deve essere scomoda, sennò non è montagna. Chi la rifugge perché scomoda, meglio che non ci vada. La Natura ringrazia.

  2. says: Alberto Benassi

    “Il Parco intende lanciare, previo accordo con gli altri attori territoriali ed in particolare con la Città Metropolitana di Torino e la Regione Autonoma Valle d’Aosta, una nuova proposta di gestione – spiega la nota – transitoria perché dovrà servire a raccogliere dati sulla viabilità e sugli impatti del transito veicolare lungo tutta la stagione estiva,

    Questa è una giustificazione veramente ridicola, che sa di presa in giro. Dati sulla viabilità??? A che serve ? Forse qualcuno sta facendo il furbetto, il doppio gioco, e tra un pò di tempo si vedra autorizzato il traffico veicolare perchè i dati raccolti, ma guarda un pò… lo giustificano? E’ come la famosa manina che si infila misteriosamente tra le leggi.

  3. says: Nica

    “Chiudere a prescindere” tipico slogan d’effetto, a mio parere non è segno di lungimiranza.
    Ben vengano studi ed opinioni confortati dai risultati…… poi vorrei chiedere a Lega Ambiente, quanti di loro vanno solo in bici o a piedi o utilizzano mezzi pubblici, non hanno i cellulari ecc, ecc,…
    La natura è bella ma va anche goduta e vissuta…..

Leave a comment
Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *