Free – Il Cerro Torre e io
di Matteo Bertolotti
Presentazione di Free – Il Cerro Torre e io, di David Lama, Corbaccio, 2015, 176 pp., 13.5×21 cm, 34 foto a colori, 1 cartina in bianco e nero, 19.60 Euro.
(pubblicato su LoZaino n. 11, estate 2020. L’intero numero di LoZaino è scaricabile qui)
David Lama è nato nel 1990 a Innsbruck da madre austriaca e padre nepaLese. Dopo aver frequentato numerosi campionati europei e mondiali di arrampicata inizia il suo percorso di formazione che lo porterà pian piano a diventare un alpinista. È ancora giovanissimo quando per la testa gli frulla l’idea di salire in libera la via del Compressore al Cerro Torre, aperta nel 1970 da Cesare Maestri, Ezio Alimonta, Daniele Angeli, Claudio Baldessarri, Carlo Claus e Pietro Vidi. La spedizione piantò ben 360 chiodi a pressione grazie all’aiuto di un compressore prodotto dalla ditta Atlas Copco di Milano; il curioso oggetto si trova ancora a pochi metri dalla vetta.
La via si snoda lungo lo spigolo sud-est (fu Marino Stenico nel 1958 a indicarla a Detassis] e supera, negli ultimi 350 metri, una parete di roccia molto compatta, a detta di molti, impossibile da salire in libera. Jim Bridwell, primo ripetitore della via disse a David Lama: “You haven’t got a snowball’s chance in hell”.
Il primo tentativo da parte del giovane austriaco avvenne nell’estate patagonica 2009/2010 e fu seguito dallo staff della Red Bull Media House con l’intento di realizzare un film. Scoppiarono numerose polemiche per il posizionamento di fix atti a facilitare le riprese; sui social Lama venne violentemente accusato e condannato. L’impresa gli riuscì (accompagnato dall’austriaco Peter Ortner) nel 2012 nonostante pochi giorni prima, il 16 gennaio per la precisione, buona parte dei chiodi a pressione fossero stati rimossi da Hayden Kennedy e Jason Kruk.
Nel 2014 il film inizia la sua circuitazione e con esso viene dato alle stampe questo libro (sarà pubblicato in Italia solo l’anno successivo].
Il testo è suddiviso in sei grandi capitoli e a loro volta in capitoletti; la lettura è abbastanza fluida ma è spesso infastidita da una pessima e imprecisa traduzione. Un diario che racconta la tenacia e la forza di volontà di un giovane ragazzo che ha scelto una terra dura e aspra per diventare alpinista. La totale lo quasi) assenza di emozioni e approfondite riflessioni rendono poco interessante la lettura.
David Lama
a cura della Redazione
David Lama nasce a Innsbruck il 4 agosto 1990, da madre austriaca e padre nepalese. A 10 anni sale già sull’8a, sull’8c a 13 e sull’8c+ a 14 (No future a Céüse). Pratica competizione di arrampicata e boulder con risultati da medaglia d’oro. Il 20 e 21 gennaio 2012 sale in libera per primo al mondo la via del Compressore al Cerro Torre, accompagnato da Peter Ortner. La salita è resa ancora più difficile dal fatto che gli americani Hayden Kennedy e Jason Kruk pochi giorni prima hanno schiodato in gran parte la via dai chiodi a pressione originali. Sull’impresa è uscito nel 2014 il film Cerro Torre: A Snowball’s Chance in Hell, diretto da Thomas Dirnhofer. In Karakorum, il 28-29 luglio 2012 con Ortner e Corey Rich sale quasi completamente in libera Eternal Flame alla Torre di Trango, e nel settembre successivo con Ortner sale la vetta del Chogolisa.
Muore all’età di 28 anni, dopo avere completato la prima ripetizione della via M-16 sull’ Howse Peak il 16 aprile 2019, nel parco Nazionale di Banff (Canada), colpito da una valanga nel corso della discesa, insieme al connazionale Hansjörg Auer e l’alpinista statunitense Jess Roskelley, i corpi degli alpinisti sono stati successivamente recuperati il 21 aprile.
Letto…con grande passione..! Un Buon ricordo di “David ” ci ha lasciato troppo presto…! Cari Saluti..!
Articolo molto interessante