L’incredibile rifugio incastrato nella roccia delle Dolomiti

(bivacco Buffa di Perrero)
a cura della Redazione di immobiliare.it
(pubblicato su immobiliare.it il 19 marzo 2024)

Incastrato tra le Dolomiti c’è un edificio quasi nascosto: il bivacco Buffa di Perrero. Questo luogo unico al mondo, che oggi desta l’ammirazione di tutti gli escursionisti che riescono a raggiungerlo tramite un tragitto impegnativo, ha alle sue spalle una lunga storia. Nell’articolo andremo alla scoperta del suggestivo bivacco, raccontandone la storia e la tenacia con cui resiste.

Bivacco Buffa di Perrero. Foto: @strategiesagainstdesign

La storia del Bivacco Buffa di Perrero
Il bivacco Buffa di Perrero è oggi un luogo di ristoro e di riparo per gli escursionisti. Tuttavia, la sua storia poggia le radici nella Grande Guerra. Costruito come caserma militare per nascondersi dal nemico, il bivacco dava protezione ai militari alpini impegnati nel conflitto contro gli austriaci tra il 1915  e 1918.

Costantemente provati dal freddo, dal gelo e dalla neve, non è difficile immaginare quali potessero essere le condizioni di vita lassù, tra le impervie Dolomiti. Eppure oggi il bivacco attira gli sguardi pieni di incanto di chi ci passa accanto.

La struttura è intitolata al colonnello Carlo Buffa di Perrera, comandante del Battaglione Cadore del 7° Alpini. Il colonnello dimostrò un coraggio straordinario quando guidò l’assalto in prima linea lungo una cresta nevosa estremamente pericolosa, nell’ottobre del 1915. Nonostante fosse stato ferito poco sopra il cuore, riuscì a mantenere la sua compostezza e a tamponare la ferita nel miglior modo possibile.

Rimase con i suoi uomini per altri due giorni, continuando a dirigere le operazioni senza mai abbandonare il comando, un esempio di dedizione straordinaria. Morì l’anno successivo sul Carso, a seguito di una granata.

La chiusura e la ristrutturazione
Nonostante il bivacco fosse già stato ristrutturato una prima volta nel 1972, poco dopo la creazione della ferrata che lì conduce, nell’inverno 2020/2021 le ripetute nevicate fecero crollare il tetto, rendendo il bivacco inagibile.

In occasione dell’anniversario dei 150 anni del Corpo, gli Alpini in armi in collaborazione con l’Associazione Nazionale Alpini, hanno deciso di ristrutturare e rendere nuovamente agibile il bivacco. Il lavoro svolto è stato molto più di una semplice operazione edilizia. È stata un’autentica “impresa alpinistica”, che ha richiesto coraggio, determinazione e abilità nell’affrontare le difficoltà del terreno e del percorso quasi inaccessibile.

Guidati dal comandante colonnello Italo Spini, gli Alpini del 6° Reggimento hanno portato a termine l’impresa in pochi giorni. L’inaugurazione del bivacco si è svolta il 1 ottobre 2022, con la presenza del nipote e del pronipote del Col. Buffa di Perrero.

È stato un momento commovente e significativo. Questa operazione non è stata solo un restauro fisico della struttura, ma ha anche recuperato e preservato un importante pezzo di storia, un simbolo delle difficoltà e degli orrori affrontati dagli Alpini durante la Prima Guerra Mondiale.

La memoria del passato rappresentata dal bivacco è un monito costante per non dimenticare mai la storia passata, che segna… e insegna. 

Dove si trova il bivacco Buffa di Perrero e come arrivare
Non è affatto facile raggiungere il bivacco. Si trova a 2760 metri di altezza, nelle Dolomiti che circondano Cortina D’Ampezzo. Si incontra il bivacco sulla ferrata intitolata a Ivano Dibona, colui che insieme al fratello Freddy esplorò e attrezzò il sentiero per la prima volta negli anni ‘60 e che morì proprio su quelle cime nel 1968.

La Via Ivano Dibona rappresenta un importante percorso storico restaurato, che ha giocato un ruolo significativo durante la Prima Guerra Mondiale come una delle vie di transito utilizzate dalle truppe italiane.

Ancora oggi è possibile trovare testimonianze del passato, oltre al bivacco – ex caserma, come scale e casematte. Incastonato tra le pareti del Monte Cristallo, il bivacco Buffa di Perrero si trova nei pressi del Vecio del Forame su Forcella Padeòn.

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