di Luca Serenthà
L’idea di proporre l’anello escursionistico come strumento di promozione dei territori montani, nata come reazione al periodo post lockdown in cui sembrava che la soluzione a tutto fosse vietare (anche l’accesso ai sentieri), si sta rivelando centrata.
Ricevere una chiave di lettura di un territorio per andarlo a scoprire con i piedi invoglia a percorrerlo. Spesso quello che manca a far scattare in una persona la voglia di conoscere nuovi luoghi (non tutti nasciamo con l’indole da esploratori) è semplicemente il suggerimento o l’invito da parte di chi li conosce e sa presentarne un assaggio del bello che ci si può trovare.
L’anello escursionistico in questo è perfetto: ti invita ad entrare in un territorio per conoscerlo, passo passo, senza catalizzare tutta l’attenzione sulla meta e ti riconduce al punto di partenza. Solo fisicamente però: perché rispetto al primo passo, quando si torna a calpestare la stessa impronta si è diventati portatori sani di quel territorio. Ci si è entrati e, se gli abbiamo lasciato spazio, quei luoghi sono almeno in parte entrati dentro di noi.
Valore aggiunto di Fatti ad Anello è che a suggerire luoghi da conoscere con camminate circolari sono firme che la montagna l’hanno descritta e la sanno raccontare molto bene. Ognuno secondo le proprie sensibilità e competenze. Anche questa è una bella caratteristica dell’iniziativa Fatti ad Anello: se si vanno a leggere i testi proposti si vedrà come non c’è omogeneità. In fondo perché cercarla a tutti i costi? Perché appiattire le differenze? Trovo molto significativo che dalle proposte emergano le diverse personalità e sensibilità di autrici e autori. I lettori di Fatti di Montagna apprezzeranno di poter trovare non solo un spunto geografico, ma anche affinità di approccio alla montagna con chi propone l’escursione.
Siamo arrivati (con quello in uscita questo mercoledì) all’ottavo, ma le adesioni di autrici e autori continuano e Fatti di Montagna continuerà sicuramente per tutto il periodo estivo a pubblicare settimanalmente nuovi Fatti ad Anello. Tante altre autorevoli firme impreziosiranno la raccolta: l’ultima è quella Paolo Cognetti.
Tanti preziosi anelli che spero possano invogliare a un turismo sano nelle terre alte: sano per chi lo fa proprio, per l’ambiente che si attraversa, per i territori che si conoscono e per chi si incontra.
Qui, per Altri Spazi e a titolo di esempio, è il link alla puntata n. 2 di Fatti ad Anello, il percorso tra Zwischbergental e Val Divedro consigliato da Alberto Paleari.